Arrivai alla conclusione che non avrebbero rilasciato Harry prima del mattino successivo. Dopo essersi assicurati che le deposizioni fossero veritiere, i poliziotti avevano stabilito che Harry era innocente e che effettivamente stava soltanto cercando di proteggere sia sé stesso che la sua famiglia.
Dopo l’incontro con il tenente Danforth fui costretta a tornare a casa, poiché non ci fu modo di convincerlo a rilasciare Harry quella sera stessa. Mia madre fu obbligata a farmi uscire dalla centrale di polizia con la forza. Non ebbi la possibilità di vedere né Lucy, né Finn né Tobias una seconda volta, tuttavia mia madre provò a rassicurarmi diverse volte dicendomi che stavano tutti bene ed erano al sicuro.
Passai la notte insonne, i miei pensieri continuavano a focalizzarsi su gli avvenimenti di quella sera ed il mio corpo era ancora sotto l’effetto della stessa adrenalina che avevo provato nel momento in cui misi piede in casa di Harry. Quando il mattino seguente tornai alla centrale di polizia contro la volontà di mia madre, l’unico pensiero che occupava la mia mente era l’idea di rivedere Harry.
La centrale di polizia apparve molto più tranquilla rispetto alla sera precedente. Erano infatti presenti pochi poliziotti, tutti quanti seduti alle loro scrivanie. L’aria era fredda e secca, facendo in modo che ad ogni respiro i miei polmoni si sentissero bruciare. Non avevo idea di cosa Harry avrebbe potuto dire una volta che mi avesse vista.
“Signorina, posso aiutarla?” chiese una giovane donna.
Solo in quel momento notai di essere rimasta immobile difronte all’ingresso, cosa che chiaramente risultava leggermente strana al resto dei presenti.
“Sto cercando Harry Styles” mimai in risposta, senza permettere nessun contatto visivo tra di noi.
La giovane donna rimase in silenzio per qualche attimo e poi, in preda al panico, rispose, “Mi dispiace, ma non riesco a capirla”.
Mi ritrovai ad essere talmente distratta da non comprendere a pieno le sue parole, perciò mimai di nuovo, “Harry” il mio sguardo, nel frattempo, continuò ad essere altrove, “Ho bisogno di vedere Harry Styles”.
La donna, in risposta, iniziò a balbettare diverse parole alle quali non mi curai di rivolgere molta attenzione. Per me, si trattava soltanto di un altro dei rumori fastidiosi in sottofondo. La donna stessa era una visione sfocata, poiché lui era l’unica persona che i miei occhi erano veramente interessati a vedere. I suoi capelli ricci, la sua pelle pallida macchiata dall’inchiostro dei suoi numerosi tatuaggi, la sua camminata disinvolta, insomma qualsiasi cosa che lo riguardasse.
Dal profondo della mia anima riuscii a percepire il nervosismo che, mano a mano, si stava espandendo per tutto il mio corpo. Tremavo e la mia mente era invasa da migliaia di pensieri che si accavallavano gli uni sugli altri. Probabilmente agli occhi degli altri come a quelli di me stessa apparivo come una persona momentaneamente estranea dal mondo. Mi sentivo infatti in una sorta di ‘paese dei sogni’.
Poi lo sentii, una semplice voce che ruppe quella della mia coscienza. Una sola parola-
“Genevieve?”
Lo vidi al lato opposto della stanza: i suoi capelli arruffati, i suoi occhi verdi, la sua pelle pallida, il suo fisico slanciato. Tutto questo a poca distanza da me.
“Genevieve” disse di nuovo avvicinandosi a me frettolosamente per poi venire avvolta dalle sue braccia. Riuscii nuovamente a percepire il suo familiare profumo nel momento in cui il suo corpo si avvicinò al mio. “Sei qui” la sua voce fu soffocata in un sussurro.
Quando il nostro abbraccio si sciolse, rabbrividii alla vista delle sue ferite: il suo avambraccio era fasciato ed un grosso livido si era fatto strada sul suo viso a causa degli schiaffi ricevuti dalla madre.
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Speechless [H.S.] (Ita) IN REVISIONE
FanfictionLa storia che segue non é mia ma appartiene a Duckiilovesyou66. Questa é soltanto una traduzione quindi se ci fossero problemi per quanto riguarda la grammatica e l'ortografia sentitevi liberi di farmelo sapere. Buona lettura Xx. "It's been 14 years...