Capitolo 21: Sogni e torture.

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"Fermi!" Si sentì un uomo urlare dopo il rumore della porta che sbatteva alle sue spalle.
"E tu chi sei?" Chiese una signora col volto coperto dal grosso cappello.
"Killian?" La sposa si girò di scatto.
Killian le sorrise e le fece un cenno con la testa per farle capire che aveva tutto sotto controllo.
"Sono stato rapito da quest'uomo a cui piace farsi etichettare come principe, ma che sicuramente vale meno delle mie misere scarpe da pirata. Oh, sì, sono un pirata..."
Emma lo guardava cercando di capire dove volesse andare a parare.
E se avesse rivelato a tutti quello che le era stato fatto? Sarebbe stato un disonore.
"Io sono qui per presentarvi il vero principe o, per meglio dire, il pezzente che ha pensato bene di divertirsi con una serva del castello e poi, dopo aver scoperto di chi fosse il figlio che portava in grembo, l'ha cacciata via. Se questo è un vero principe, io sono felice di abitare su una nave e di rubare i tesori perché almeno in questo c'è onore."
Tutti gli invitati rimasero a bocca aperta, ma ad un certo punto intervenne qualcuno.
"Tu come sai queste cose? O, forse, dovrei dire come hai inventato queste cose? Mio figlio, è uno dei principi più importanti dei regni a noi vicini, non puoi permetterti, mio figlio non deve essere messo in ridicolo il giorno del suo matrimonio a causa di alcune menzogne dette per acquisire notorietà tra i reali." Replicò il re.
"Oh, ma io ne ho le prove!" Esclamò il pirata con tono meschino.
Emma non lo riconosceva più, forse in quei giorni qualcosa era cambiato.
Mentre la principessa era impassibile, tutti gli invitati erano in fermento, cercavano di capire perché quel pirata bastardo stesse mentendo.
Ed ecco che la porta si riaprì.
Le bocche degli invitati si spalancarono quando finalmente di rivelò ciò che c'era dietro o, meglio, chi c'era dietro.
Una donna incinta. Una serva del castello del principe.
"Mi avevi promesso così tante cose per nostro figlio..." si fermò a causa dei singhiozzi, "adesso hai abbandonato sia me che lui. Ci hai cacciati via come animali." Fu tutto ciò che la ragazza riuscì a dire.
Tutti rimasero in silenzio, eccetto il padre di quel fantomatico principe.
"Tu perché vieni a dire queste cose proprio oggi? Proprio qui? Se avessi voluto denaro, avresti dovuto presentarti a palazzo."  Disse puntando il dito contro di lui.
"Non voglio il vostro sporco denaro rubato dai sudditi. Voglio solo proteggere Em- la principessa da quest'inganno perché merita di meglio. Merita qualcuno che non la imbrogli, qualcuno che la sappia amare, qualcuno che sappia come farla ridere. Merita di più di un matrimonio combinato con un pezzente." Rispose Killian.

Emma avrebbe voluto urlare a tutti quanto lo amava, ma non lo fece. Si limitò ad accennare un sorriso.

Killian non capì, lei non voleva sposarlo eppure non faceva nulla per non dire quel 'sì', cosa le era successo?

Ad un certo punto tutto iniziò a tremare. Tutto iniziò a diventare sfocato.
"Emma!"
La principessa sussultò.
"Emma, sbrigati! Devi sposarti!" Esclamò la regina urlando.
"No, non è possibile, non di nuovo." Sussurrò Emma.
Era tutto un sogno. Killian non era mai arrivato ed Emma non aveva mai indossato quel vestito da sposa.
"Emma, smetti di guardare il vuoto e inizia ad ascoltarmi!" Urlò la madre.
"Sì sì, ti sto ascoltando." Disse.
"Va bene, Regina è qui, ti aiuterà a prepararti. Intanto vai a fare un bagno caldo."

Emma entrò nella vasca e stette un po' lì a guardare la schiuma. Ad un tratto, le venne un'idea.
Sentì la porta aprirsi. Doveva essere Regina.
Mise un asciugamano intorno al corpo e uscì dalla vasca.

