E mi sveglio all'alba come sempre, oggi arriverà la figlia di mio marito e per questo motivo, devo dare indicazioni affinché le facciano trovare la stanza pronta per il suo arrivo. In realtà non sarà sola, con lei ci sarà il suo nuovo fidanzato. Anche se so benissimo che lei non è da relazioni, quindi probabilmente, sarà l'ennesimo dispetto fatto al padre. Probabilmente si presenterà con un ladro come l'ultima volta, o con un ragazzo di colore, giusto per fare infuriare il padre. Ma, ogni volta che lo fa, la cosa mi fa sorridere perché non capisce che facendo così non otterrà nulla. So che il suo intento è scaturire qualcosa verso quell'anima gelida, vorrebbe arrivare dentro di lui esattamente come ci sono arrivata io, ma non riuscirà a farlo. Non so nemmeno come ci sono riuscita io, non ho fatto nulla per guadagnarmi la sua approvazione. Però mi dispiace per quella ragazza, nonostante il suo odio nei miei confronti, so che non è cattiva. Lei è solo una ragazzina bisognosa dell'effetto da parte di un genitore. La madre non c'è più e anche quando c'era, stava male e non riusciva a prendersi cura di lei come doveva. Aveva la sclerosi multipla e il dolore era così forte, da renderla perennemente nervosa e questo non faceva altro che tenere lontano quella ragazzina che adesso è arrabbiata col mondo. E poi c'era mio marito, Mario, lui non si è mai interessato della moglie malata, le stava vicino solo per non creare scandalo mediatico. Cosa si sarebbe detto se il grande Mario Barone avesse lasciato la donna che aveva sposato che in quel momento stava soffrendo in un letto senza potersi muovere? Avrebbe distrutto la sua reputazione e in questo mondo, in quello di cui ormai faccio parte, la visibilità è tutto. Quindi, per quanto lei nutre odio nei miei confronti, io la capisco, avrei fatto la stessa cosa se mio padre dopo la morte di mia madre, avesse subito sposato una venuta dal nulla. Perché io è così che sono uscita fuori: dal nulla. E lei non l'ha mai accettato.
"Penny, per favore sta per arrivare la figlia di mio marito con il suo fidanzato, potresti preparare la camera degli ospiti?", domando cordialmente alla governante di questa casa.
Lei mi lancia un piccolo sorriso e annuisce per farmi capire chiaramente che lo farà. Nel frattempo, chiudo la vestaglia che si è leggermente aperta e vado a fare una doccia. Oggi non andrò a lavoro, non ho nessun appuntamento, quindi passerò il mio tempo rinchiusa dietro queste quattro mura: la mia gabbia.
Passo tutto il giorno a studiare dei documenti per poter essere pronta al prossimo incontro che si terrà ad Hong Kong fra qualche settimana. Devo essere impeccabile, non posso fallire.
E senza accorgermene, la giornata passa e mi accorgo solo adesso che è quasi ora di cena e che, probabilmente, gli ospiti staranno arrivando. Così, mi alzo dal letto in cui ero seduta, poso i documenti nel comodino della mia camera e indosso un vestito che mi arriva a metà gamba di colore nero. Aggiusto i miei capelli, mettendo delle piccole forcine sui lati e contorno i miei occhi di un trucco verde, che si abbina perfettamente al colore azzurro dei miei occhi, che cambia colore a secondo della luce. Mi guardo allo specchio e faccio un sorriso di approvazione, capendo di essere presentabile.
Apro la porta, ma mentre lo faccio, mi ritrovo la governante della casa davanti alla mia porta, con il pugno chiuso che probabilmente stava venendo da me."Mi devi dire qualcosa, Penny?", domando, scrutandola.
"Si signora, gli ospiti sono appena arrivati e si trovano di sotto"
"Bene, grazie Penny!", faccio un sorriso e la oltrepasso. Mi preparo mentalmente alle occhiatacce che mi riserverà la figlia di mio marito, scendo le scale che mi portano di sotto, in questa enorme casa, troppo grande per due sole persone. Non appena sono quasi di sotto, comincio a sentire il brusio di persone, riconosco la voce della figlia di mio marito, e sento dei piccoli baci. Faccio l'ultimo scalino, e quando sono arrivata, guardo la scena davanti a me. Mi blocco per un istante, nel guardare Gaia che sta baciando l'uomo di fronte a lei. Tiene le braccia strette sul collo di lui, mentre gli accarezza i capelli. Le loro labbra sono attaccate e lui sta sorridendo. Non ci metto molto a capire di chi si tratta, e il cuore mi si ferma di colpo e spero che lui non si giri e che, non si accorga della mia presenza. Vorrei scappare, fare qualcosa, ma mi rendo conto che ormai è troppo tardi e che i miei peggiori incubi si sono avverati. Trattengo il fiato e lo sguardo lo tengo fermo verso la sua figura che ancora non si è accorta di me. Lui le accarezza la schiena, mentre io, schiarisco la voce a quel punto perché non riesco a sopportare il dolore che mi provoca vedere lui che stringe un'altra donna. Che stringe Gaia, la figlia di mio marito, la stessa che mi odia. E in quel momento, si gira e quando lo fa, i suoi occhi si sgranano, mentre io continuo a trattenere il respiro e fingere che la cosa non mi scalfisce, mentre dentro sto morendo.
