"Eren lo facciamo domani?"
"Per me va bene, ma dove? Non vorrei che mio padre ci interrompesse"
"Tanto torna sempre tardi, no?
Tu pensa a prepararti al resto penso io""Okay, porta tutto il necessario"
"Certo"
"Non vedo l'ora di farlo, a domani!"
"Anche io, a domani"
/~*~\~/~*~\~/~*~\
Ero sdraiato sul letto da meno di dieci minuti quando sentii il mio telefono squillare, risposi senza controllare chi fosse a chiamare, lo sapevo già.
<Eren apri>
<Scusi ma lei chi è?>
<L'uomo nero, muoviti ad aprirmi stupido!>
<Mi dispiace
ma io non conosco nessun uomo nero,
deve aver sbagliato numero><Se sempre il solito idiota...
sappi che se non apri quella porta
entro due minuti entrerò in camera
tua dalla finestra, poi passerai guai seri.>Chiusi la chiamata ridacchiando, per poi andare ad aprire la porta.
<Finalmente, altri due minuti e di Armin non avremmo trovato che un ghiacciolo> disse Mikasa guardando il biondo che tremava dal freddo.
<Possiamo entrare? Si gela fuori...> disse Armin mentre si stringeva sotto il suo pesante cappotto blu, <E lo chiedi anche? Fai come quella maleducata di Mikasa, che in anni di amicizia non ha mai chiesto il permesso per nulla> dissi ironico venendo fulminato dagli occhi neri della ragazza.
<Muovetevi abbiamo poco tempo> ci riprese lei iniziando a salire le scale, <Poco tempo? Abbiamo tantissimo tempo!> le risposi seguendola per le scale, <Aspettatemi ragazzi!> ci urlò Armin con ancora il cappotto tra le mai, su cui rischiò di inciampare salendo le scale troppo velocemente.
<Adesso che abbiamo infilato i nostri magici calzini imbarazzanti, posso dare inizio al novantunesimo *S.S.M.!> decretai entusiasta, mentre Mikasa estraeva dal suo zaino tutto l'occorrente per quel pomeriggio all'insegna del pettegolezzo.
<Bene ragazzi, da dove vogliamo cominciare?> chiese Armin prendendo una patatina dal sacchetto, <Ovviamente dalla relazione tra Eren e Levi, voglio spiegazioni signorino, ah, poi passeremo anche a te bugiardo biondo> disse Mikasa iniziando a bere il suo tè alla pesca, <Dopo tutto questo tempo ancora non riesco ad accettare il fatto che tu beva il tè alla pesca...> dissi abbastanza schifato, mentre aprivo al mia lattina di tè rigorosamente al limone.
<Ancora con questa storia? Il tè al limone fa schifo, non dire blasfemie!> rispose la corvina, non litigavamo di solito, ma nessuno dei due poteva assolutamente passare sopra ad una cosa del genere.
<Armin tu quale preferisci?> chiese Mikasa appellando il nostro giudice di pace, <Preferisco astenermi dal commentare, facciamo che sono buoni entrambi?> propose il biondo tentando di mettere un punto alla questione, <Assolutamente no!> rispondemmo in coro io e la corvina.
Quasi venti minuti, diverse minacce e tentati omicidi dopo, eravamo riusciti a mettere un punto alla questione.
<Allora, dove eravamo rimasti?> chiesi per poi fiondarmi sui popcorn, <Voglio novità succulente sulla tua relazione con il nano malefico> rispose Mikasa per poi posizionarsi meglio con la schiena contro la parete mentre Armin tirava a se più coperta.
<Mi avvalgo della facoltà di non rispondere> dissi per poi beccarmi un pugno, per nulla leggero, sulla testa da parte della mia migliore amica <Parla.Ora.>
<Che palle, di grazia potrei sapere cosa vuole che le dica?> chiesi ironico, <Ogni singolo dettaglio> rispose Armin precedendo Mikasa, e battendole il cinque dopo <Tu si che mi capisci Armin>.
<E va bene! Ultimamente è più gentile devo dire, mi ha fatto malti complimenti ed è dolce come non lo era mai stato> dissi abbastanza sognate, <Con un arcobaleno in testa saresti fantastico, magari con qualche fiorellino tra i capelli, davvero, stai diventando una femminuccia> mi schernì Mikasa mentre io mettevo un palesemente finto broncio, <E comunque non so quanto possano essere attendibili le tue parole, "dolce" non è il modo migliore per definirlo> continuò la ragazza, <Tu non lo conosci bene con lui, magari ha dei lati nascosti...> suggerì Armin in mio soccorso, mentre io annuivo dandogli manforte <Vorrei essere una mosca per vedere come si comporta realmente quel nano malefico con te, secondo me più che nascosti quei "lati" del suo carattere non esistono, ma comunque voglio fare uno sforzo e fidarmi delle tue parole Eren-chan> assottigliai pericolosamente lo sguardo, <Non chiamarmi così!> lei roteò gli occhi per poi prendere una patatina dalla busta, <Ci sono altre cose che meritano di essere dette?> chiese Armin, ci pensai un po', in effetti avevo molto da dire.
<Quattro giorni fa, dopo la festa, mi ha portato lui a casa, visto che ero ubriaco> avrei voluto continuare ma venni interrotto, <Tanto per cambiare, comunque avete scopato metre eri unbriaco?> la guardai male, <Punto primo, non abbiamo fatto nulla, punto secondo, fammi parlare e punto terzo, lo sai che non mi piace quando parli così> conclusi metre la ragazza mi prendeva in giro insieme ad Armin, <Io la mattina dopo mi sono svegliato e come sempre non ricordavo nulla di quello che avevo fatto e detto la sera prima, ma lui mi ha detto che ero stato zitto tutto il tempo, poi però si è comportato in modo strano...> entrambi alzarono un sopracciglio in una tacita domanda, <Mi ha detto delle cose che non mi aspettavo di poter sentire da lui e poi siamo andati a pranzo insieme, sembravamo davvero una coppia di fidanzati> dissi sognate per poi buttarmi di schiena sul materasso, al solo ricordo delle sue parole sentivo le guance diventare sempre più rosse.
Mikasa restò in silenzio per qualche secondo, poi, sorprendendomi non poco, sorrise.
<Se stare con lui ti rende così felice allora non ho più nulla da dire> sospirò per poi poggiare una mano sulla sciarpa rossa che le regalai anni prima.
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I want him
ФанфикPremessa: questa storia d'amore riguarda due ragazzi, quindi se nel caso tu non gradisca questo genere, non sei costretto a leggere,anzi, sei invogliato a non farlo. Eren dopo la separazione dei genitori si trasferisce in una noiosa città con la mad...