Il ragazzo dei sogni.

Epilogo.

           

Il vento quel giorno era davvero forte, la pioggia era copiosa, ma a me non interessava. Ero lì, ferma immobile con una rosa bianca in mano, la rosa della purezza. Bianca, bianca come il luogo in cui lo vidi per l'ultima volta. Bianca come il vuoto incolmabile che oramai era in me.

Le lacrime salate non riuscivano neanche più a scendere sulle mie guance, erano finite, erano finite. Ero sicura non avrei mai potuto amare nessun altro, nel modo in cui amai lui. Guardai un'ultima volta il sorriso brillante sul suo volto e quelle labbra soffici e quegli occhi smeraldo e quei capelli così, così invidiabili. Un grappo sembrava essersi formato nuovamente, ma io non potevo, non dovevo. Glielo avevo promesso. Gli avevo promesso sarei rimasta forte, per lui, per noi. Mi aveva promesso che avrei avuto una bella vita e così è stato, ma, ad essere franca, mai come sarebbe stata insieme a lui. Poggiai con delicatezza la rosa sopra la sua tomba e gli mandai un bacio.

Poi mi alzai, chiesi se potesse darmi un segno, un segno che lui sarebbe stato lì per sempre con me a proteggermi e lo ebbi. Fernandez arrivò lì, poggiandosi giusto sulla sua lapide a guardarmi con la testolina piegata. Sorrisi. Lì capii che era stato merito suo, lui era con me, lo è tutt'ora e sempre lo sarà.

Aspettami angelo mio, aspettami perché un giorno potremo ritornare insieme, aspettami perchè un giorno potremo rendere realtà tutti i nostri sogni e aspettami perchè un giorno ci rimetteremo a cantare a squarciagola "Always", aspettami perchè un giorno saremo insieme, di nuovo e, questa volta per l'eternità, te lo prometto.

Aspettami, per favore.

Aspettami.