Capitolo 15

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“Buona fortuna” mormorò Harry una volta arrivati a casa mia.

Dopo un giorno pieno di rabbia, lacrime e anche un po’ di gelato eccomi finalmente qui, di fronte a mia madre dopo averla evitata quella stessa mattina. Sapevo che questo per Harry non sarebbe stato un grosso problema, sua madre infatti non lo sarebbe nemmeno venuta a sapere e, anche se lo avesse saputo, non gliene sarebbe importato così tanto.

Per me invece era drasticamente diverso. Mia madre mi avrebbe ridotta a brandelli, subito dopo mi avrebbe ricostruita per poi farmi di nuovo a pezzi. Utilizzava degli standard diversi rispetto agli altri genitori, io dovevo essere la figlia perfetta poiché mia sorella aveva fallito. Lei era la ragazza cattiva, io l’angelo.

Harry strinse la mia mano per rassicurarmi, “Se hai bisogno di qualsiasi cosa scrivimi”.

Annuii e aprii lo sportello dell’auto. Harry ed io ci eravamo scambiati i numeri di telefono subito dopo quel discorso al parco. Avevo deciso di non allontanarmi da lui qualsiasi cosa fosse successa. Era il mio protettore ed era vero che avevo bisogno di lui malgrado avessi sempre cercato di negarlo.

Dopo essere entrata in casa venni accolta da uno sguardo maligno. Mia madre era in piedi davanti alla porta d’ingresso con le mani sui fianchi mentre tamburellava con il piede.

“Dove sei stata?” chiese mia madre con sarcasmo, “E perché ho ricevuto una telefonata dalla scuola che mi diceva che non hai partecipato a NESSUNA delle tue lezioni oggi?”

Tolsi lo zaino dalle spalle senza farle alcun cenno che volesse dire che la stavo ascoltando. Sentii il respiro furioso di mia madre vicino a me mentre cercavo di allacciarmi le scarpe.

“Rispondimi” ringhiò una volta che ero di nuovo in piedi.

Eravamo ora faccia a faccia, poco distanti l’una dall’altra. La sua mano afferrò il mio polso e lo tirò costringendomi a seguirla. Mia madre mi spinse su una sedia e si spostò in modo da avermi di fronte.

“Sei uscita di nuovo con quel ragazzo?” mia madre quasi sputò sulla parola ‘ragazzo’, quasi come se il solo fatto di parlare di Harry la disgustasse.

Inclinai la testa alzando gli occhi al cielo; lei già sapeva che ero uscita con lui, voleva soltanto vedere se riuscivo a dire una bugia. Lo aveva visto venirmi e prendere quella stessa mattina e lo aveva visto anche riportarmi a casa poco prima. Non c’era alcun mistero su questo punto.

Alzando la mia mano sul tavolo iniziai a rispondere velocemente, “Non parlare di Harry in questo modo! Non lo conosci nemmeno!”

Il volto di mia madre venne attraversato da un uno spaventoso sguardo prima che lei si rimettesse a parlare. La sue mani si posarono pesantemente sul tavolo di fronte a lei e si sporse in avanti. “Nemmeno tu” rispose con rabbia, “Quel ragazzo è finito in carcere pochi anni fa per possesso di droga e atti di violenza Gene”.

Il mio intero corpo gelò a quelle parole. Aveva avuto il coraggio di giudicare Harry. Ormai sapevo la sua storia e sapevo anche che qualsiasi persona con una vita così dolorosa meritava una seconda chance per dimostrare di essere cambiata.

“Le conosci le ragioni che stanno dietro a questo fatto?!” mi alzai dalla sedia e risposi a mia madre con la sua stessa rabbia.

Mia madre mi guardò con uno sguardo sbalordito. I suoi occhi stridevano sul mio volto come delle unghie sulla superficie di una lavagna,  “Tu sai perché è finito in carcere?” disse portando le braccia al cielo.

Incrociai e braccia al petto e annuii.

La casa era piena di una silenziosa tensione che si sarebbe facilmente potuta tagliare con un coltello. Né io né mia madre ci muovemmo. Ci guardavamo a vicenda trasparendo odio e disgusto anche senza dire una parola.

Speechless [H.S.] (Ita) IN REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora