Nel silenzio, si sentirono delle urla, delle risate: la ciurma era di ritorno.
Sentirono bussare alla porta.
"Avanti." Disse il capitano.
La porta si aprì lentamente.
"Capitano devo dirvi una cosa." Disse uno dei pirati entrando. Stava guardando Emma, ma non sembrava avere brutte intenzioni.
Emma gli sorrise imbarazzata e salutò il capitano con un cenno del capo e richiuse la porta alle sue spalle.
Tuttavia era molto curiosa, quindi avvicinò l'orecchio alla porta ma, prima di farlo, si accertò che non ci fosse nessuno. Ascoltò.
Intanto, in quella stanza, il pirata parlava al capitano.
"Capitano c'è una donna che ha insistito per vedervi. Adesso è sulla nave. Cosa faccio? La faccio passare?"
"Nick! Perchè l'hai portata qui? Come ben sai, non porto alcun tipo di svago sulla mia nave."
"Ne sono a conoscenza, capitano ma ha detto di avere qualcosa per voi."
"E va bene! Dopo la farò passare di qua."
Stavano ancora parlando quando Emma si staccò dalla porta e iniziò a camminare, ovviamente alla ricerca di quella donna.
Cosa voleva da lui? Perchè farsi portare fino alla Jolly Roger? Perchè non far recapitare un messaggio ad uno di quei tanti pirati?
Erano queste le domande alle quali la fanciulla cercava di rispondere.
Non appena, in lontananza, vide una folta chioma riccia raccolta in una morbida coda di cavallo, si fermò e si nascose dietro delle botti.
La donna indossava un abito marrone molto scollato e aderente. Probabilmente le piaceva farsi notare.
Emma notò inoltre il bel viso della donna, truccato un po' troppo eccentricamente.
Va bene, l'aveva vista.
E adesso? Cosa avrebbe fatto?
Non poteva andare da lei a chiedere il perchè della sua visita indesiderata.
"Oh, al diavolo! Perchè sono qui a fissare questa donna? È venuta per il capitano: a me non importa nulla!" Esclamò stando attenta al tono di voce.
Si alzò nervosamente e si girò per andare via anche troppo velocemente. Finì per scontrarsi con qualcuno.
"Scusa non ti avevo visto."
Alzò lo sguardo. Non avrebbe dovuto farlo.
"Ma che facevi dietro le botti?" Chiese Uncino divertito.
"Ehm...", doveva inventarsi qualcosa all'istante o l'avrebbe colta con le mani nel sacco.
"Ho perso un bottone della camicia. Cioè, è saltato via mentre camminavo." Fece una piccola pausa. "Lo stavo cercando per ricucirlo." Sospirò e le si colorano le guance di un rosso leggero.
Emma non si era resa conto della posizione in cui erano.
Le sue braccia erano piegate sul petto del capitano, mentre le braccia di lui erano sulla schiena di lei.
Gli faceva piacere quel contatto.
Non appena la fanciulla sentì la mano del suo affascinante pirata sulla sua schiena, sussultò.
"Io... forse è meglio che io vada via." Fu tutto ciò che riuscì a dire.
Distese le braccia lungo i fianchi guardando in basso.
Il capitano, mentre mollava la presa, le accarezzò la schiena.
"Va bene, ci si vede dopo, Swan."
Emma andò via a passo veloce mentre Uncino studiava ogni suo movimento.
Dopo aver corso praticamente per tutta la Jolly Roger, Emma si fermò e si mise a guardare il mare. Solo così riuscì a calmarsi.
Fu proprio mentre si stava godendo il rumore delle onde del mare che sentì qualcuno avvicinarsi. Si voltò.
"Scusami, non volevo disturbarti." Disse l'uomo con un tono un po' imbarazzato. "Tu sei Emma Swan, giusto?" La guardò.
"Sì, sono io, invece tu sei?" Chiese Emma con un tono gentile.
"Giusto, non mi sono presentato: sono Andrew, ma puoi chiamarmi Andy."
Emma lo guardò per bene, ma solo per un secondo.
Era davvero di bella presenza, doveva ammetterlo: aveva gli occhi di un verde molto scuro, i capelli di un chiarissimo biondo, la barba incolta, le spalle larghe e uno sguardo dolce.
Andy ed Emma parlavano e ridevano da ore ormai.
Sembrava che la fanciulla avesse spento i sentimenti. Per la prima volta, in quella lunga giornata, non si stava chiedendo chi fosse o cosa volesse quella donna che cercava il suo bel capitano.
Intanto Uncino era proprio dietro di loro a godersi lo spettacolo. Istintivamente aveva voglia di prendere Andrew a pugni, ma poi vide Emma ridere. Un moto di gelosia gli invase il sistema nervoso, quindi decise di fare cadere una botte per attirare la loro attenzione.
"Andy, sei davvero simpatico." Rise.
"Beh, è vero!" Esclamò strappandole un altro sorriso.
Un grande tonfo li distrasse. Era il capitano.
Emma lo guardò negli occhi e, due secondi dopo, ci si perse dentro.
"Em..." si schiarì la voce "Swan, devo parlarti." Disse il capitano con tono serio.
Emma distolse lo sguardo. Sapeva che ciò che stava per fare era sbagliato.
"Certo capitano." Lasciò un bacio sulla guancia di Andy proprio davanti agli occhi del capitano. "A dopo, Andy."
Il biondino le sorrise.
Il capitano era palesemente infastidito e camminava a passo svelto.
"Uncino!" Gridò Emma.
Fece finta di non sentire.
"Killian, fermati!" Urlò.
Non lo aveva mai chiamato in quel modo prima.
Solo questo richiamò l'attenzione del capitano che si fermò e si voltò verso di lei.
Restarono a debita distanza.
"Potresti dirmi perchè ti stai comportando così?" Chiese la bionda a voce alta.
"Perché mi comporto in questo modo? Non sono stato io a baciare Andrew!" Esclamò con voce ancora più alta.
"Quindi il problema è la mia confidenza con Andy? Non capisco. Perchè ti importa così tanto?" Urlò con un tono di voce tutt'altro che calmo.
"Perché mi importa?" Fece una risata nervosa.
Si avvicinò a lei con passo veloce e deciso.
Emma rimase immobile, aspettava una risposta. Voleva una risposta.
Killian mise una mano sulla guancia di Emma e la baciò.
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Simply complicated.
FanfictionUna doppia fuga. La prima da una vita piena di privilegi e responsabilità, l'altra da un passato burrascoso. Un incontro casuale. Bugie, intrighi e complicazioni aiuteranno i nostri protagonisti a scoprire chi sono e quale sia realmente il loro de...