2. TAE

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TAEHYUNG POV


Sono davanti allo specchio nell'indecisione piú totale. Ho indossato un paio di pantaloni nuovi con una fantasia sgargiante. Mi era sembrata una buona idea comprarli quando in negozio il commesso ha fissato il mio didietro con questi addosso. Voglio fare lo stesso effetto sul ragazzo della porta accanto, ma non so proprio con che maglia abbinarli.


<<Tu cosa ne dici Tanie? Giallo - dico mentre metto la maglia gialla davanti al mio petto - oppure celeste? -mentre metto quella del medesimo colore>>.
Penso che impazziró se non trovo qualcosa da mettere. Sbuffo e abbasso le braccia rassegnato.


"Giusto!" esclamo sorridente per la geniale idea che mi è passata per la mente e comincio a scavare nel mio armadio alla ricerca della mia camicia gucci preferita. La indosso e mi specchio.
<<Mmm, niente male>> mi dico, ammiccando al me stesso nello specchio, per poi uscire dalla stanza. Missione compiuta!


Mi precipito a guardare, o meglio a spiare, dall'occhiello della porta per controllare che il ragazzo sia ancora lí a sistemare; ed eccolo lí, mentre solleva una scatola, che sembra essere pesante.
Mi mordo il labbro inferiore quando, grazie al movimento, i muscoli delle sue braccia risaltano ancora di piú. Mi rendo conto solo adesso di quanto lui sia scolpito. Braccia, collo, petto, gambe e chi ne ha piú ne metta. Mi lecco le labbra.


<<Tae coraggio! Sicuramente farai breccia nel suo cuore>> mi do la carica come al solito parlando ad alta voce.
All'improvviso vengo distratto dalla scena: lo sconosciuto risponde al cellulare e cerca di prendere un'altra scatola dal pavimento tenendo il cellulare tra l'orecchio e la spalla. Peccato che il cellulare cada a terra e sbuffando lui è costretto a chinarsi per riprenderlo e constatarne lo stato.


<<OH SANTO CIELO!>> sbotto quasi urlando alla vista di quella posizione e di quel sedere marmoreo.
Mi rendo conto di aver fatto una figuraccia quando si gira a guardare verso la porta di casa mia. Mi avrá sicuramente sentito.
<<Accidenti Tae! Stupido>> mi do una pacca sulla testa.
Credo di essermi giocato la mia chance con lui.
"E se non è gay?" penso.
<<Lo diventerá non appena i nostri occhi si incontreranno>> dico sognante appoggiando la schiena alla porta e una mano sul cuore, che intanto ha cominciato a battere per l'eccitazione.


<<Forza Tae! Tu sei un dio, nessuno puó dirti di no! E se lo facesse? No, non puó. E se lo fa? Mmh, non demorderó! Sará mio!>> comincio e finisco il mio monologo con gli occhi di Yeontan addosso, il quale mi abbaia e caccia fuori la lingua come se fosse un sorriso.


Sono pronto.


Il mio piccolo fido mi ha dato la carica.


Cosí con la mano destra afferro la maniglia della porta d'ingresso, prendo fiato ed esco di casa.


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