La vocina fastidiosa della prof di storia faceva da sottofondo al treno dei pensieri che Steve stava percorrendo, si trovava seduto al suo solito banco a disegnare sul suo quadernetto, non prestando la benché minima attenzione a quella lezione. Stava disegnando un fiore, sembrava un fiore appassito e la sua compagna di banco gli aveva appena chiesto in un sussurro se stesse bene, la ragazza era insistente tant'è che gli disse che il disegno poteva rappresentare perfettamente il suo stato d'animo. Steve sbuffò, chiuse il quadernetto e riportando lo zaino in spalla abbandonò nel bel mezzo della lezione quella che era l'aula di storia e geografia, era stanco di quel mortorio e della ragazza che lo stava annoiando. Si avvicinò ad un distributore e iniziò a fissare le varie merendine senza però fare altro, un passante avrebbe pensato che Steve fosse solamente indeciso sul cosa prendere ma in realtà si era semplicemente incantato, pensava a...
«Non sai cosa prendere?»
«Mh??»
«Stai consumando quel povero distributore con lo sguardo»I due iniziarono a ridere e Steve per un momento si concentrò sui lineamenti del ragazzo che in quei giorni lo stava coinvolgendo nel bene o nel male, questo ancora non lo aveva capito. James sorpassò il nuovo amico e prese una bottiglietta d'acqua da quel distributore, dopodiché con sguardo basso cercò di metabolizzare la frase che tanto aveva cercato di dire negli scorsi 3 giorni.
«Questa sera...daranno una festa, in un pub...ci saranno alcuni dei miei amici e mi chiedevo se...ti andrebbe di unirti. Siamo amici ora, no?»
Steve fece per deglutire il groppo che gli si era formato in gola, si stava lasciando prendere dall'ansia e non sapeva cosa rispondere. In parte voleva, James gli sembrava un tipo più che interessante e in cuor suo sapeva che tra di loro poteva nascere una bella amicizia, ma dall'altra aveva paura di rovinare tutto. E poi, chi erano questi “amici”? Non li conosceva e non gli andava di passare una brutta serata, l'indomani avrebbe avuto il famigerato test di biologia e non voleva presentarsi in aula stressato e reduce da una brutta serata. James stava pregando Steve con lo sguardo, in realtà quelli che avrebbe incontrato quella sera non erano veramente suoi amici, erano colleghi di lavoro ed era costretto a frequentarli un po' per gli affari e un po' per non deludere suo padre.
«Sono simpatici...»
James sembrava insistere, tant'è che si ritrovò a mentire sul conto dei suoi “amici”, Steve era la sua unica salvezza. Il biondo gli prese da mano la bottiglietta, «Ci sto, ma se mi annoierò sappi che ti abbandonerò lì e me ne tornerò qui al college», James sorrise, stava quasi per abbracciarlo ma cercò di contenere il suo entusiasmo.
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GETAWAY CAR ; stucky
Hayran KurguJames Barnes, imprenditore. Steve Rogers, barista. Il moro nascondeva una fragilità disumana, un passato oscuro alle spalle e costretto a vivere una vita indesiderata. Dall'altro canto vi era il biondino, comunissimo barista di quartiere che sognava...