<Si pensa che Filippo II di Macedonia sia stato ucciso dalla moglie Olimpia, anche se la cosa non è certa dato che, agli atti egli è stato ucciso da una guardia, e poi... Mikasa, Levi smettetela subito! Sono giorni che non fate altro che litigare! Sono costretta a cambiarvi di posto!> urlò la professoressa di storia.
<Mikasa chi ti aveva autorizzato a cambiare posto? Vi avevamo assegnato noi i posti, e tu sei sempre stata seduta vicino ad Armin, torna al tuo posto, adesso!> vidi la ragazza masticare qualche insulto, per poi alzarsi <Professoressa, vicino ad Armin sono seduto io> dissi io, dove mi dovevo mettere, fuori dalla classe?
<Eren tu siediti vicino a Levi, e almeno tu cerca di non litigarci> io annuii poi presi tutte le mie cose e le misi nello zaino.
Non potevo dirmi scontento di questo cambiamento, per quanto mi piacesse avere come compagno di banco Armin.
Mikasa si sedette al mio vecchio posto, era evidentemente arrabbiata, Levi invece era impassibile come sempre, con la sola differenza che si poteva scorgere sulle sue labbra un piccolo sorriso soddisfatto.
<Moccioso, ci sono diverse regole che devi rispettare per essere il mio compagno di banco: regola numero uno, non devi invadere il mio spazio, regola numero due, non devi sporcare il mio spazio, regola numero tre, non devi darmi fastidio, regola numero quattro devi tenere pulito il tuo spazio, regola numero cinque, devi fare silenzio.
Rispetta tutte queste regole e potremo essere compagni di banco senza che io ti spacchi la faccia.>
Annuii poco convinto, non sarebbe stato facile essere suo compagno di banco, ma mi sarei adattato.<Levi tu non ti sei portato nulla da mangiare?> chiesi portando alla bocca una patatina.
<Quale delle cinque regole che ti ho dato non ti è chiara? Comunque non no, non ho portato nulla> guardai le mie patatine poi avvicinai il pacchetto al corvino <Se ti va puoi mangiarle anche tu> Levi guardò il pacchetto con scetticismo <Cosa ti fa pensare che io voglia le tue patatine?> avrei voluto rispondere, ma Il suo stomaco mi precedette, infatti iniziò a brontolare.
Senza dire niente presi una patatina e la portai alle labbra di Levi, <Credo che il tuo stomaco sia stato esaustivo> dissi indicando con lo sguardo la sua pancia.
Levi con le guance leggermente rosse, ovvero quasi impercettibilmente, mangiò la patatina dalle mie mani. Io sorrisi soddisfatto, poi misi il pacchetto tra i nostri banchi e iniziammo a mangiare insieme.
Era rimasta una sola patatina, dramma.
<Mangiala tu moccioso> io scossi la testa, <Ne ho mangiate abbastanza> poi ripetei nuovamente il gesto di qualche minuto prima, portando il cibo alle labbra sottili di Levi, sembravano anche abbastanza morbide.
<Dobbiamo smetterla con questo teatrino, ci stanno guardando tutti moccioso> scrollai le spalle, <Che guardassero pure> detto questo pulii con il pollice il voto di Levi su cui si erano depositate delle briciole.
Poi mi alzai e sotto lo sguardo stupefatto di tutti, incluso Levi, e andai a buttare il pacchetto oramai voto.
Non mi sfuggii il sorrisetto soddisfatto del mio migliore amico.<Moccioso fa silenzio, ho mal di testa> disse Levi massaggiandosi le tempie, <Dovrei avere con me qualche farmaco, aspetta che lo cerco...> il professore di matematica era momentaneamente uscito dalla classe per parlare con un suo collega, così potevo cercare tranquillamente nello zaino.
