40•capitolo -Ritorno al passato pt.3-

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Stef:

Il giorno seguente, andai a scuola e la reazione che ebbe alla mia visione Chris, non era di certo ciò che mi sarei aspettata. Anche se, in realtà, avrei dovuto. Lo avrei dovuto capire che Chris era sempre lo stesso, il ragazzo che non voleva impegnarsi con nessuno. Mi parlava come se tra noi, la sera precedente non fosse successo nulla. Io però, lo sentivo che qualcosa di diverso c'era e non riuscivo più a trattarlo come un semplice amico. Lo avevo sempre fatto, mi ero sempre sforzata di essergli amica, ma dal momento in cui le nostre bocche si erano toccate, nonostante non ci fosse stato nient altro, io non riuscivo più a fingere. Lui era dentro di me e io ero stanca di assecondare i suoi sbalzi d'umore. Se non mi voleva, allora, doveva farmelo presente e sarei andata avanti con la mia vita.
Ma dato che nessun accenno alla serata era venuto fuori dalle sue labbra, non gli era interessato di farmi capire le sue intenzioni, dandomi come sempre per scontata. Decisi che era giunto il momento di allontanarmi da lui, stanca di sentirmi sempre sul punto di cadere.
Non ebbi il coraggio di parlargli dei miei sentimenti, nonostante i vari incitamenti da parte di Giulia. Ma per me era abbastanza chiaro che per lui non era stato nulla, perché altrimenti avrebbe detto qualcosa, e invece nulla. Il silenzio più totale per me che avevo sempre amato i suoi silenzi.

Lui nonostante tutto, continuava a venire da me come se nulla fosse, nonostante io mi mostravo fredda nei suoi confronti, ma lui pareva non percepirlo. In quell'istante, mi domandai se lui mi avesse mai davvero conosciuto. Perché io capivo ogni suo stato d'animo, ogni parola non detta. Lui invece non si era neppure accorto che io ero cambiata verso di lui, che la sua amicizia mi era cominciata a stare stretta e avevo deciso di darci un taglio, di smetterla di farmi sempre del male per qualcuno che aveva giocato con le mie emozioni in una notte dove i nostri occhi si erano trasmesso quello che avevo solo immaginato nella mia testa.
Le cose a casa andavano sempre peggio, tra discussioni familiari, bisbigli per non farmi ascoltare le loro discussioni e tensioni che erano palesemente nell'aria. E di sicuro, io non potevo stare anche a pensare troppo ai giochetti di Chris. Mio padre era sempre più depresso e preoccupato, e avevo sentito anche altre conversazioni fatte con mia madre riguardanti Mario. Non avevano una soluzione, e avevo capito che, presto o tardi, le cose non sarebbero andate bene per mio padre. Volevo aiutarlo in qualche modo, ma non sapevo come fare.

Dopo una settimana dal bacio, andai a scuola, ormai era l'ultimo giorno di scuola. Chris stava parlando con Giulia e le sorrideva. E, per quanto sapevo che la mia migliore amica non sarebbe mai andata a letto con lui, sentivo i crampi allo stomaco. Ero indecisa se avvicinarmi a loro e interrompere la loro conversazione o andarmene e smetterla con questi sentimenti che mi avevano solo portato a stare male negli anni. Il mio cuore continuava a volerlo nonostante tutto, ma la razionalità mi diceva che Chris non si meritava il mio amore.
Quando avevo deciso di andarmene e non dargli peso, sentii pressione al petto nel percepire gli occhi verdi di Chris che, col sole di quella giornata, sembravano diventati azzurri, acque limpide in cui tuffarsi.

"Ehi, Stef, vieni qui!" Alzò la voce sul mio nome, e sobbalzai. Volevo non avvicinarmi, non acconsentire a questa sua richiesta, ma non sapevo come rifiutarmi. Per questo motivo mi avvicinai, con il pensiero di trattarlo come uno qualunque, con la speranza che lui avrebbe capito che io ormai non ero più alle sue dipendenze. Che quel nostro quasi bacio aveva scatenato una reazione: quello di stargli lontano.

Quando mi avvicinai, lo guardai per un attimo negli occhi e, anche se avevo preso la decisione di finirla qui, il pensiero che presto non lo avrei più rivisto, mi faceva stare male. Potevo anche aver capito che la sua presenza non mi faceva stare bene, ma il mio amore per lui era autentico, non era mutato. E quando sai che presto o tardi una persona che per te è importante, uscirà per sempre dalla tua vita, non puoi che sentire il peso della nostalgia dei bei ricordi, dentro di te. Chris lo era un bel ricordo, non lo avrei mai potuto odiare. Nella mia testa avevo catturato tutte le cose belle che avevamo fatto, pomeriggi insieme a studiare, a ridere, a guardare un film strappalacrime, farci il solletico. Noi eravamo spensieratezza quando stavamo insieme. Ecco perché, per quanto non potevo più fingere di non amarlo, quello che eravamo stati sarebbe rimasto impresso dentro di me.
E poi, sapevo che come aveva sempre desiderato, una volta finito gli studi, sarebbe andato via da questa città. E io lo conoscevo bene Chris; sapevo che lui diceva qualcosa e la faceva. Non aveva vincoli, aveva avuto un passato burrascoso, era privo di una famiglia. Era cresciuto in un orfanotrofio, poi era stato adottato ma, le sue disgrazie cominciarono soprattutto lì, dato che la sua famiglia non lo aveva mai trattato bene.
Per tutti questi motivi, sognava di andarsene da questo posto in cui non aveva niente. Speravo che restasse per me, che capisse che lui aveva me, ma non ero così importante per lui quanto lui per me.

Da soli, insieme! (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora