Jeon Jungkook si é appena trasferito in una nuova cittá. Di nuovo. Non é mai riuscito ad andare oltre nei rapporti interpersonali a causa dei suoi continui trasferimenti, ma questa volta si ritoverá ad essere conteso da due ragazzi che non gli daran...
È passata oltre una settimana da quando Jungkook ha dichiarato il suo amore per me e come mi aveva promesso sta facendo davvero di tutto per riconquistare la mia fiducia. È così bello essere corteggiati, specialmente da un uomo così bello e prestante come lui.
Sto mettendo da parte l'ennesimo mazzo di rose rosse che mi ha portato questa mattina. È così romantico.
<<Allora? Sei pronto? Hai preparato tutto?>> mi chiede Jungkook seduto sul mio divano a sorseggiare una coca cola.
Le cose tra di noi vanno meglio, ma voglio ancora studiare il territorio. In questa settimana mi ha riempito di regali e parole dolci, e, come aveva detto, è stato alla larga dal mio culo.
Ma credo stia utilizzando una sorta di psicologia inversa, perché più non mi sfiora e più desidero saltargli addosso. Mi manca dannatamente.
Con Baekhyun, invece, ho chiuso definitivamente dopo quello che mi ha fatto e, anzi, ho dovuto convincere Jungkook a non andare da lui, altrimenti immagino come sarebbe finita: Baek in ospedale e Jungkook in qualche cella federale...
<<Devo soltanto chiudere l'ultima valigia>> sorrido. Jungkook mi ha invitato a passare le vacanze estive con lui. Suo fratello Seokjin possiede un ristorante di cucina coreana a Saipan aperto soltanto sei mesi all'anno, da maggio ad ottobre, mentre i suoi genitori posseggono una villa in riva al mare.
<<Ultima? Quanti vestiti porti? Sai che non ti serviranno>> sospira, ma io lo fisso sconvolto. Rimangio tutto, tenta ancora di arrivare al mio culo.
<<Aigoo, cosa hai capito? Pervertito!>> ridacchia mentre si alza dal divano e si avvicina a me. <<Non ti serviranno tutti quei vestiti per qualche giorno a Saipan>> chiarisce.
<<Kook, la tua vita sentimentale è nelle mie mani...fossi in te non giocherei col fuoco>> ridacchio, ma lui resta in silenzio. Colpito e affondato.
<<Dai,ti do una mano con queste e andiamo. Siamo già in ritardo per colpa tua>>.
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Dopo cinque ore di volo, finalmente siamo arrivati nella splendida Saipan. L'aeroporto era un po' piccolo, ma d'altronde anche l'isola lo è. Questo pomeriggio è molto caldo e soleggiato, e già sto rimpiangendo l'aria condizionata a -3°C dell'aereo.
Ci vogliono circa venti minuti per arrivare alla villa, tempo in cui non mi è di certo passato inosservato il meraviglioso paesaggio marittimo.
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<<Wow>> dico a bocca aperta non appena metto piede nella villa dei Jeon.