Nonostante tutto il tempo passato...
Perché non sai quanto ancora male mi fa vedere te che stringi qualcuna che non sono io. Non lo sai che io volevo essere quella ragazza che ora stai tenendo tra le tue braccia.
I suoi occhi verdi, il suo prato, entra in collisione con l'azzurro dei miei. Riesco a percepire il calore del suo corpo, nonostante, ci sia distanza da noi. Troppa distanza tra due menti, tra due cuori, che una volta erano in simbiosi ma che adesso, sono completamente estranei. Non troppo però, da far placare i battiti accelerati del mio cuore, o la sudorazione accelerata insieme al mio respiro che vorrei bloccare, ma non sono capace di farlo.
"Ah sei tu!", mormora Gaia, guardandomi con sufficienza. Ci sono abituata al suo astio, ma vedere il ragazzo che ho lasciato andare, con lei, a questo non ci sono abituata, e non posso negare cosa sta scaturendo nel mio stomaco che si è stretto in una morsa.
Le labbra di Chris, il ragazzo di Gaia, sono socchiuse e non smette di guardarmi. Io fingo che il suo sguardo non mi stia trafiggendo da parte a parte e che, mi stia indifferente. Non lo guardo nemmeno negli occhi, mi fa troppo male solo soffermarmi su quelle iridi che ho sognato in tutte le notti che ho avuto senza di lui.
Che poi non ho mai avuto notti con te, eppure me le sono sempre immaginate. Tu sei sempre stato solo un sogno, quelli che non riesci mai a toccare per mano.
"Si sono io", faccio un sorriso sornione, mentre mi avvicino a loro.
"Mio padre?"
Chris oscilla il suo sguardo tra me e lei, e si vede che è frastornato e che, ancora non ha capito cosa stia succedendo.
"Lui non è ancora tornato", la informo.
"Cioè lei... è..."
"La mia matrigna", fa un ghigno, girandosi verso il suo ragazzo che continua a non capire bene la situazione. "Lei è la donna che si è approfittata delle debolezze di mio padre", dice con rabbia.
"La finirai mai di avere questo astio? Dovresti accettare ormai che io e tuo padre stiamo insieme. Sono passati anni, e ora che cresci!", mi rivolgo a lei come non ho mai fatto, questo perché, anche se lei non lo sa, la sto invidiando perché lei può essere stretta tra delle braccia che ho sempre voluto io. E tutti mi invidiano, mentre io lo faccio con lei. Ma si sa, ognuno di noi invidia qualcuno, chi perché ha troppo chi perché non è mai soddisfatto di se stesso.
Anche Alessandro Magno si narra che era geloso di Ercole, che era solo una divinità. Questo perché possiamo anche possedere tutto, ma non siamo mai soddisfatti di ciò che abbiamo e vogliamo sempre di più. Ma io ho sempre voluto una cosa più di tutti: Chris! Che all'apparenza può essere un nulla perché io ho tutto, ma in realtà, dentro di me è l'unica cosa che mi farebbe vivere davvero.
"Cioè tu sei...". Chris esce solo adesso dal suo stato di trance e viene verso di me. "la moglie di suo padre!", deglutisce e si vede dal suo pomo d'Adamo che si abbassa e alza.
"Esatto!", e fingo ancora che niente mi scalfisce, non sa invece quanto dolore sta provocando in me vederlo.
"Ma scusa...", interviene Gaia. "Voi vi conoscete?", chiede infine.
Chris sta per aprire bocca, ma io lo interrompo all'istante quando dico: "no, non ci conosciamo", mento spudoratamente, ma io so che nessuno deve sapere quello che c'è stato tra me e lui.
Ma in realtà: cosa c'è stato?
"No, infatti!", sospira allargando le narici e la sua mascella si contrae. Si vede che è nervoso, che non capisce, ma lui non può e non deve capire.
Il primo incontro tra le famiglie è andato, ma la serata è ancora lunga. Quindi domenica si vedrà come proseguirà 😘
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Da soli, insieme! (COMPLETA)
RomansaSono cresciuti, cambiati, portano addosso cicatrici che non si sono mai rimarginate. Una guerra la loro contro un destino che li tiene distanti, ma allo stesso tempo troppo vicini. Questa è una storia dove non ci sono nè vincitori, nè vinti e dove n...