<Preferisci il moment o l'oky? Ero convinto di avere anche l'aulin...> Levi mi guardò con un sopracciglio alzato <Cosa sei una cazzo di ragazza con il ciclo? Neanche loro si portano dietro tanti farmaci, comunque dammi il moment, l'oky non mi fa effetto> gli passai una pillola che ingoiò senza neanche bere l'acqua <No non ho il ciclo, semplicemente mio padre fa il medico, e mia madre faceva la farmacista, quindi a casa ho scorte industriali di farmaci> lui annuì semplicemente <Moccioso, chi ti capisce è un genio...>
Sentimmo suonare la campanella, il che voleva dire libertà!
<Non abbiamo compiti di matematica!> esclamò felice Connie <Springer, per la tua felicità farai tutti gli esercizi di pagina trecento> disse apatico, come sempre, il professore di matematica, il ragazzo provò a ribattere ma fu tutto inutile, noi intanto sghignazzammo, vidi anche sulle labbra di Levi un piccolo ghigno.<Allora, come è andata a scuola oggi?> mi chiese mio padre, mentre io mangiavo la pasta al pesto che aveva preparato, la pasta era scotta e il pesto sapeva di erba appena tagliata.
<Bene, mi hanno cambiato di posto> mio padre annuì <Ti piace la pasta? Mi sono impegnato parecchio, e credo che sia venuta abbastanza bene> disse soddisfatto mio padre, non ebbi cuore di dirgli quanto facesse schifo, <Hai ragione, stai migliorando> gli sorrisi amorevolmente.
Inutile dire che lasciai il piatto quasi del tutto pieno, ma mi giustificai dicendo che non avevo fame, cosa non del tutto errata dato che quella sera non mi sentivo particolarmente bene.
Salii le scale ed entrai in camera mia, quella sera, tanto per cambiare, ero particolarmente stanco.
Feci gli ultimi compiti che mi erano rimasti, intanto però i giramenti di testa non ne volevano proprio sapere di abbandonarmi.
Stanchissimo mi misi nel letto e mi addormentai poco dopo.Aprii gli occhi a causa di un fastidioso rumore: qualcuno stava suonando il campanello di casa.
Quella mattina non ero andato a scuola a causa della febbre, ma chi poteva essere all'ora di pranzo?
Mi alzai dal letto a fatica, né il mal di testa né i giramenti di testa mi avevano abbandonato, sentivo la testa pulsare nonostante mi fossi imbottito di pillole.
Scesi a fatica al piano inferiore, rischiai di cadere per le scale più volte, ma fortunatamente ogni volta riuscii ad aggrapparmi al corrimano.
Aprii la porta, ero convinto di avere avuto la vitalità e il colorito di un cadavere.
Davanti a me c'era Levi, chi gli aveva dato il mio indirizzo?
<Moccioso, sono venuto a ridarti la maglietta, stai bene? Sei pallido> mi fece notare il corvino, come se non lo sapessi.
<Ho solo un po' di febbre, comunque grazie per la...> non finii la frase che mi divetti aggrappare al portone di casa per non cadere a causa di un giramento di testa.
Mi misi in ginocchio tenendomi la testa con una mano, sentivo Levi urlare qualcosa, ma io non lo sentivo, poi iniziai a vedere sfocato e non sentii più nulla. Caddi in un sonno senza sogni, mentre due braccia sottili ma forti sostenevano il mio corpo.To be continued...
Tana della scrittrice:
*sorriso malefico*
Ohayoo!
Scusate se questo capitolo è un po' più corto del solito, ma volevo lasciarvi con un po' di ansietta. Lo so sono un'essere terribile.
Nell'immagine di copertina dovrebbe essere il contrario, però voi mi perdonerete e farete finta di niente.
Comunque ho detto tutto quello che dovevo dire, vado a studiare.
Scherzavo, vado a guardare (di nuovo) Yuri on Ice.
-Beatrice/ビアトリス
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I want him
FanficPremessa: questa storia d'amore riguarda due ragazzi, quindi se nel caso tu non gradisca questo genere, non sei costretto a leggere,anzi, sei invogliato a non farlo. Eren dopo la separazione dei genitori si trasferisce in una noiosa città con la mad...