Ritorno a casa; il pensiero vola a Giulia, la ragazza che era la mia migliore amica, ma che ho dovuto abbandonare esattamente come gli altri. Le sue parole ancora riecheggiano le mia mente
Mi hai abbandonata...
E so a cosa si riferisce. Lei si è sentita abbandonata anche da me, come hanno fatto i suoi genitori con lei. Lei ha vissuto in un orfanotrofio, poi è stata adottata da altri genitori che purtroppo l'hanno maltrattata, fatta sentire inadatta, sbagliata. Io le sono stata vicino, lei aveva me, e io l'ho abbandonata. Sbuffo profondamente, mentre mia madre continua a dire cose di cui non sto prestando attenzione. Mi guardo in giro e mi accorgo che in casa non c'è nessuno, e mi chiedo che fine abbiano fatto mio padre e mio marito. In ogni caso, mia madre mi dice che andrà a riposare un po' sul divano perché è sfinita nel frattempo che aspetta mio padre, mentre io ne approfitto per salire in camera mia.
Entro dentro e mi richiudo la porta dietro le spalle. Sento il cuore rimbombare ancora per quelle parole, e i sensi di colpa verso quella ragazza. Nonostante tutto, io e lei abbiamo un passato tanto tempo insieme e mi dispiace averle fatto male. L' aggiungerò alla lunga lista di persone a cui ho fatto male involontariamente, e che ha dovuto subire delle ripercussione su questa faccenda.
Nel frattempo che ci penso, mi alzo di scatto dal letto perché capisco che dovrei andarle a parlare. Qualche anno fa deve avermi dato l'indirizzo, anche se non gli ho dato peso perché ho pensato che non ci sarei mai andata. Devo trovarlo, quindi guardo nel cassetto del comò, ma non c'è. Controllo per tutta la stanza e finalmente lo trovo. Sorrido soddisfatta, prendo una giacca e scendo di sotto. Mia madre sta dormendo nel divano, quindi né approfitto per sgaiattolare fuori senza farmi sentire da nessuno.
Prendo la macchina, la faccio partire e nel navigatore metto l'indirizzo riportato nel foglietto.Non appena arrivo, posteggio l'auto e scendo da essa. Mi dirigo nell'abitazione, che devo dire non ha un buon aspetto. Muri vecchi e la zona non è delle migliori. Ma nonostante questo, cerco di non dare nell'occhio e fortunatamente trovo anche il portone aperto, dato che i campanelli sembrano esseri fuori uso. Vado al secondo piano, a piedi, e rimpiango di aver indossato dei tacchi. Quando mi ritrovo dietro la sua porta, dove c'è scritto il suo cognome, gli busso dietro e aspetto che venga ad aprire. Nell'attesa, mi sposto tra un piede ed un altro e sbuffo. Mi domando perché sono venuta qui, cosa voglio ottenere. In fondo è meglio così, se lei sta lontano da me è solo un bene per lei. Ma ogni volta che ci penso, le sue parole mi vengono in mente e almeno le devo chiedere scusa per come mi sono comportata. Anche se non ho intenzione di cambiare ciò che è successo, però, ho pensato di farle un regalo. Spero che la prenderà bene e che non penserà che la voglio comprare.
Nel momento in cui la porta si apre, gli occhi di Giulia mi appaiono davanti, ha i capelli fuori posto, un top sopra la pancia che rivela l'ombelico, dei pantaloncini cortissimi. E, nel momento in cui i suoi occhi si scontrano con i miei, noto che il suo respiro accelera e i suoi occhi si sbarrano, facendomi notare l'incredulità nel trovarmi proprio davanti casa sua.
"Ciao", mi limito a dire, con un groppo che mi si ferma in gola.
"Cosa ci fai qui?" Il suo è un tono di voce sgarbato, ma me lo aspettavo, non potevo pensare un'accoglienza diversa da quella che mi sta riversando solo attraverso le parole. Le sue mani tengono strette i fianchi, la sua postura come sempre mascolina, i suoi lineamenti duri.
"Sono venuta a... a... trovarti!" Abbasso per un attimo lo sguardo, dato che mi sento a disagio in sua presenza. Ed è strano come una persona con cui una volta ti sentivi bene solo a starci in compagnia, ora è come se fosse un'estranea, o peggio, una persona da evitare. "... sono venuta a dirti che mi dispiace per tutto quello che è successo!" Trovo il coraggio di dire, inumidendomi le labbra.
STAI LEGGENDO
Da soli, insieme! (COMPLETA)
RomanceSono cresciuti, cambiati, portano addosso cicatrici che non si sono mai rimarginate. Una guerra la loro contro un destino che li tiene distanti, ma allo stesso tempo troppo vicini. Questa è una storia dove non ci sono nè vincitori, nè vinti e dove n...