Erano già tre mesi che Emma era scappata dal castello e sembrava essere molto felice sulla Jolly Roger.
"Oggi sono tre mesi, David, inizio a perdere la speranza." Disse Biancaneve massaggiandosi le tempie.
"Avremmo dovuto immaginare che non sarebbe riuscita a sopportare tutto questo." Rispose lui con voce rotta.
"Dici che dovremmo sospendere le ricerche?" Chiese lei con lo sguardo ormai spento.
Prima che David potesse rispondere, furono interrotti.
"Vostre maestà, c'è un uomo che richiede udienza. Ritiene sia una cosa di estrema inportanza: sono parole sue."
"Fallo passare, grazie Hayley." Disse David mentre Biancaneve le mostrò un sorriso privo di qualsiasi emozione.
La ragazza fece un cenno col capo e andò via a passo svelto.
Il re, prima in piedi davanti alla sua regina seduta sul trono, si sedette sul suo: alla destra della sua amata.
Le porte della sala del trono si aprirono e un uomo si inchinò subito al cospetto dei loro sovrani.
"Vostre maestà..." Disse lo sconosciuto con tono nervoso.
"Percepisco un po' di nervosismo nel tuo tono di voce, non devi esserlo." Sorrise Biancaneve.
"La ringrazio." Fece un altro inchino. "Sono venuto fin qui per dirvi che ho visto la principessa Emma proprio ieri." Disse lui tutto d'un fiato.
I sovrani si guardarono negli occhi, i quali erano nuovamente pieni di quella luce che mancava da tanto tempo: la speranza.
"Dove hai visto Emma?" Disse Biancaneve alzandosi dal trono insieme a David.
"Su una piccola isoletta, più precisamente al fiume Bled. Era con un uomo e sembravano in sintonia." Disse lo sconosciuto.
"Che cosa stavano facendo?" Chiese il re.
"Erano seduti sotto un pioppo e si stavano guardando. Sembravano molto amici." Rispose lui con sincerità.
"Ma stava bene?" Domandò con enfasi la regina.
"Sì, mi è sembrata in ottima forma." Rispose.
"Grazie mille per questa notiza. Ti siamo molto grati." Disse il re.
"Come ti chiami?" Chiese Biancaneve.
"Mike, vostra maestà." Chinò la testa.
"Basta inchini, per favore. Tirati su." Disse David mentre lo raggiungeva.
Mike si tirò su.
"Grazie mille per questa preziosa notizia." Disse il re stringendo la mano di Mike.
"Vorrei che tu prendessi questo." Disse Biancaneve porgendogli un sacchetto con dentro dell'oro.
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Nel frattempo Emma aveva uno strano presentimento. Si sentiva come se qualcosa di brutto stesse per accadere. E la cosa che più la preoccupava era che, solitamente, le sue sensazioni non sbagliavano.
Guardò le sue mani e provò a far funzionare la magia che tutti pensavano possedesse.
"Maledizione!" Esclamò innervosita.
"Emma, che succede?" Chiese Killian incuriosito.
"Succede che non ci credo. Non credo di possedere la magia che tutti credono io abbia." Rispose terribilmente infastidita.
"Tu non hai bisogno della magia, ma non credi che sia proprio il tuo non credere in te stessa e nella magia a non farla venir fuori?" Tentò di farla ragionare.
"Ma io credo in me stessa!" Esclamò più per convincere sè stessa che lui.
"Emma io credo in te." Disse lui accarezzandole la guancia.
"Va bene." Prese un bel respiro. Chiuse gli occhi e poi li riaprì. "Non è successo niente. Perché tutti credono in una cosa che non esiste?" Si rattristò.
"Emma, non fare così. Tu puoi riuscire a fare tutto. Io credo in te ed in tutte le tue potenzialità anche se non ho idea di quali siano." Le sorrise.
Emma lo abbracciò. "Grazie Killian."
Killian le accarezzó i capelli. "Non devi ringraziarmi io...t-tengo a te." Disse.
"Anche io Killian, neanche per una corona e dodici castelli lascerei la Jolly Roger."
La baciò.
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"David dobbiamo continuare a cercarla." Disse Biancaneve.
"Sì, hai ragione." Rispose.
"Penso sia arrivato il momento di chiedere aiuto a Regina e Robin." Disse lei.
"Hai ragione di nuovo." Sorrise. "Domani li inviteremo qui e ci metteremo d'accordo sul da farsi."
Annuì.
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Intanto al palazzo estivo donato da Biancaneve a Regina e Robin, qualcosa di molto bello stava per accadere.
Era una sera piacevole. Il cielo era pieno di stelle, tuttavia fuori la temperatura era bassa.
Robin rientrò e poggiò il suo arco nello spazio tra il muro e il cornicione della porta.
"Milady, sono tornato!" Esclamò Robin mentre, con lo sguardo cercava Regina.
"Robin, eccoti, finalmente!" Disse Regina.
Si sedettero a tavola l'uno di fronte all'altra.
"Ho una cosa da dirti." Disse Robin entusiasta.
Robin si alzò dalla sedia e si inginocchiò tirando fuori dalla tasca un anello.
"Non sono sicuro che si faccia così, ma che ne dici, vuoi rendermi l'uomo più felice del mondo accettando di sposarmi?" Domandò Robin sorridendo.
"Sì, Robin, sì!" Rispose Regina contentissima dopo la sua proposta.
Robin baciò Regina più e più volte.
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"Emma sei mai stata innamorata?" Chiese Killian incuriosito.
"Sì, anche se non ne ho mai avuto l'occasione. E tu, sei mai stato innamorato, Killian?" Rispose.
"Pensavo di esserlo stato, ma non ne sono più sicuro."
"Cosa ti ha fatto cambiare idea?"
"Tu."***********
Ecco qui il capitolo 12.
Emma ha ancora un brutto presentimento.
Chissà qual è. In realtà penso proprio che lo scoprirò con voi.
Spero di poter aggiornare domani.
Buonanottee.
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Simply complicated.
FanfictionUna doppia fuga. La prima da una vita piena di privilegi e responsabilità, l'altra da un passato burrascoso. Un incontro casuale. Bugie, intrighi e complicazioni aiuteranno i nostri protagonisti a scoprire chi sono e quale sia realmente il loro de...