Durante la cena tenni la testa appoggiata sul palmo della mia mano per tutto il tempo mentre vedevo mia madre discutere animatamente con Harry. Avevo perso del tutto l’appetito nel momento in cui Harry si sedette accanto a me occupando l’ultimo spazio attorno al piccolo tavolo circolare. Li vedevo entrambi intenti a parlare unicamente della scuola, tutti e due facendo delle battutine senza senso che non mi sforzavo nemmeno di capire.
La mia mente era infatti occupata a trovare un modo per fermare la voce melodiosa di Harry. Non volevo concedergli il piacere delle mie attenzioni. Poteva forse convincere mia madre apparendo come un ragazzo educato ed innocente, ma io ero sicuramente lontana dal farmi abbindolare da lui. Continuavo infatti a considerarlo un seccatore e non solo nella la mia vita scolastica, ma anche in quella domestica. Stava diventando tutto quanto pura follia.
La mia mano libera afferrò la forchetta ed iniziò ad arrotolare su quest’ultima gli spaghetti ormai freddi. Volevo scappare da quell’orribile cena e tornare in camera mia, dove tutto quanto fino a poco prima era andato nel verso giusto, anche se si era trattato soltanto di un breve momento.
Gli occhi di Harry sembravano più luminosi e appariva più felice di quando lo vedevo a scuola. Sembrava come se stare lontano da quel posto lo rendesse una persona del tutto diversa, esattamente come succedeva a me. Delle piccole parti dei tatuaggi presenti sul suo petto spuntavano dalla sua semplice maglietta nera e per un attimo ebbi paura che mia madre avesse avuto qualcosa da ridire se solo li avesse visti. Odiava quel genere di cose e pensava che servissero soltanto a dare un aspetto trasandato alle persone.
“Gene” disse mia madre allontanandomi dai miei pensieri.
Alzai istantaneamente la testa e lasciai andare la forchetta, la quale ricadde rumorosamente sulla ceramica del piatto. Sia Harry che mia madre mi guardarono con occhi spalancati.
“Harry mi ha appena detto che hai avuto un pessimo primo giorno di scuola” affermò mia madre con voce piena di compassione, “Perché non me l’hai detto?”.
Subito diedi un’occhiata in direzione di Harry. Capii dal suo timido sguardo che non era al corrente del fatto che mia madre non sapesse nulla.
Tornando a guardarla, le mimai: ”Non ce n’era bisogno. Si trattava soltanto di qualche stupido ragazzo”.
La forchetta di mia madre continuava a girare all’interno del piatto e lei non sembrava essere intenzionata a portarla alla bocca. I suoi occhi continuavano ad essere fissi sul mio volto. Sapevo bene cosa stava cercando. Scrutò ogni angolo del mio viso sperando di trovare anche solo un piccolo segno che dimostrasse che stavo mentendo. Era ormai diventata un esperta nel comprendere cosa stessi provando soltanto guardandomi in faccia. Capiva subito il mio stato d’animo anche senza necessariamente esprimerlo.
Ma, con il tempo, divenni sempre più brava a nascondere queste mie emozioni. Non potevo di certo far vedere a mia madre che in quel momento ero spaventata altrimenti sarebbe diventata troppo iperprotettiva nei miei confronti e io non volevo affatto che succedesse una cosa simile poiché avevo lavorato a lungo per permettere che episodi del genere non si ripetessero più. Sapevo che avrebbe fatto di tutto ciò che era in suo potere per tenermi al sicuro ma preferivo comunque nascondere i miei problemi poiché non volevo darle troppe preoccupazioni. E la scuola era uno di quelli.
“Va bene tesoro” sospirò mia madre dopo non essere riuscita a decifrare nulla dalla mia espressione, “Ma ti prego di informarmi in futuro”.
Annuii lentamente e tornai a giocherellare con gli spaghetti nel mio piatto.
“Quindi Harry,” iniziò mia madre cercando di tornare ad una normale conversazione, “Dimmi qualcosa sulla tua famiglia”.
Quella domanda conquistò il mio interesse. Non avevo mai pensato che Harry avesse una famiglia. Voglio dire, tutti hanno una famiglia ma mi risultava difficile vederlo insieme a sua madre, suo padre o a dei fratelli. Sembrava piuttosto un tipo che preferisse rimanere in solitudine, non il classico componente di una famiglia.
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Speechless [H.S.] (Ita) IN REVISIONE
FanfictionLa storia che segue non é mia ma appartiene a Duckiilovesyou66. Questa é soltanto una traduzione quindi se ci fossero problemi per quanto riguarda la grammatica e l'ortografia sentitevi liberi di farmelo sapere. Buona lettura Xx. "It's been 14 years...