Ciao ragazzi! Il dramma è arrivato! Ci vediamo sabato prossimo (16 giugno).
-Fran
"You know it's bad when your momma doesn't like her
All your friends are sayin' she's a lair
Never ending phone calls aren't enough"
- "Video Girl" Jonas Brothers
Miley non voleva ammetterlo, ma era spaventata a morte. Viveva nella preoccupazione di quel fatidico incontro con la famiglia di Nick.
Non li vedeva tutti assieme almeno da otto anni e aveva paura. Di sicuro non erano ciechi e avevano letto i giornali scandalistici in questi ultimi anni, si erano fatti un'immagine di lei. Un'immagine che nella maggior parte dei casi non corrispondeva alla realtà.
-Sei nervosa?-
Nick fece per stringerle la mano per confortarla, ma lei la ritrasse. Non voleva sembrare debole.
-No- mentì. Inforcò gli occhiali da sole e gettò lo sguardo verso il finestrino.
Il loro aereo era appena decollato da Los Angeles. Per arrivare a Belmont ci avrebbero messo cinque ore di viaggio tra il volo in aereo fino a Charlotte e il viaggio in auto fino a Belmont, le quali erano un lasso di tempo appena sufficiente per elaborare il loro piano d'attacco. O piano per il suicidio, come continuava a chiamarlo Miley.
Sarebbero andati per gradi: non avrebbero detto a nessuno ne della loro notte di sesso ne del bambino. Avrebbero semplicemente testato il terreno come se fossero solamente una coppia di vecchia amici disposti a gettarsi in un'amicizia più che cordiale.
-Io si - ammise il ragazzo – io sono nervoso-.
-Ti pareva se non lo eri. Dio come sei insicuro Nicholas! Andrà tutto bene. Sarò un angelo prometto. Non dirò nemmeno una parolaccia, neanche se rovescerò dell'acqua sul tavolo-.
Nick sorrise: Miley si stava sforzando per lui e di questo era grato.
- Ti sono mancati-
-Chi scusa?-
-Dico la tua famiglia- Miley si slacciò la cinta e si rannicchiò sul sedile in pelle nera: adorava viaggiare in prima classe.
-Ti prego Miley riallacciati la cinta dai...-
-Che hai se... te l'ho detto che sei paranoico! Rilassati mica stiamo precipitando-
-Mils aspetti mio figlio-.
Gli occhi del ragazzo erano serissimi.
-Ok- Miley ubbidì: non voleva irritarlo e tutto sommato le faceva piacere che finalmente lui avesse iniziato a preoccuparsi per loro figlio. Anche se la ragazza faceva fatica ad usare il plurale quando si trattava di Baby J. : era solo suo. Suo e di nessun altro –ma non devi preoccuparti. Io e Baby J. siamo sanissimi-
-Lo chiami Baby J.?-
Il sorriso divertito di Nick era una delle cose che più gli erano mancate e Miley arrossì.
Era carino, doveva ammetterlo. Forse era solo una sua impressione, ma le sembrava che le cose tra di loro si stavano appianando. Che fosse in corso una specie di tregua silenziosa.
-Certo. E ti avviso già che sul nome non transigo, lo scelgo io. Tu hai fatto solo il dieci per cento del lavoro-.
Nick non osò contraddirla: era piacevole starsene seduto con Miley a parlare. Agli altri passeggeri potevano sembrare una semplice e felice coppia in attesa e non due ex fidanzati in una gran casino.
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Turn Right
FanfictionUna parola può cambiare la vita di due persone per sempre. Nicholas, dopo la storia d'amore più importante della sua vita, vuole solo dimenticare cosa sia l'amore. Miley, invece, sta imparando che amare vuol dire anche perdonare, per il bene del s...