Capitolo 2: Cambiamento.

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"Swan.", il suono della voce del pirata la riportò alla realtà.
Emma gli rivolse uno sguardo interrogativo.
"Swan, non ho vestiti come quello, ma ho trovato dei vestiti che potresti mettere finchè non ne troverai degli altri". Disse lui guardando il vestito fradicio e leggermente strappato della fanciulla per poi porgerle dei vestiti.
La ragazza dai modi principeschi esitò per un attimo, ma poi li prese.
"Grazie Uncino". Disse con tono gentile.
Uncino le rivolse un sorriso quasi forzato.
Di solito non ospitava mai nessuna donna sulla sua nave. Non vi faceva nemmeno salire le concubine con cui, di solito, se la spassava. Forse successe solo una volta, ma era estremamente ubriaco e non ricorda quasi nulla di quella notte.
Non dissero nulla per un po ',  finchè Emma non ruppe quell'assordante silenzio.
"Allora!"
"Allora cosa?" Domandò confuso il pirata.
"Non mi cambio finchè non ti vedrò uscire da quella porta!" Esclamò la fuggitiva.
Il capitano scoppiò in una risata che, in quella piccola stanza, echeggiava come un tuono.
"Come la signora desidera. Solo, sii veloce perchè la mia ciurma tornerà a breve". Dopo aver finito la frase, uscì dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle. Tuttavia Emma, riusciva a sentire il capitano ridere di gusto.
Appena tolto il vestito, la fanciulla, si sentì finalmente libera.
Indossò quei pantaloni strani. Attillati. Di pelle nera. Nera come i capelli del suo affascinante salvatore.
Subito dopo aver indossato la camicia bianca, sentì un profumo inebriante farsi strada nelle sue narici fino ad arrivare a scaldarle la pelle.
Il capitano, stancatosi di aspettare, aprì la porta.
Si bloccò per un momento. La guardò.
"Quindi?" Domandò la biondina distogliendolo da qualunque stesse pensando.
"Oh, ora va molto meglio". Rispose lui guardando l'ultimo bottone della camicia non allacciato.     
Emma, accortasi dell'attenzione del pirata, divise i suoi lunghi capelli dorati e se li posizionò davanti alle spalle.
"Non ne sono sicura, come fai ad andare in giro con questi?" Domandò guardando i pantaloni attillati.
Uncino rise. "Diciamo che è facile per me muovermi con questo come lo è per te camminare con quello". Disse indicando il vestito di Emma.
"Touché". Disse la ragazza sorridendo.
Quando Uncino stava per rispondere, iniziarono a sentirsi delle assordanti e pesanti risate che cessarono nel momento in cui, il capitano, uscì dalla stanza e fu visto dai suoi compagni.

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