Capitolo 8: Pioggia.

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Killian mise una mano sulla guancia di Emma e la baciò.
Emma rimase come paralizzata. Non sapeva come comportarsi: non sapeva se ricambiare il bacio o spingere via quell'uomo che la faceva innervosire tanto ma che, con uno sguardo, faceva girare il suo mondo nel senso opposto.
Killian, invece, si lasciò trasportare dai sentimenti che ancora non era sicuro di provare e le mise la mano sulla guancia, accarezzandole lo zigomo col pollice.
Dopo quel gesto, Emma, non riuscì più a controllarsi. Si lasciò andare. Gli mise le braccia attorno al collo e ricambiò il bacio.
Il pirata annullò la distanza che c'era tra il suo corpo e quello della fanciulla prendendola in braccio. Quest'ultima, staccatasi dalle labbra dell'affascinante capitano, rise.
"Ssh!" Sussurrò sorridendo il capitano.
Emma lo guardò attentamente. Erano ormai due mesi e mezzo che stava con lui, ma non lo aveva mai visto sorridere così.
Annuì e sorrise.
Tuttavia, questa volta, fu Emma a fare la prima mossa.
Lui le stava sorridendo e lei non poté fare a meno di baciarlo.
Restarono così: l'uno avvinghiato all'altra.
Non si accorsero neanche della pioggia che, pian piano, iniziava a cadere copiosa dal cielo.
Quando notarono la pioggia, erano già fradici.
Killian portò Emma in camera.
"Forse dovremmo toglierci questi vestiti di dosso." Disse Killian.
"Sì, dovremmo." Rispose Emma.
"Va bene, inizia tu." Si coprì gli occhi con la mano. "Sai già dove sono i vestiti."
"Sì." Emma si avvicinò a lui e iniziò a sbottonargli la camicia.
Con un gesto fulmineo, Killian, aprì gli occhi e osservò.
Quando finì di sbottonare la camicia, alzò la testa e lo guardò negli occhi.
Killian, da vero gentiluomo, la aiutò togliendosi la camicia. Mise le mani sulla camicia di Emma e la guardò come se le stesse chiedendo il permesso.
Lei lo guardò e annuì.
Killian le sorrise e iniziò a sbottonarle la camicia ma, arrivato all'ultimo bottone, si fermò. Emma lo guardò e lo aiutò.
La stanza era illmuniata dalla flebile luce di una piccola candela accesa, appoggiata su un ripiano alto dello scaffale a destra della scrivania.
Quella notte, sulla Jolly Roger, regnava il silenzio.
In quel momento, nessuno dei due poteva ancora mentire a sè stesso.
Emma gli accarezzó le spalle, poi il petto. L'addome.
Voleva farlo dal giorno in cui, per la prima volta, lo aveva visto senza la camicia. Ovviamente lo aveva capito solo in quel momento.
Killian, al contrario, aveva capito ciò che provava per lei quando lo abbracciò per la prima volta dopo essergli stata accanto tutte quelle ore in attesa che si risvegliasse.
Le lasciò una scia di baci sul collo e, finalmente, si decise. Lasciò cadere la camicia a terra.
Emma sospirò e mise le dita tra i passanti dei pantaloni, così lui alzò la testa e la guardò.
Lei non gli diede il tempo per dire o fare qualcosa. Lo baciò.
Killian condusse Emma sul letto che, con lui accanto, le sembrava più confortevole che mai.
"Tu sei sicura di volere tutto questo?" Chiese lui guardandola.
Lei, per essere sinceri, aveva paura. Non aveva mai provato emozioni del genere, ma in quel momento era sicura. Così, gli mise una mano sulla guancia e annuì.
Così lui le sfilò i pantaloni e lei fece lo stesso.
Si guardarono negli occhi per qualche attimo. Si sorrisero.
Poi Killian prese il comando. Era pur sempre un capitano.
Iniziò con leggere spinte che poi diventarono più veloci ed Emma ansimava.
Emma inizió a lasciare dei baci sul collo di Killian, il quale sorrise.
Erano in perfetta sintonia.
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La mattina seguente, Killian si svegliò per primo e, con suo piacere, notò che si erano addormentati l'uno abbracciato all'altra.
Il braccio sinistro di Emma gli circondava la vita e la sua testa era appoggiata sul suo petto.
Lui, facendo attenzione a non svegliarla, le accarezzó i capelli. Dopo un po' smise di farlo e, Emma, rimise la sua mano tra i suoi capelli. Lui sorrise.
Dopo alcuni minuti, Killian, la sentì sussurrare.
"Buongiorno capitano."
"Buongiorno tesoro." Rispose con tono gentile.
Lei alzò la testa e lo guardò.
"Non sei male con i capelli arruffati." Lo prese in giro.
"Io sono sempre affascinante. Ma pensa ai tuoi di capelli, sono sicuramente messi peggio dei miei." Rispose lui scherzando.
"Touché." Rise e lo baciò.
Dopo un paio di baci e senza alcuna voglia di farlo, il capitano si vestì e lasciò Emma ancora a letto.

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Scusate l'attesa. È stato un capitolo arduo da scrivere, ma spero vi piaccia.

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