•18 Riempire un vuoto

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Ricordatevi che, essendo la continuazione temporale del capitolo precedente, ci saranno scene rosse. Niente di troppo volgare, ma vi avviso comunque.

In linea col regolamento di Wattpad in vigore dal 15 aprile 2024 i personaggi sono da intendersi come maggiorenni.

P.s. Vado a sotterrarmi per aver scritto certa roba.

Il tessuto del mio vestito scivolò via dal mio corpo, accarezzandomi le forme come lo scroscio dell'acqua sotto la doccia.
La labbra di Gaara invece sfioravano il mio collo in un modo che non riuscivo a paragonare a nessun'altra cosa al mondo.
Erano qualcosa di unico, qualcosa di irripetibile.
<<Gaara>> trovai il coraggio di sussurrare, aggrappandomi al bordo della sua maglietta nera e bianca.
Morivo dalla voglia di toglierla, così come lui aveva fatto col mio vestito, ma non ne avevo il coraggio.
Mi sentii morire dalla vergogna semplicemente permettendo ai miei polpastrelli di sfiorare la pelle poco sopra i suoi pantaloni, incontrando una leggera peluria.
Lui sembrò cogliere il mio desiderio e si tolse con foga l'indumento, praticamente nel modo in cui avrei sognato di fare io.
Cercai di fare mente locale per ricordarmi tutte le dritte di Ino in merito al rapporto con i ragazzi. Infatti essendo l'unica, considerando anche me e Hinata, ad aver avuto un qualche tipo di esperienza non ci aveva mai negato delle spiegazioni su come agire in qualunque situazione.
Le sue lezioni erano state molto imbarazzanti per me e la Hyuga, ma adesso ero davvero felice di aver memorizzato tutte quelle cose.
Ricordai un dettaglio dei suoi racconti, uno dei numerosi incentrati sulle cose che piacciono ai ragazzi, decidendo di metterlo in atto.
Feci una leggera pressione sulle spalle di Gaara, costringendo a girarsi con un'espressione più che confusa sul viso.
Sicuramente non si aspettava tanta spavalderia da una ragazza palesemente vergine come me e l'immagine mi fece sorridere.
Mi posizionai timidamente sul suo corpo e per la prima volta fui io a lambire la sua pelle con le mie labbra. Iniziai a baciare lentamente il suo collo, cercando un qualsiasi punto sensibile degno di nota e festeggiai dentro di me quando, baciandolo vicino l'orecchio, lo notai rabbrividire.
Consapevole di aver trovato una delle sue debolezze continuai ad insistere su quel punto, accarezzando nel mentre con le mani il suo petto snello, ma ben sviluppato.
Lo sentii chiaramente rilassarsi sotto alle mie attenzioni e la cosa mi incoraggiò a continuare.
Passai a baciare il suo petto, cercando di imprimere nella mia mente ogni solcatura dei suoi addominali, ogni centimetro di pelle, ogni sua reazione. Volevo sigillare per sempre quei ricordi nella mia mente, per poi tenerli sempre con me. Volevo che dentro di me restasse qualcosa a cui aggrapparmi dopo quella fugace e unica serata insieme.
In fondo conoscevo la nomina di Gaara. Con lui era una notte e via, non una di più.
Prendere o lasciare. Ovviamente nessuna aveva mai avuto il coraggio di lasciare.
Arrivai presto con le mani di nuovo al bordo dei suoi pantaloni, ma questa volta decisi di non indugiare. Andai con le dita a trafficare col bottone, tornando nel frattempo sulla sua bocca per distarmi dall'imbarazzo di ciò che stavo facendo.
Trovai le sue labbra subito lì ad accogliermi. Voraci e tentatrici, esattamente come le avevo sempre immaginate.
Il cuore batteva fino a minacciare di esplodermi fuori dal petto, mentre il mio stomaco era tutto un turbinio di piacevoli morse e momenti di calore che si propagavano fino al mio viso.
Sarei potuta morire lì in quel momento e andarmene con gioia.
Una volta vinto contro il bottone e la zip, Gaara ne approfittò per ripristinare l'ordine riportandomi alla posizione iniziale, sotto di lui.
Mi aiutò a togliere i suoi jeans, facendoli scivolare con frenesia lungo le gambe.
I suoi movimenti si fecero più violenti e prese a mordicchiarmi la pelle fino a lasciare dei segni violacei, scegliendo accuratamente punti facilmente camuffabili con la divisa.
Sembrava sapere bene come muoversi. Era attento a tutto, esattamente come ci si aspettava da un ragazzo con molte altre esperienze alle spalle.
Per quanto desiderassi ricambiare il favore capii da me di non poterlo fare.
Gaara non me l'avrebbe mai permesso.
Non serviva una lezione di Ino per capirlo.
Una leggera nota di panico tornò ad investirmi quando lui mi sganciò con un'unica mossa e con una mano sola il reggiseno, con una maestria senza precedenti.
Lo guardai intensamente con quel pensiero stampato sul viso e lui sembrò cogliere.
<<A cosa stai pensando?>> chiese.
<<A quante volte ti sono servite per riuscire a farlo in una mossa sola>> risposi, senza alcun pelo sulla lingua.
Gaara mi guardò stralunato, forse non abituato a battute simili dalle ragazze che si portava in stanza.
Non rispose e decise di farmi tacere accostando le sue labbra ai miei seni. Fu impossibile per me trattenere i gemiti davanti a quelle attenzioni.
