"Perché Emma sta tardando?" "Cosa le sarà successo?" "Sarà scappata di nuovo?", queste erano le domande che la regina si poneva mentre percorreva l'immensa scalinata del palazzo. Tuttavia, gradino dopo gradino, sentiva che qualcosa non andava.
Arrivò finalmente in cima alle scale e percosse il lungo corridoio che conduceva alla porta della camera della principessa.
Fece un gesto insolito: bussò.
Nessuno le rispose.
Bussò ancora, ma sembrava non ci fosse anima viva.
Bussò nuovamente ed entrò nel momento in cui sentì il rumore del vetro che si schianta al suolo.
Sembrava tutto in ordine: la postazione in cui le venivano acconciati i capelli era perfettamente pulita, lo specchio era lucido e il letto...
Il letto era disfatto. Emma era sdraiata sul letto con un braccio che le penzolava al di fuori di esso.
Biancaneve si accorse subito che non si trattava di un semplice sonno di bellezza, bensì di un caso di avvelenamento.
Solo dopo si ricordò del rumore udito mentre entrava e questo fece si che si accorgesse della boccetta di vetro rotta a metà sul lato destro del letto della figlia.
La principessa. Sua figlia si era avvelenata. Aveva deciso di morire.
Solo dopo si rese conto che sua figlia, in realtà, era sotto l'effetto di un incantesimo.
Ma, come spezzarlo? Quello che sarebbe dovuto avvenire tra Emma e il principe era un matrimonio di convenienza politica e militare, di certo non d'amore. Sicuramente non di Vero Amore!
Era disperata. Non sapeva cosa fare.
Chiamò David.
"David, cosa facciamo? Se non troviamo un modo per svegliarla resterà così per sempre." Disse palesemente sconvolta.
"Non so come agire senza sbagliare. So che non è una cosa facile, ma dobbiamo aspettare e annullare il matrimonio." Replicò il re con tono d'amarico.
Qualche ora dopo l'annullamento del matrimonio, il principe era davvero molto arrabbiato con Emma e decise di salire in camera sua per vendicarsi.
Non era giusto farle quello che le fece, non poteva difendersi. Era lì solo fisicamente. Mentalmente era da un'altra parte, non si sa dove.
Il principe senza onore lasciò la stanza con un sorrisetto malizioso pensando che, sicuramente, Emma, la preferiva in quello stato.Nel frattempo, Killian, ancora prigioniero e costretto a sopportare le pene dell'inferno tutte da solo, attua un altro dei suoi piani per scappare ma, proprio come i precedenti, fallisce e viene severamente punito.
Egli non riesce a pensare alla mano della sua Emma che tiene quella di quel verme. Non può neanche immaginare le sue labbra che sfiorano quelle di quella canaglia.
Cerca di scacciare quei brutti pensieri e di concentrarsi sulla forza che il suo amore e la sua speranza di rivedere la sua amata gli danno.
Tuttavia, lui non sa che due valorosi guerrieri lo stanno cercando.
Robin e Regina, dopo aver camminato senza sosta, riescono a trovare una pista. Infatti, grazie ad alcune testimonianze delle persone del luogo in cui si trovavano, scoprono che l'ultimo posto in cui Killian era stato visto era proprio nella strada che portava al castello del principe Joseph che non era molto lontano.
"Scusa Robin se ti ho coinvolto in questa ricerca, è che non sapevo a chi chiedere.", disse per poi continuare "sai, non voglio usare la magia, non mi sento a mio agio, quando la uso ho molta paura di ferire qualcuno. La insegno ad Emma solo perché i suoi genitori lo vogliono." Disse con tono triste.
"Ma scherzi? A me fa piacere aiutarti, ti ricordo che presto saremo marito e moglie e dovremo coinvolgerci in qualsiasi cosa e direi che stiamo iniziando alla grande." Le sorrise.
Così i due promessi sposi si presero la mano e continuarono la ricerca.Nel frattempo a palazzo tutti erano nel panico più totale.
Biancaneve si sentiva in colpa e passò ore accanto alla figlia. Si sentiva impotente, quasi inutile.
Iniziò a piangere e le cadde il fazzoletto, fu allora che si accorse di una lettera. Era proprio indirizzata a lei.
La aprì.
«Ciao mamma,
se stai leggendo questa lettera significa che l'ho fatto. Sì, ho bevuto una pozione che mi farà dormire per un po'.
Vuoi sapere perché l'ho fatto? Te lo dico subito: nessuno mi ascolta mai. È come se fossi invisibile, come se la mia voce fosse la base di una canzone che nessuno ascolta perché impegnato a sentire le parole. Mi sentivo in gabbia, mamma.
