•38 Verità

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Naruto sembrava ancora arrabbiato e non aveva detto una parola da che avevamo lasciato la zona della discussione con Gaara.
Solitamente era sempre un ragazzo allegro e solare, ma quando di mezzo c'era il rosso o il minore degli Uchiha cambiava completamente.
Con Sasuke a volte c'era qualche barlume positivo e di collaborazione, ma con Gaara solo tanto astio, da che ne avevo memoria.
<<Naruto? Tutto bene?>> chiesi, lasciando al ragazzo la libertà di portarmi con sé.
La presa sulla mano del ragazzo era grossolana, ma al suono della mia voce lui la lasciò per un momento, prima di tornare a stringerla con maggiore delicatezza, intrecciando le sue dita con le mie.
Abbassai lo sguardo in direzione delle nostre mani legate e sentii le mie guance scaldarsi a quella vista, come ultimamente succedeva quando i suoi contatti con me superavano leggermente la soglia consentita a due normali amici.
<<Non proprio>> rispose lui, senza voltarsi nemmeno nella mia direzione.
<<Perché sei->> tentai di dire, ma lui anticipò le mie domande successive, parlandomi sopra.
<<Detesto vedere come ti tratta. Come se tu fossi un oggetto che gli appartiene... perché glielo permetti?>> chiese <<lo so che ne abbiamo parlato tante volte... ma non capisco davvero cosa ci trovi di bello in lui.>>
Naruto nel parlare si fermò, continuando tuttavia a darmi le spalle.
Non eravamo ancora arrivati nella zona dei dormitori, perché aveva iniziato a fare il giro lungo senza rendersene probabilmente conto. Non era una strada molto frequentata, giacché in molti tagliavano per un altro percorso, quindi non c'era nessuno oltre a noi.
Abbassai il capo punta sul vivo, cercando di scavare profondamente dentro di me alla ricerca delle mie motivazioni. <Non lo so. Semplicemente è l'unico modo che conosco per rapportarmi con lui. Non ne conosco altri.>>
<<Ed è proprio necessario avere un rapporto con lui?>> mi chiese quindi lui, lasciando andare lentamente la mia mano.
Sussultai, iniziando a sentirmi abbastanza a disagio davanti alle sue ennesime domande incalzanti. Soprattutto perché in parte aveva ragione da vendere.
Il mio legame con Gaara non era un rapporto normale e sano, ma qualcosa di indefinibile e a tratti tossico. Proprio per questo non riuscivo a farne almeno, non ancora.
Non risposi immediatamente e quello sembrò catturare l'attenzione del ragazzo, tanto da farlo voltare verso di me, seppur non completamente.
Riuscivo infatti a vedere a malapena il suo profilo, complice anche il sole che aveva quasi finito di tramontare all'orizzonte.
Naruto aveva un profilo davvero bellissimo, specie con gli ultimi fasci di luce della giornata ad illuminarlo e non faticavo a capire le numerose ammiratrici che si era guadagnato dall'inizio dell'anno.
La sua popolarità era salita alle stelle e ormai aveva raggiunto quella del rosso e del corvino, suoi compagni di squadra nel club di calcio.
Tuttavia scossi la testa, per niente decisa a perdere la concentrazione, decidendo di tornare con la mente alla questione principale.
<<Non credo tu possa capire quello che provo. Gaara mi piace molto e il pensiero di stare lontana da lui non riesco a sopportarlo, non al momento e non con quello che c'è in ballo. Io spero di farmi notare da lui e di fargli capire che nella vita non ci sono solo i rapporti occasionali... prometto che smetterò di insistere non appena mi renderò conto di non avere speranze>> spiegai a bassa voce <<per il momento non voglio ancora arrendermi, vedo degli spiragli.>>
Naruto a quel punto si voltò completamente nella mia direzione, permettendomi di guardare il suo viso per intero.
Aveva un'espressione triste sul viso e che non tardò a giustificare. <<Mi fa stare male questa situazione... intendo vedere come ti stai lentamente distruggendo dietro a qualcuno che palesemente non ti vuole come lo vuoi tu.>>
Sobbalzai nuovamente, trovando molto veritiera la sua affermazione.