Era tutto così nuovo per me e io così sensibile a qualsiasi suo tocco.
Il ragazzo non era delicato in quello che faceva, eppure sembrava sapere esattamente cosa fare e dove toccare per farsi desiderare ancora di più e mandare una ragazza in paradiso.
Ancora prima di rendermene conto mi ritrovai senza alcun indumento addosso, completamente nuda davanti a lui. L'imbarazzo fu soffocato dal contatto con la sua pelle, anch'essa completamente nuda, che scottava contro la mia.
Quello che venne dopo mi investì come uno tsunami.
Mi godei a pieno ogni singolo secondo del suo corpo che scivolava dentro al mio, la pelle della sua schiena sotto le mie unghie, il suo respiro affannoso contro il mio orecchio, la sensazione dei nostri corpi uniti.
Mi lasciai travolgere da tutto ciò e quasi non percepii dolore, troppo presa da tutte le emozioni che stavo vivendo.
Spalancai la bocca annaspando alla ricerca di aria quando le sue spinte si fecero più secche e violente. Sprofondai in un limbo di lussuria, arrivando fino a toccarne il fondo.
Non mi aspettavo simili sensazioni e mi lasciai cullare da loro.
<<Gaara>> sussurrai di nuovo, stringendomi forte contro il suo corpo e affondando il viso nel suo collo. Non trovai più il profumo che mi aveva investito quando mi aveva abbracciata fuori la palestra, ma piuttosto un profumo diverso.
Gaara in quel momento profumava di noi. Era il risultato dell'amplesso che stavamo condividendo.
Lo respirai a pieni polmoni, consentendo a quella fragranza di invadermi l'anima.
Tutto ciò che avevo sempre sognato si stava realizzando ed era lì davanti a me.
Lasciai andare ogni residuo di resistenza e mi abbandonai del tutto sotto di lui, cercando di contenere i gemiti.
Tutto sommato mi stavo comportando bene, riducendo al minimo i rumori. Non avevo nessuna voglia di sbandierare ai quattro venti tutto quello che stava accadendo nella stanza di Gaara.
Anche lui era molto contenuto e si limitava a rilasciare leggeri versi a bassa voce vicino al mio orecchio, causandomi ogni volta una vasta gamma di brividi grazie alla sua voce roca e profonda. Estremamente matura per un ragazzo della sua età, appena diciottenne, assolutamente indimenticabile.
Il ragazzo esplose nella protezione diverso tempo dopo, rilasciando un gemito più forte degli altri. Un suono talmente bello per le mie orecchie, soprattutto perché sapevo di essere stata io a strapparglielo dalla bocca.
Mi presi solo qualche minuto per godermi ancora la carezza del suo respiro affannoso che cercava di regolarizzare dopo quel lungo rapporto e per memorizzare il calore della sua pelle leggermente sudata contro la mia.
Sapevo cosa fare in quel momento: togliermi di mezzo prima di dargli il tempo di cacciarmi via per primo.
Volevo andarmene con ancora la mia dignità attaccata addosso. Era stato uno dei primi insegnamenti di Ino per i rapporti occasionali.
<<Non vorrei disturbare ancora, ma devo chiederti la cortesia di farmi utilizzare il tuo bagno per qualche minuto. Non posso tornare alla festa in questo stato>> dissi, iniziando a raccogliere le mie cose con una calma apparente che non mi apparteneva.
Risultai abbastanza convincente però, tanto che Gaara mi indicò la porta del bagno nella confusione più totale.
Lo ringraziai con un sorriso, mentre mi coprivo con il vestito che avevo recuperato a terra, entrando subito dopo nell'angusta stanzetta.
Restai il tempo necessario per rinfrescarmi e sistemarmi i capelli, senza smettere di sorridere per tutto il tempo. Sembravo in trance.
Quando aprii la porta trovai Gaara ancora sul letto, coperto solo dal lenzuolo giusto sul basso ventre.
Decisi di non avvicinarmi a lui nel patetico tentativo di strappargli un ultimo bacio, ma piuttosto di mantenere le distanze. Non volevo passare per una ragazzina ingenua e disperata, non volevo finire come tutte le ragazze che avevo visto piangere dopo essere state cacciate da lui in malo modo.
Ne avevo viste tante e avevo deciso di imboccare una strada diversa nell'attimo esatto in cui avevo scelto di concedermi a lui.
Non sarei rimasta a rincorrere un ragazzo che non desiderava altro da me, non come avevano fatto tutte le ragazze che mi avevano preceduta.
<<Beh, allora vado. Grazie di tutto, Gaara. È stato bello>> dissi, sorridendogli un'ultima volta.
Non aspettai la sua risposta e lasciai la stanza subito dopo, concedendomi solo qualche lacrima solitaria alla fine del corridoio. Lacrime date dalla consapevolezza di avere zero possibilità di averlo di nuovo per me.
Gaara era appena uscito dalla mia vita così come era entrato, in un lampo.

SPAZIO IGUANA
Non posso credere di aver davvero scritto questa roba. A volte leggo lemon super dettagliate e ammiro le autrici per tutto il coraggio. Io sto morendo dalla vergogna già così ahahahahahahahaha
Spero di non aver traumatizzato o disgustato nessuno. Ho cercato di contenere le volgarità e.e

Bittersweet [Naruto]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora