Capitolo 19 (Tempesta)

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Ci sono giorni in cui pensavo che la scuola facesse schifo, letteralmente, mentre altri giorni avrei preferito morire piuttosto che andare alla lezione dell'odiosa professoressa di filosofia, tante altre invece non vedevo l'ora iniziasse la scuola giusto perché ci sarebbe stata assente la prof oppure ci sarebbe stata una gita, o più semplicemente per incontrare i miei amici, pensavo che in realtà la scuola non servisse a niente, volevo uscire per riiniziare una nuova vita, iniziare il college e non incontrare più tante di quelle facce che avevano rovinato la permanenza in quello stabilimento, ma alla fine di tutto, quando tutto finisce, solo in quel momento capisci quanto in realtà ti mancherà. Quanto ti mancherà stare in ansia per una verifica, studiare e non dormire per notti consecutive solo perché sei sicuro che in qualsiasi caso il professore di turno, quello bastardo, ti avrebbe messo cinque per grazia ricevuta. Oppure il fatto del non potersi più incontrare a mensa con i tuoi amici, non poter più fare pettegolezzi e non poter più dormire sui banchi in una di quelle noiosissime lezioni.

Perché solo alla fine di uno dei tanti percorsi che la vita ti riserva e ti riserverà capisci come tutto quello che hai fatto, che hai ricevuto, che hai subito, sia stato importante per te stesso, per la tua crescita esteriore ed interiore.

Ed è stato proprio quello in cui capii tutte queste cose, quando l'ultima campanella, dell'ultimo giorno di scuola, dell'ultimo anno suona, quando tutti iniziano a buttare per aria libri e fogli, quando le risate iniziano a riecheggiare per i corridoi e i professori esultano di gioia perché magari il plurimo bocciato è riuscito finalmente ad uscire da scuola, quando i bidelli sospirano di sollievo perché per tre mesi non dovranno più staccare gomme da masticare da sotto i banchi.

Mi guardai intorno, sorridente, ripensando a tutti i momenti passati in quella scuola, poi mi girai verso i miei due migliori amici e sorrisi ancora, pensando alla vita che ci sarebbe stata davanti a noi.

Questi sono i bei momenti, quei momenti in cui ci vorrebbe una canzone di sottofondo, come nei film, o più semplicemente quei momenti pieni di felicità, ma anche di tristezza, di gioia, ma anche di rabbia, di frustramento ma anche di leggerezza, quei momenti in cui neanche tu riesci a capire ciò che in realtà ti sta passando per la testa, quei momenti in cui non riesci a recepire chiaramente tutte le informazioni, quei momenti in cui non desideri nient'altro che essere in quel posto, in quel momento.

"Questa sera dobbiamo assolutamente andare ad ubriacarci!" Maggie esclamò, non appena fummo fuori da scuola.

"Non lo so ragazzi, penso che starò a casa." Morsi il labbro inferiore, ero sicura mi avrebbero mangiata viva.

"Assolutamente no! Questa sera andremo ad ubriacarci! L'ultima bevuta prima degli esami!" Rispose lei, guardandomi storta, facendomi ridacchiare.

"Va bene, va bene." Alzai le mani in segno di resa.

"Okay, perfetto! Ci vediamo questa sera al parco dove andavamo sempre a giocare, tu sai. Lì alle nove precise! Porterò io qualche bottiglia." Rispose lei, facendomi annuire.

"Perfetto, io vedrò cosa posso recuperare." Li guardai, erano davvero una bellissima coppia.

"Ci vediamo." Mi sorrise Liam.

Li salutai con la mano e mi diressi verso la strada opposta. Maggie sarebbe andata a casa di Liam a festeggiare.

Misi le cuffiette nelle orecchie e mi diressi verso casa mia, con il ritmo rimbombante di Shakira dove cantava 'Loca'.

Sbuffai non appena un messaggio interruppe il tutto e roteai gli occhi, prima di leggerlo. Era Zayn.

Erano successe alcune cose dalla volta in cui mi baciò. Ovviamente io non gli avevo scritto, ero fin troppo codarda, non volevo illuderlo, ma non potevo non ammettere che a me Zayn piacesse, fatto sta che mi chiamò e cercammo di chiarire. Gli dissi esplicitamente che mi piaceva, ma che non mi sentivo pronta per una relazione, ovviamente non potevo dirgli che nella mia testa c'era già un altro ragazzo, e lui lo accettò, ma disse che avrebbe fatto di tutto per conquistarmi, per farmi cambiare idea.

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