•35 Osservare

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Quella mattina restare sveglia durante lezioni si rivelò di un livello di difficoltà accostabile a una delle dodici fatiche di Ercole.
Ricordavo di aver letto in biblioteca un libro sulla mitologia su quell'argomento e in quel momento, stanca com'ero, potevo inserirne benissimo una potenziale tredicesima: sopravvivere alle assurde congetture della propria migliore amica impicciona fino alle 3:30 del mattino, poi svegliarsi dopo pochissime ore per un'infinità di lezioni una peggiore dell'altra.
Naruto, il soggetto di quelle lunghissime discussioni, era accanto a me e inconsapevolmente lo stavo fissando da tutta la lezione. Il poveretto cercava di prendere alla bell'e meglio degli appunti di filosofia il più possibile comprensibili e leggibili, ma vedevo la fatica che faceva per stare al passo con il professore, famoso per la sua capacità di parlare spedito quasi senza riprendere nemmeno il fiato. Non a caso dall'inizio della sua carriera scolastica veniva chiamato di nascosto da noi studenti "Iena".
Quell'uomo non risparmiava nessuno, proprio come un segugio infernale. Tanto che nemmeno io, nonostante la media buona in quella materia, potevo permettermi il lusso di pensare ad altro per un'intera lezione; ma quel giorno proprio non ce la facevo a stare concentrata, troppo presa com'ero a pensare e ripensare alle parole di Ino in merito a potenziali sentimenti di Naruto nei miei riguardi. Inoltre per una volta potevo sempre andare a chiedere a Sasuke il favore di prestarmi i suoi appunti, siccome non mancava mai di prenderli completi e dettagliati. Perfetto come al solito.
Il turbine dei miei pensieri si arrestò bruscamente quando notai il biondo approfittare di un momento di assenza del professore per rivolgersi a me.
<<Ti senti bene? Di solito sei attentissima quando si tratta di filosofia>> mi chiese il ragazzo, bisbigliando a bassa voce per non farsi sentire da nessuno.
Ino mi aveva spronata a vederci chiaro in quella faccenda, consigliandomi di premere per spingerlo a confermare la sua posizione in materia.
Io dal canto mio non ero perfettamente d'accordo, perché consideravo tutta quella storia una perdita di tempo.
Naruto mi aveva assicurato di non vedermi come più di un'amica e poi io avevo in testa una chioma rossa che mi dava di già fin troppi grattacapi.
Non sapevo proprio se tentare di scoprire qualcosa o lasciar perdere tutta quella faccenda prima di restare scottata in qualche modo.
<<No, ho solo dormito poco>> risposi semplicemente.
<<Allora che ne dici se passiamo la prossima ora nella mia stanza per riposarti? Tanto è di buca e non dobbiamo preoccuparci di trovarla occupata, Kiba ha lezione di matematica o una cosa del genere, stamattina si lamentava di un test, ma non ho capito molto di quello che diceva in realtà. Se vuoi puoi anche dormire, magari sonnecchio un po' anche io>> fu la sua proposta.
Ultimamente mi chiedeva spesso di passare del tempo con lui e quello mi dava da pensare, rendendo abbastanza verosimili i dubbi della mia migliore amica rispetto a possibili sentimenti del ragazzo nei miei riguardi.
I suoi comportamenti suggerivano qualcosa di simile e nemmeno io potevo completamente negarlo.
<<Non lo so. Ho paura di non riuscire a svegliarmi dopo, forse sarebbe meglio cercare qualcosa per riattivare la mente. Quando sono stanca e mi metto sul letto per un pisolino poi faccio fatica a sentire la sveglia>> spiegai.
<<La sentirò io, puoi stare tranquilla. Ci riposiamo un po' e poi torniamo a lezione, ti farà bene, vedrai>> mi rassicurò lui.
<<Se la metti così accetto>> risposi, facendo immediatamente sorridere il ragazzo.
Un sorriso bellissimo, un sorriso talmente radioso che mi scaldò il cuore senza volerlo.
Il nostro scambio di battute si arrestò con l'ingresso del professore in aula, forse di ritorno dal bagno o dalla sala professori, ma non potevo saperlo con certezza dal momento che ero stata distratta tutto il tempo.
Dovevo resistere per soli altri venti minuti e poi finalmente avrei riposato un pochino. Fu quel pensiero a spingermi ad impugnare la penna e cercare di scrivere qualche riga di quella complicata lezione.

Quando suonò la campanella di fine lezione a malapena la sentii, giacché ormai vegetavo assonnata come non mai, usando la mano destra come perno per tenere su la testa.
<<Andiamo?>> mi chiese Naruto, mettendosi davanti al mio banco con uno dei suoi soliti sorrisi.
A differenza mia non sembrava stanco, ma sicuramente nemmeno lui avrebbe disdegnato un'oretta di sonno dopo tutte quelle lezioni, una più pesante dell'altra.
Mi alzai lentamente dalla sedia, stiracchiandomi leggermente e feci per afferrare la mia cartella. La mano del ragazzo però mi anticipò, afferrandola prima di dare il tempo a me di farlo.
<<Naruto, perché? Posso portarla benissimo da sola>> chiesi.
<<Perché so che questo è il giorno della settimana dove porti più libri e che il tuo zaino pesa come un macigno. Sei stanca morta, lascia che te lo porti io>> mi spiegò lui, tenendolo sulla spalla come se non pesasse più di cinque grammi.
Restai meravigliata davanti a tanta premura. Gaara non si sarebbe mai scomodato a fare un simile gesto per me.
Scossi immediatamente la testa davanti a quel paragone partorito dalla mia stessa mente, sentendomi una stupida.
Non aveva senso paragonare Naruto con Gaara. Non erano in competizione per la mia mano e io non stavo valutando chi dei due scegliere.
Probabilmente Ino mi stava solo condizionando troppo con la storia dei sentimenti del biondo verso di me.
<<In questo caso grazie. Non posso proprio rifiutarmi. Ma che sia la prima e l'ultima volta... non voglio approfittarmi in nessun modo di te>> dissi al ragazzo, facendolo sorridere ancora una volta.
<<Questo non è approfittarsi. Mi sono proposto io senza nemmeno chiedertelo e poi non ci vedo nulla di strano. Ormai siamo amici da tanto tempo ed io li aiuto i miei amici, soprattutto quelli speciali come te>> fu la sua risposta.
Le sue parole senza volerlo mi fecero arrossire rapidamente. Potevo percepirlo dalle guance che sentivo sempre più calde e proprio non potevo sbagliarmi.
<<Ma sei arrossita?>> mi chiese lui, dandomi un'ulteriore conferma.
<<No, perché dovrei? Sicuramente ti sbagli>> risposi frettolosamente, iniziando a camminare fuori dall'aula con un confuso Naruto alle mie spalle.

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