Gaara non provava per me nemmeno un briciolo di quello che provavo io per lui, ma a volte avevo l'impressione di vedere in lui qualcosa di diverso e che era mutato nel corso delle lunghe settimane in mia compagnia.
Non ne ero del tutto convinta però e a volte temevo di star galoppando troppo con la fantasia, vedendo cose che non rispecchiavano la realtà dei fatti, ma che semplicemente facevano comodo a me.
<<Perché tutta questa preoccupazione per me? Non ne capisco il motivo>> dissi con voce a tratti tremante <<io sto bene.>>
<<Allora perché hai uno sguardo così triste? Non sei più tu... ormai da tempo>> sussurrò lui, alzando lentamente una mano in direzione del mio viso. Le sue calde dita mi quindi accarezzarono la guancia prima con timidezza, giusto con la punta dei polpastrelli, ma poi la sua mano si posò completamente sulla mia guancia, facendo una leggera pressione sulla nuca.
Accostai quel gesto alla sua richiesta di avvicinarmi a lui ed eseguii immediatamente, appoggiandomi contro il suo petto.
Naruto mi strinse immediatamente a sé, utilizzando l'altra mano per accarezzarmi i capelli dalla base fino alle punte.
Improvvisamente mi sentivo la persona più triste del mondo e sapevo di poter accostare quel sentimento alle verità appena pronunciate dal ragazzo, quelle che avevano smosso le grossolane zolle di terra con la quale ingenuamente avevo pensato di poter coprire il fatto di essere ben lontana dal conquistare il cuore di Gaara.
Era un pensiero che mi faceva soffrire immensamente, ma che avevo cercato sempre di soffocare come potevo, continuando ad essere positiva, seppur senza smettere di covare dentro di me la convinzione di dirigermi sempre di più in direzione di un vicolo cieco.
<<Sono patetica, vero?>> chiesi, aggrappandomi al tessuto della sua divisa scolastica <<scommetto che pensi che io sia una stupida.>>
Naruto sospirò contro la mia nuca, lasciando un fugace bacio proprio in quel punto. <<Non penso che tu sia patetica, ma non capisco la tua ostinazione per quel mostriciattolo senza cuore. Anche se ti piace dovresti comunque porti dei limiti con lui e capire quando è ora di smettere di rincorrerlo.>>
Dopo quelle parole lasciò un altro bacio, ma premendo le sue labbra molto più tempo che in quello precedente, tanto da lasciarle lì diversi secondi.
Era un ragazzo davvero dolce e quando si trattava di consolare qualcuno era il migliore, soprattutto quando la questione gli stava molto a cuore e ce la metteva tutta per smuovere l'animo del diretto interessato.
Diventava quasi un'altra persona.
<<Come posso fare? A me piace troppo, non riesco a lasciarlo andare. Come ben sai ci ho provato, ma allo stato attuale mi basta vederlo per far crollare tutta la mia determinazione.>>
Dalla mia domanda alla risposta del ragazzo, passarono diversi secondi, momenti che passai stringendomi maggiormente a lui, ma poi Naruto parlò di nuovo, lasciandomi senza parole.
<<Guarda altrove. Guarda in direzione di qualcuno disposto ad amarti davvero e trattarti come meriti di essere trattata.>>
Sorrisi amaramente, sfregando debolmente il viso contro il colletto della sua camicia.
<<Non è così facile. Al momento non c'è nessuno disposto a farlo e non credo di essere nelle condizioni di cercarlo>> risposi.
Naruto a quel punto mi convinse ad alzare il viso nella sua direzione, alzandomi il mento con l'ausilio della mano precedentemente poggiata sulla mia guancia destra.
<<Sicura?>> mi chiese a quel punto, facendomi arrossire istantaneamente.
<<Certo che sono sicura>> risposi senza tentennanenti, cercando di non palesare il mio imbarazzo per quella situazione.
Lui a quel punto mi lasciò, ma tornò ad intrecciare le sue dita con le mie, iniziando a camminare verso una direzione opposta a quella dei dormitori.
Lo guardai interrogativa. <<Dove andiamo adesso? Dimentichi che abbiamo la matematica che->>
<<Matematica può aspettare. Andiamo un po' a divertirci>> propose lui.
Feci spallucce e lo assecondai. In fondo nemmeno io ne avevo molta voglia.

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