Ciò che sto per confessarti è un disonore per te e per mio padre, ma per me è molto di più. Per me è dolore allo stato puro.
Qualcuno che nel castello è molto amato ha abusato di me e lo ha fatto ripetutamente. Qualcuno a palazzo mi ha ricattata dicendo che, se non avessi fatto ciò che la persona in questione voleva da me, avrebbe rivelato il mio segreto. Questa persona è "l'uomo", il cosiddetto principe che dovrei sposare. Ti prego, mamma, ascoltami una buona volta: ho mandato Regina alla ricerca di Killian Jones, se vuoi fare qualcosa di veramente importante per me, manda una squadra al loro soccorso. Quando lo troverete, fatelo venire da me e io mi sveglierò. Se non lo farete, resterò così fino alla morte.
Grazie per l'attenzione che da tempo aspettavo.
-Emma.»
La regina rimase senza parole e, tra i singhiozzi e le lacrime, decise di parlarne con suo marito.
Tuttavia non riuscì a trovarlo da nessuna parte.
Infatti, qualche minuto prima, era uscito a cavallo.
Il cavallo del re galoppava così forte che il rumore degli zoccoli del suo cavallo si sarebbe potuto udire fino al regno.
Dopo poco più di mezz'ora arrivò a destinazione.
Era un luogo cupo. Un castello molto grande caratterizzato da un'aria pesante e da una copiosa quantità di ombre inquietanti, completamente estraniato dalla luce del sole.
Il re entrò dall'immenso portone e si ritrovò in un lungo corridoio che portava ad una stanza in cui le tende erano inchiodate al tetto e in cui era esposto un telaio.
"Guarda guarda guarda. Il re. A cosa dobbiamo quest'onore?"
"Nessun onore. Sono qui per fare un accordo, Tremotino." Replicò secco il re.
"So che sei qui per un accordo e so che la principessa ha fatto una delle cose più stupide che potesse decidere di fare." Disse.
"So che ha fatto una cosa stupida. Adesso mi serve una pozione per risvegliarla." Chiese quasi disperato.
"Prima di creare una pozione devo vedere la pozione di partenza." Così dicendo, cin una nuvola di fumo rossa, entrambi furono trasportati a palazzo.
Si recarono nella stanza della principessa e il Signore Oscuro ispezionò la boccetta di vetro.
"No, no, no. Sarebbe stato più facile se ne avesse bevuto poco. Questo non è più un incantesimo del sonno, è diventato un tipo di veleno molto pericoloso. Non sono sicuro nemmeno del fatto che un atto di vero amore possa curarlo." Esclamò il potente stregone.
"Mi stai dicendo che mia figlia morirà?" Chiese il re, sconvolto.
"Non necessariamente, potremmo sottoporla ad un incantesimo di conservazione e iniettarle una pozione che le fermi le funzioni vitali così che il veleno non raggiunga il cuore, almeno finché non troviamo una cura."
"Facciamolo." Ordinò il re.
"Aspetta, aspetta, aspetta. Questa cosa vi costerà cara." Disse mentre un contratto apparve tra le sue mani.
"Tutto quello che vuoi. Sono disposto a fare un accordo." Rispose disperato.
"Perfetto" disse sogghignando. "Metti una firmetta qui e tutto andrà bene."
Il re seguì le sue indicazioni e il Signore Oscuro e la principessa sparirono in una nuvola di fumo.Quando Biancaneve mostrò a David la lettera era troppo tardi: l'accordo era stato sigillato e la principessa non si trovava più a palazzo.
Quello che, però, i sovrani escogitarono insieme fu un piano di vendetta nei confronti del cosiddetto principe."Eliah, Andrea, Martin, August, Jake, Marcus, Stefan, cercate Regina Mills e Robin Hood e aiutateli nella ricerca di un tale chiamato Killian Jones." Questa fu l'ultima frase che la regina disse prima di attuare la sua parte del piano.
Ragazzi/e scusatemi per la luuunga assenza, ma ho un sacco di impegni. Spero che non vi stanchiate delle mie lunghe pause.
In ogni caso, grazie per le 2000 letture, per me significa davvero molto.
Spero che il capitolo vi piaccia.
Detto ciò, ci si vede e spero anche presto.
STAI LEGGENDO
Simply complicated.
FanfictionUna doppia fuga. La prima da una vita piena di privilegi e responsabilità, l'altra da un passato burrascoso. Un incontro casuale. Bugie, intrighi e complicazioni aiuteranno i nostri protagonisti a scoprire chi sono e quale sia realmente il loro de...