3. War of Hormone

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TAEHYUNG P.O.V.
Uscendo da casa cerco di essere il piú chic possibile. Devo far colpo su di lui. Non posso sbagliare. Chiudo la porta alle mie spalle e mi concentro sul da farsi.
"Mi basterá passargli davanti per farlo innamorare" penso e sorrido maliziosamente tra me e me.

Comincia il piano. Comincio a camminare con finta nonchalant verso l'ascensore del palazzo presente al nostro piano, premo il tasto di chiamata e attendo. Mi giro a rallenty per vedere la sua reazione alla mia irresistibile camminata sculettata, ma il mio sorriso sparisce quando lo vedo impegnato a ridere sul suo cellulare. Non mi avrá proprio visto passare.
"Aish, ma che ha da ridere cosí tanto" lo guardo storto.
Il mio ascensore è arrivato, si aprono le porte, ma non me ne rendo conto perché sono troppo impegnato a fissare quel tipo. Ha dei lineamenti perfetti, un sorriso da coniglietto e un fisico che David di Michelangelo levate.
<<Tae la bava>> dico mentre mi rendo conto di star fissando il ragazzo a bocca aperta.
Cerco di darmi un contegno e scuoto la testa. "Devo inventarmi qualcosa" penso guardandomi intorno alla ricerca di un colpo di fortuna.
Improvvisamente, sento un rumore, come di vetri che vanno in frantumi. Mi volto verso il ragazzo e noto che mentre sollevava una scatola, quest'ultima si è rotta sul fondo, facendo frantumare sul pavimento quello che sembrava essere un set di bicchieri. Accanto ad essi vari oggetti di uso domestico, che per fortuna sono tutti interi.

<<Bingo!>> dico mentre sciocco la lingua. Approfitto della sventura per lui ma fortuna per me per avvicinarmi.
<<Lascia che ti aiuti>> mi offro di aiutarlo e mi calo a raccogliere i pezzi di vetro piú grandi. Lui fa per fermarmi ma io insisto per aiutarlo. Lo vedo in imbarazzo.
Non riesco a togliergli gli occhi di dosso e sono sicuro che anche lui non riuscirá a farlo, se solo alzasse quello sguardo per guardarmi almeno una volta.

D'un tratto, come se mi avesse letto nel pensiero, alza lo sguardo e ci ritroviamo lí, a guardarci negli occhi. Per un attimo mi sembra di essere in un drama, uno di quelli romantici, in cui tutto si ferma quando i protagonisti si innamorano a prima vista. Non lo conosco ma so giá di amarlo, quegli occhi mi hanno parlato e mi hanno detto "sono tuo".

<<Ehi. Ehi, ti senti bene ?>> dice il mio fidanzato anche se lui non sa di esserlo, muovendomi una mano davanti al viso.

<<S-si, si>> sorrido in imbarazzo tentando di nascondere la mia ennesima figuraccia. Ritorno in me e mi presento.
<<Comunque abito qui>> dico indicandogli la porta di casa mia che è proprio di fronte alla sua. <<Ti sei appena trasferito, eh? Spero potremmo andare d'accordo. Sono Kim Taehyung>> dico porgendo la mano per fare la sua conoscenza.

<<Jeon Jungkook>> mi dice sorridendo e stringendo la mia mano. La sua voce mi fa impazzire. Anche il contatto con la sua mano cosí morbida e liscia mi provoca eccitamento. È cosí bello che potrei svenire.
<<Lascia che ti ripaghi per il tuo aiuto. Ti inviterei ad entrare, ma è tutto ancora da sistemare>> ridacchia mentre con una mano si tocca la nuca visibilmente in imbarazzo.

<<Oh no, tranquillo, non mi devi nulla>> dico sorridendo, mentre penso a tutti i modi con cui vorrei che si sdebitasse. Avrei giusto un paio di idee..

<<Dammi un momento e ti offro un caffè al bar dall'altro lato della strada>> dice sorridendomi e non lasciandomi replicare. Porta il restante delle cose dentro casa e facendomi cenno, mi fa avviare all'ascensore.

Siamo al bar, in fila per il nostro turno e intanto cerco di non farmi scoprire mentre mando ripetute occhiate al suo fondoschiena.
<<Tu cosa prendi?>> dice lui facendomi distogliere la vista da quella visione celestiale. Non mi ero accorto di essere arrivato fino al bancone. Un ragazzo con i capelli rosa aspetta che io risponda alla domanda posta dal mio futuro fidanzato. <<Un cappuccino>> dico semplicemente. È stata la prima cosa che mi è passata per la testa.
<<E per lei, signore?>> dice in un tono sensuale guardando il ragazzo al mio fianco.
<<Ehi, l ho visto prima io!>> dico stizzito, forse un pó troppo stizzito perché la mia preda si volta a guardarmi confuso.
<<No, ehm...dico, il cappuccino l ho visto prima io. Tu prendi un'altra cosa. In questo posto il caffè è molto buono>> sorrido falsamentente per la figuraccia appena accaduta. Di nuovo in suo presenza. Sospiro quando lo vedo sorridere e dare il suo ordine.

Non attendiamo molto e il ragazzo confetto ci porge le ordinazioni: un cappuccino per me e un caffè per lui. Mi stizzo ancora una volta quando il confetto consegna il caffè nelle mani del mio futuro fidanzato cercando visibilmemte un contatto con lui. Io e il confetto ci scambiamo sguardi di sfida. È guerra.

JIMIN POV

Era una giornata come le altre: gente noiosa che entra al bar, ordina e si siede a chiacchierare del piú e del meno. Oggi il bar è pieno di gente, come al solito. Di certo il proprietario non puó lamentarsi, ma questo è solo piú lavoro per me. Lavoro quí da appena una settimana...la paga è buona, i colleghi sono simpatici e il quartiere non è niente male. Sento di potermi stabilire qui un giorno, quando avró abbastanza soldi per permettermi un appartamento nei dintorni.

Solitamente sono una persona solare e sorridente, quindi non mi da per niente fastidio stare alla cassa e rapportarmi con i clienti.

La giornata migliora all'improvviso quando dinanzi a me si presentano due ragazzi. Uno avrá la mia etá, mentre l'altro mi sembra piú grande, ma forse solo all'apparenza. Sono entrambi molto belli, ma quello moro attira la mia attenzione. Indossa un semplice maglione che aderente sulle braccia lascia poco all'immaginazione. O meglio, di immaginazione ne dá tanta.
Un brivido percorre la mia schiena al solo pensiero di servirgli qualcosa. "Se vuoi ti offro me stesso. Fa di me ció che vuoi..." penso mentre mi stuzzico un labbro.
<<Tu cosa prendi?>> vengo distolto dalla sua dolce, ma mascolina voce. Noto che l'altro risponde in imbarazzo, come se fosse stato colto di sorpresa e non si aspettasse una domanda.

<<E per lei, signore?>> mi ritrovo a dire, forse in tono sensuale, e ne ho la conferma quando l'altro mi risponde stizzito e attirando l'attenzione mia e del ragazzo che prima gli aveva posto una semplice domanda.
Procedono con le ordinazioni che consegno non appena il mio collega ha finito di prepararle.

<<Ecco a lei signore. Passi una bella giornata!>> dico sinceramente sorridendo e intanto cerco un contatto con le sue mani. Poi mi volto a guardare l'altro ragazzo che mi fissa come a volermi uccidere. Ma no caro, lui sará mio. Lo guardo con sfida.

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