Capitolo 8 (Flashback)

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  "Quindi?" Chiesi alla mia amica, dato che al mio messaggio aveva semplicemente risposto 'poi ti dico'
"Eh..." Rispose lei.
"Arriva al punto." Dissi io
"Abbiamo parlato e... ha ammesso che gli piaccio e che gli piacerebbe uscire a prenderci qualcosa!" Esclamò lei, facendomi lanciare un urletto.
"Oddio! Davvero? Sono così felice per voi!" Dissi mentre ci abbracciavamo e saltellavamo, facendo girare la maggior parte degli studenti in mezzo al corridoio.
"Ho un appuntamento! Ci credi?" Continuò a gridare, facendomi annuire con vigore.

Però su una cosa ero un po' incerta, se tutto questo fosse finito, il nostro gruppo si sarebbe sciolto e, questa cosa, non la volevo per nulla al mondo, così promisi a me stessa che avrei fatto di tutto per poter aiutare i due a mantenere la loro relazione.

"Sono così felice!" Le sorrisi.

"Ora tocca trovare un fidanzato per te, non credi?" Chiese lei, facendo un piccolo sorrisetto.

"Oh, no no, io sto bene così come sto. Senza problemi." Dissi io, alzando le mani in segno di resa.

"Ah giusto, tu hai il ragazzo con gli occhi verdi quasi come gli armadietti." Ripeté la mia frase, facendomi alzare gli occhi al cielo.
"Sta zitta, dai." Le diedi una leggera spinta.
"Prima o poi riuscirò a scoprire chi è questo ragazzo segreto." Ah, quanto avrei voluto raccontartelo, cara Maggie.
"Contaci." Risposi io, facendole l'occhiolino.
"Maggie Robinson arriva sempre ai suoi scopi, ricordatelo. Ce la farò, è una promessa." Disse, con tono melodrammatico mentre si allontanava per andare verso la sua prossima classe.
Scossi la testa e, anche io, sfortunatamente, andai verso la mia prossima lezione, per niente pronta a sentire, per l'ennesima volta, la voce fastidiosa della mia professoressa di scienze.

****

"Casa dolce casa!" Esclamai, buttando la cartella in camera mia e dirigendomi subito in bagno per farmi una doccia, dato che all'ultima ora avevo fatto motoria.

Il carissimo professore, aveva deciso di farci giocare a basket, sport a me non solito, di conseguenza nessuno mi passava la palla e io continuavo, semplicemente, a correre avanti e indietro per il perimetro del campo, in attesa del mio turno, arrivato solo una volta, nel quale, ricevetti pure la palla in pieno volto.

Mi spogliai dei miei vestiti e mi diressi sotto il getto dell'acqua calda, facendo subito rilassare i miei muscoli a pezzi, ero sicurissima che il giorno dopo mi sarebbe venuto l'acido lattico.

Dopo aver finito ed essermi asciugata, quasi completamente, i capelli, mi diressi verso la stanza. Odiavo asciugarmi i capelli, erano davvero lunghi e ci impiegavo davvero troppo, per questo, ero solita a prendermi molto spesso il raffreddore, ma a me andava bene così.

Mi buttai a peso morto sul letto e per poco, le doghe che il giorno prima avevano fatto rumore, non si ruppero, facendomi imprecare. Avrei davvero dovuto cambiare il letto.

E poi, finalmente, dopo nottate passate a dormire si e no due tre ore, mi addormentai.

Un rumore assordante si insinuò nelle mie orecchie, facendomi sbuffare. Ero finalmente riuscita a dormire, chi si era mai permesso di interrompere il mio sonno?

Solo quando aprii gli occhi, notai che era Fernandez, l'uccellino bianco, ad avermi svegliato.

Subito un barlume di speranza accecò i miei occhi, facendomi alzare di scatto.
Ero ritornata lì, finalmente!

Mi guardai intorno, ero sdraiata su un'amaca.

Fernandez mi guardò, piegando la testolina lateralmente.

"Dov'è Harry?" Chiesi, pur sapendo che non mi avrebbe risposto.

"Sono qui." La sua voce arrivò chiara e coincisa alle mie orecchie, facendomi girare di scatto verso di lui.

Il ragazzo dei sogni. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora