›Topo da biblioteca

374 32 6
                                    

Si fece sera e James si rifugiò nel bagno dell'appartamento, si guardò allo specchio cercando di calmare la sua agitazione. Era la prima volta che si ritrovava in una situazione del genere e anche se gli doleva ammetterlo, il ragazzo che si trovava dall'altra parte della stanza lo incuriosiva e non poco. Si liberò dal completo giacca e cravatta che aveva indossato tutto il giorno, si lavò e si mise quella sottospecie di pigiama (pantaloncini da basket e una semplice maglietta nera a mezze maniche). Uscì dal bagno stiracchiandosi, notando poi uno Steve Rogers spaparazzato sul letto intento a fissare il soffitto.

«Sai, stavo pensando...é tutto così surreale, fino a poche ore fa stavo pulendo i tavoli di un misero locale di quartiere e ora sono qui, a Yale, in una delle università più importanti del mondo»

James parve sorpreso dal modo in cui Steve si stava rivolgendo a lui, al contrario di quest'ultimo James era un tipo molto più riservato e timido. Sospirò e si buttò accanto a lui, iniziando a fissare il soffitto a sua volta: «Fa parte della vita...i cambiamenti...intendo» James cercò di dare vita a quel dialogo, anche se non si poteva considerare il suo forte, ma in cuor suo sperava di non aver infastidito il suo coinquilino. Steve voltò lo sguardo verso James, i due iniziarono a fissarsi, poi Steve corrucciò lo sguardo e James si lasciò scappare una piccola risata. Il biondo lo fissò male e si mise a cavalcioni su di lui, James sgranò gli occhi sentendo un forte peso sul petto, a stento sapeva il suo nome e si permetteva di prendersi tutto quel contatto – era questo il succo dei pensieri di James.

«Non dovevi ridere di me, oh no»

James fissava Steve con uno sguardo sconcertato, cercava di riparare la situazione chiedendo scusa con lo sguardo ma non si era reso conto che Steve in realtà lo stava solamente prendendo in giro, il moro era davvero innocente e inesperto se si parlava di rapporti sociali.

«Beh...non era mia intenzione ferirti»

Rispose James corrucciando a sua volta lo sguardo, preso da uno stato di totale confusione. Steve trattenne un sorriso e gli chiese: «Tu lo soffri il solletico?» James in risposta alzò le spalle come per dire "Che ne so io" e allora Steve iniziò a fargli il solletico, James iniziò a ridere e a dimenarsi e l'altro si rese conto che sentirlo ridere gli riempiva il cuore di gioia e felicità. «Dai...ti prego..» sussurrò James tra una risata e l'altra, Steve lasciò i fianchi di James ma non si spostò da quella posizione, ritornò a fissare il suo coinquilino. «Perché mi fissi? Ho qualcosa in faccia?» chiese ingenuamente James facendo ridere Steve, quest'ultimo si spostò e disse all'altro che sarebbe andato in bagno per farsi una doccia, James acconsentì e decise di mettersi sotto le coperte, prese il libro che stava leggendo in quel periodo (Il Mastino Dei Baskerville) e si perse in quel mondo. James non si rese conto che Steve si era messo anche lui sotto le coperte, «Cosa stai leggendo topo da biblioteca?» chiese Steve togliendogli il libro dalle mani, James lo fulminò con lo sguardo e spiegò a Steve la sua passione per la lettura e i libri, Steve sorrise e gli disse che anche lui adorava la letteratura inglese.

«Come mai ci hanno messo insieme?»

Chiese d'un tratto il biondo, fissando James che era intento a sottolineare delle frasi sul suo libro. «Mh?» chiese James dopo aver posato il libro sul comodino, Steve sbuffò «Ti ho chiesto perché ci hanno messo insieme in stanza, tutti gli altri alunni hanno delle stanze apposite...» James alzò un sopracciglio squadrando l'altro, «Io non sono un alunno, sono un professore...diciamo». Steve rimase pietrificato, non poteva credere a ciò che aveva appena sentito, stava avendo un rapporto così "intimo" con uno sconosciuto perlopiù suo prof? Steve si sentì improvvisamente in imbarazzo e James si sentì subito in colpa, "Ho detto qualcosa di sbagliato?" pensò James.

«In tal caso..beh...mi scusi prof non volevo aggredirla...»

Disse Steve rosso in viso, James iniziò a ridere di gusto tant'è che Steve si infastidì. «Senti...dammi pure del tu, sono solo poco più grande di voi e sono qui per mostrarvi i segreti del mio mestiere. Il termine professore era un po' uno scherzo, anche se in effetti qui in questa struttura posso ritenermi un vero e proprio prof» disse James cercando di tranquillizzare Steve dopo aver notato il suo disagio, Steve sospirò e diede la buonanotte al suo compagno.

GETAWAY CAR ; stucky Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora