Capitolo 17

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Uscendo da casa mia vidi subito la mia auto parcheggiata poco distante, esattamente come Harry aveva promesso. Dopo aver aperto lo sportello posai lo sguardo su qualcosa che non mi sarei mai aspettata di vedere. Appoggiato al sedile del guidatore c’era un piccolo bigliettino. Prendendolo, lessi velocemente.

Passa una buona giornata, Genevieve.

-H

La calligrafia di Harry era disordinata ma leggibile; insomma era la tipica scrittura da ragazzo. Misi il bigliettino nella tasca dei miei jeans ed entrai in macchina mettendola poi in moto. Il persistente profumo di Harry era ancora presente nell’aria mentre regolavo il sedile.

Dopo aver fatto retro marcia iniziai il mio viaggio verso la scuola. La mattinata era trascorsa come sempre, con mia madre che mi salutò mentre teneva in mano una tazza di caffè bollente, quasi come se ciò che era successo la sera precedente non fosse mai accaduto.

Mentre guidavo lasciai che la mia mente ripensasse a ciò che era successo con Harry il giorno prima. Fuori da scuola sembrava essere una persona completamente diversa: era gentile, premuroso, adorabile. Tutto ciò che un normale padre doveva essere. Anche se era solo il fratello maggiore, aveva lui stesso deciso di diventare un modello per i suoi fratelli, specialmente per Toby.

Lo sguardo con cui il bambino guardò Harry mi mise in soggezione. I suoi occhi si illuminarono non appena lo vide entrare dalla porta d’ingresso e non smisero un secondo di essere colmi di amore, di compassione e molto altro. Agli occhi di Toby, Harry era un eroe.

Dopo aver parcheggiato l’auto iniziai ad incamminarmi verso la scuola. Sarebbe stata una brutta giornata poiché Harry non c’era ma sapevo che mi sarei dovuta adattare. Non potevo diventare completamente dipendente da lui. Ci ero sempre riuscita ed avrei continuato a riuscirci. Dopo essere entrata nell’aula dove si sarebbe svolta la mia prima lezione il vento freddo scompigliò i miei capelli all’indietro.

Era la prima volta che portavo i capelli sciolti da quando avevo iniziato la scuola qui e sembrava che le persone lo avessero notato. I loro occhi guardarono nella mia direzione mentre passavo loro davanti con passo regolare. In quel momento la cosa non mi importava.

Mi accomodai silenziosamente in un banco in fondo all’aula cercando di pensare ai fatti miei ma sentii gli sguardi degli altri posati su di me. Anche Lindsey partecipò a quella lezione ed a pranzo mi sedetti nuovamente al suo stesso tavolo, catturando completamente la sua attenzione. Non ero affatto la migliore amica di cui aveva bisogno di farsi vedere, ero piuttosto la nemica che la tradiva con la sola persona in questa scuola che lei credeva nessuno avesse mai osato parlarci.

“Bene classe” annunciò l’insegnante in piedi di fronte a noi.

Miss Green era una donna minuta perlopiù appena uscita dal college. Era sempre felice ed amava trovare metodi sempre nuovi per interagire con la classe.

Dopo aver tirato fuori il quaderno dallo zaino, iniziai a copiare le informazioni già scritte alla lavagna.

“Ciao” una debole voce attirò l’attenzione di tutti.

In piedi di fronte alla classe vidi Toby. I suoi occhi verdi erano pieni di panico e teneva fra le mani un grosso mazzo di rose. Miss Green gli si avvicinò e si accovacciò di fronte a lui.

“Come posso aiutarti tesoro?” chiese con voce ancora più gentile di quella che usava solitamente con noi.

Toby deglutì rumorosamente e rispose, “Devo consegnare questi” disse alzando leggermente il grosso mazzo di rose, “A Genevieve”.

Tutti gli occhi tornarono su di me quando il bambino pronunciò il mio nome. Nel momento in cui Toby tornò a guardare la classe, mi vide e mi indicò.

Speechless [H.S.] (Ita) IN REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora