Capitolo 11: Fiume.

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Emma si staccò dall'abbraccio.
"Killian, tu come stai?" Chiese.
"Bene, ma perchè questa domanda?" La guardò confuso.
"Volevo sapere come stai. È così strano?" Sorrise.
Sospirò e negò con la testa.
"Cosa facciamo?" Domandò Emma. "Non riuscirò a stare a letto ancora per molto."
"Non voglio che oggi ti sforzi, al massimo, se ti va, potremmo fare una passeggiata." Propose.
"Sì, va benissimo!" Esclamò. "Grazie Killian." Sorrise.
"È veramente impossibile" pensò tra sè e sè. "Però è così bella quando mi sorride." Scosse la testa per scacciare quei pensieri troppo smielati, ma che ad Emma avrebbe fatto piacere sentire.
D'altro canto, lei non si accorse di nulla.
Si alzò dal letto e provò a dare una sistemata ai capelli, ma non riusciva.
"Killian, ho cambiato idea." Fece una pausa. "Da queste parti non c'è un fiume o un ruscello come quelli che abbiamo visto nelle altre isole?" Chiese.
Annuì.
"Mi ci porteresti, per favore?" Chiese con tono gentile.
"Certo." Disse lui confuso.
Il capitano uscì dalla stanza prima di lei.
Emma prese uno dei piccoli zainetti di Killian e li ripose dentro due camicie e due paia di pantaloni. Riuscì a trovare anche un pettine e lo mise nel taschino destro. Prese anche delle mele, nel caso in cui venisse loro fame durante il viaggio. Poi uscì dalla stanza con lo zaino in spalla.
"Sono pronta, andiamo!" Esclamò contenta.
"Che ci devi fare con quello zaino?" La guardò perplesso.
"Nulla di importante, lo porto e basta." Rispose.
Scosse la testa sorridendo perché sapeva che, anche se avesse insistito, non gli avrebbe detto nulla.
Appena scesi al porto, Killian prese la mano di Emma che, istintivamente, arrossì e la guidò.
In meno di un'ora arrivarono al fiume. Sembrava non ci fosse nessuno. D'altronde era un pomeriggio di metà settembre e l'aria era già diventata più fredda.
Emma si avvicinò al fiume mentre, invece, Killian si appoggiò ad un pioppo.
Quest'ultimo notò una cosa alquanto strana: Emma si stava sbottonando la camicia.
"Aspetta, aspetta, aspetta...cosa stai facendo?" Chiese Killian con un tono sorpreso ma, al tempo stesso, confuso.
"Faccio un bagno." Rispose continuando a sbottonare la camicia.
"Ma Emma qui? Con me? Io potrei anche allungare lo sguardo." Ammise.
"Non c'è nulla che tu non abbia giá visto, posso giurartelo." Lo sfidò.
Era questo che gli piaceva di Emma: la sfacciatagine che, pur essendo una principessa, aveva da vendere.
Emma tolse la camicia.
Killian la guardava pensando che avrebbe smesso di fare quella sceneggiata.
Poi tolse le scarpe e anche le braghe.
Il capitano, per la prima volta, rimase stupito.
Emma si gettó in acqua.
"Non vieni?" Urlò.
Killian aveva provato a fermarla prima, anche se non aveva insistito più di tanto. Non voleva farsi scappare quest'occasione. Non avrebbe di certo abusato di lei facendo un bagno.
Si tolse i vestiti e si tuffò.
"Questo sì che è il mio capitano!" Rise.
"Non ti facevo così birbante, principessa." La guardò in modo provocante.
"Ci sono tante cose che non conosci di me, pirata." Lo provocò.
"Spero di imparare a conoscere tutto, allora." Si morse il labbro.
"Non lo farai mai, almeno finchè starai lontano almeno due metri da me." Gli fece notare la distanza tra i due.
Le si avvicinò e scosse la testa per togliere l'acqua dai capelli.
"Killian! Che fai?" Rise.
"Do una sistemata ai capelli. Essere sempre affascinante é una grande responsabilità." Rispose sarcastico.
"Concordo. Certo."
Scoppiarono a ridere.
"Forse sarebbe meglio asciugarsi e rivestirsi. Inzia a fare buio." Le fece notare.
"Eh già, hai proprio ragione."
Uscì dall'acqua e usò una delle camicie per asciugarsi, poi ne prese una pulita e la indossò.
Lui rimase a guardarla, ma poi fece lo stesso e mise i pantaloni.
Killian si sedette con la schiena contro il pioppo, Emma invece appoggiò la testa e la schiena sul petto del capitano che abbassò la testa per guardarla.
"Emma." La chiamò.
"Sì?" Rispose alzando la testa per guardarlo.
La baciò.
Erano entrambi presi dal bacio e quella posizione si stava facendo scomoda quindi Emma staccò le sue labbra da quelle del pirata e si mise a cavalcioni sulle gambe di lui. Gli si avvicinò.
"Questo non è contro l'etichetta?" Sussurrò.
"Sta un po' zitto." Lo baciò.
Restarono lì e, solo quando arrivò la sera, decisero di tornare alla Jolly Roger.
Tuttavia, questa volta, fu Emma a prendergli la mano.
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Dopo poco tempo arrivarono alla nave che trovarono vuota, come quasi ogni sera, la ciurma era sicuramente andata a divertirsi in qualche taverna.
Comunque loro sicuramente non restarono con le mani in mano.
Giocarono un po' insieme o, meglio, inventarono dei giochi di coppia.
Solo dopo diverse ore decisero di andare a dormire e, dopo tutto ciò che avevano fatto quel pomeriggio, si addormentarono insieme e subito.

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Hey, questo capitolo avrei dovuto postarlo ieri, ma non ce l'ho fatta. Comunque spero di poterne postare uno stasera.
Questo capitolo non è un granchè, ma serve per legare tutta la storia. Scoprirete a ciò che mi riferisco nel capitolo 12.

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