"Emma! O forse dovrei dire mia futura sposa..." iniziò il principe Joseph.
Emma tentò di coprirsi.
"Non c'è alcun bisogno di coprirsi, ho già visto tutto ciò che c'era da vedere."
Emma fece diversi passi indietro e si trovò con le spalle al muro.
"Siamo piuttosto vicini, potrei benissimo strapparti l'asciugamano di dosso perché tra qualche ora sarai mia, ma non lo farò. Voglio arrivare pulito al matrimonio." Dopo aver detto l'ultima parola, baciò Emma.

Non appena il principe uscì dalla stanza, Emma ebbe una crisi di pianto e fece sì che l'idea che aveva avuto diventasse un obiettivo.

Qualche minuto dopo arrivò Regina e sorprese Emma a piangere.
Solo dopo molto tempo dopo le lacrime cessarono di rigare il viso dell'amica.

"Emma, cosa ti è successo?" Chiese preoccupata Regina.
"Jonathan è venuto qui e ha approfittato del mio essere ancora terrorizzata per baciarmi e minacciarmi dicendo che fra poco potrà fare di me ciò che vuole dato che sarò sua." Disse con la voce che le tremava.
"Che bastardo."
"Regina, ho bisogno del tuo aiuto."
"Dimmi tutto"
Emma espose la sua idea a Regina che rifiutò di accettare questa apparente soluzione che Emma aveva trovato.
"No, Emma, tu hai completamente perso la ragione!" Esclamò Regina.
"No, non ho perso la ragione. Ti prego, devi aiutarmi."
"Sai che non faccio più queste cose."
"Lo so, ma sarà un nostro segreto!" La pregò.
"Eh va bene!" Esclamò stremata.

Qualche ora dopo Emma chiese a Regina di sparire per un po' per non destare sospetti e di andare a cercare Killian.

Nel frattempo proprio Killian si trovava in una situazione molto complicata.
Era, infatti, al palazzo del principe Jonathan il quale si divertiva a torturarlo.
"Sei un codardo, preferisci torturarmi piuttosto che batterti con me! Bastardo, vorrei vederti al mio posto." Urlò Killian.
Jonathan si limitò a ridere di gusto.
Killian era pieno di sangue, pieno di dolori. Di ferite. Ma sopportava tutto perché sapeva che prima o poi sarebbe tornato da lei.
Il pirata cercava in tutti i modi di liberarsi dalle catene solo per raggiungere quella che ormai era diventata la ragione per cui sopportare tutto.

Intanto, Regina raggiunse Robin e gli chiese di seguirla alla ricerca di Killian perché avrebbero dovuto portarlo da Emma il più in fretta possibile perché si trovava davvero in pericolo.
Quindi, i due, partirono alla sua ricerca.

Qualche ora prima...
"Regina, ho bisogno del tuo aiuto."
"Dimmi tutto."
"Devi aiutarmi a creare un incantesimo del sonno. Voglio aspettare Killian e lui non me ne darà l'occasione perché devo sposarlo. Killian mi sveglierà."
No, Emma, tu hai completamente perso la ragione!" Esclamò Regina.
"No, non ho perso la ragione. Ti prego, devi aiutarmi."
"Sai che non faccio più queste cose."
"Lo so, ma sarà un nostro segreto!" La pregò.
"Eh va bene!" Esclamò stremata.
"Grazie mille, Regina!"
"Emma devi stare attenta" iniziò mentre le consegnava la pozione "non devi berla tutta altrimenti potresti morire perché, se Killian non arrivasse, rischieresti la vita."
"Killian arriverà. Ora, però, vai lontano da qui. Non destare sospetti e, ti prego, cerca Killian così potrà venire qui a svegliarmi. Io vi aspetterò qui." Disse Emma.
"Emma, sta' attenta. Ti prego."
Queste furono le ultime parole che Emma sentì da Regina poiché, qualche ora più tardi, ignorò le istruzioni di Regina e bevve tutta la pozione.

Heyhey, scusate tanto per la lunga attesa ma, oltre agli impegni, rendere comprensibile questo capitolo è risultato più difficile del previsto.
Per quanto mi riguarda, spero vi piaccia. In ogni caso, fatemi sapere qui nei commenti. Cosa potrebbe succedere ad Emma? E a Killian? Regina riuscirà a trovarlo?
Spero di tornare presto. Anzi prestissimo.
Inoltre grazie per le mille letture.❤️❤️

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