Capitolo 5 (Canzoni stonate)

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"Non ce la posso più fare, questa scuola mi sta uccidendo!" Maggie, con il suo solito charme si mise ad urlare ciò in mezzo al corridoio, mentre alunni e professori correvano per andare nelle proprie classi.

"Vero... non vedo l'ora delle vacanze estive!" Rispose Liam, poggiandosi al muro e stringendo a sé i libri per la lezione successiva.

"Mancano ancora tre mesi, tre fottutissimi mesi e poi faremo la maturità." Dissi, guardandoli e facendoli annuire.

"E poi, ciao ciao, ci vediamo in Messico!" Esclamò Liam, facendoci scoppiare a ridere.

"Ma la cosa più importante è... avete già l'argomento per la tesina?" Chiese Maggie.

"Certo, se è per questo, l'ho finita il mese scorso. Ora dovrei solo correggerla e vedere se aggiungere qualcos'altro." Risposi, facendo le spallucce.

"Stai scherzando spero." Maggie mi guardò, con occhi spaventati.

"No, anche io sono quasi alla fine." Disse Liam, creando scompiglio nella testolina della nostra amica.

"Sono nella merda! Non uscirò più, finché non l'avrò completata." Si disperò la ragazza, facendoci lanciare sguardi fugaci tra di noi.

"Addio mondo! Addio!" Urlò poi, in modo teatrale, allontanandosi da noi diretta verso la sua prossima classe.

"È così tragica..." Dissi a Liam, facendolo annuire.

"Che ci possiamo fare? È fatta così... ora vado anche io che la professoressa di letteratura è una tale stronza..." Mi disse, facendomi annuire.

"Certo, ci vediamo all'uscita!" Risposi, mentre lui camminava diretto verso la sua meta.

Lo guardai finché non svoltò l'angolo e poi mi poggiai con la schiena al muro, facendo un gran sospiro.

Era oramai passato un mese dalla prima volta che incontrai Harry. Tutto sembrava andare a meraviglia, lui era sempre molto carino con me e io non potevo desiderare di meglio.

Ogni giorno, con quel gioco delle domande scoprivo qualcosa di nuovo su di lui, qualche piccolo dettaglio che prima mai avrei immaginato.

Era una scoperta continua: ogni giorno mi stupiva con cose nuove, con cose strane, ma piacevoli. Era davvero tutto quello che avrei mai potuto desiderare.

Chiusi gli occhi per qualche secondo e li riaprii non appena sentii la seconda campanella suonare per l'inizio delle lezioni: ogni cambio d'ora facevano suonare due campanelle: una per avvisarti che la lezione era finita e l'altra per avvisarti che sarebbe iniziata la lezione successiva.

Sbuffai e mi incamminai verso la mia classe, in ritardo come al solito.

Fortunatamente la professoressa non era neanche arrivata, quindi non dovetti subirmi le sue lamentele sul fatto che ero sempre in ritardo perché rimanevo fuori, nel corridoio, a chiacchierare con i miei amici.

Iniziai a parlare con il mio compagno di banco, un ragazzo di nome Cris, giusto per passare un po' il tempo, dato che la professoressa sembrava non volesse arrivare.

"Speriamo sia caduta per le scale..." Sussurrò il ragazzo al mio fianco, facendomi ridacchiare appena.

"Non fare il cretino dai!" Lo spinsi appena, facendolo sorridere.

"Hai riso anche tu, per cui non dirmi che nel profondo del tuo cuore non lo desideri." Mi rispose lui, facendomi alzare gli occhi al cielo.

"No, beh dai..." Dissi.

"Dafne, siamo oggettivi..." Disse lui, facendomi sbuffare appena.

"Okay, forse non è la persona più dolce e simpatica al mondo, ma ciò non significa che tu possa augurarle di cadere per le scal-"

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