BYE BYE BABY

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Sembrava che tutta l'adrenalina delle ore precedenti fosse stata prosciugata da quelle parole. Niente meccanico, quindi niente furgoncino, quindi niente concerto. Ermal continuava a camminare avanti e indietro mentre gli altri borbottavano tra loro lamentele o soluzioni improbabili.

"Posso provare ad aprire il cofano e vedere se qualcosa non funziona!"

"Lele, ti prego. L'ultima volta che ci siamo fidati hai cosparso il motore di liquido per i freni, evitiamo, che ne dici?" rispose Giovanni, suscitando le risate di Dino.

"Okay, allora se siete tutti tanto bravi trovatela voi una soluzio..!"

"Roberto!" lo interruppe Ermal, sbattendosi il palmo sulla fronte.

"Ah questa sì che è una soluzione!" ghignò Lele, sarcastico.

"Ma cosa hai detto Ermal? E' aperto? Guarda che il cofano è ancora chiuso!" Intervenne Dino, mentre Ermal cercava il telefono nelle tasche, tenendo quindi in mano le sigarette, l'accendino, un pacchetto di fazzoletti e tenendo il portafoglio tra i denti. Finalmente lo trovò, nella tasca interna della giacca ovviamente, chissà come ci è finito lì. Chiamò Roberto, senza aspettarsi una risposta, era ormai l'una di notte. Tuttavia una risposta ci fu, e totalmente inaspettata. La voce che disse quel timido "Pronto" era affannata, innaturalmente stridula, e soprattutto femminile. E una voce che Ermal conosceva molto bene. "Gioia!" esclamò "Cosa ci fai con Roberto? A quest'ora poi, miss vado-a-dormire-alle-nove?" Gioia rispose "Tu piuttosto, sei diventato davvero Nosferatu che disturbi nel cuore della notte?"

"Mi passi Roberto per favore?"

"Ehm..sì certo te lo passo subito. Rob?" Si sentì uno strano fruscio, dei mugolii distanti, un tonfo e poi finalmente la voce di Roberto.

"Ermal, sempre il solito rompicoglioni, cosa c'è stavolta?" disse scherzando.

"Tuo fratello fa il meccanico vero?"

"Sì, e allora?"

"Allora abbiamo un problema con il nostro furgone, se non parte non riusciamo a fare il concerto domani"

"Non potete aspettare domani mattina?"

"Dobbiamo andare a Perugia, sono circa sei ore, se partiamo alle nove arriviamo alle tre e abbiamo il sound check alle 14.30. Non ti chiamerei se non fosse urgente."

"Ma Ermal io in realtà sono occupato adesso.."

"Sì, con Gioia? Jessica cosa ne pensa?"

"Fatti i cazzi tuoi" rise Roberto.

"Esatto, al momento farmi i cazzi miei significa preoccuparmi di arrivare a Perugia in tempo, mi aiuti?"

"Ti richiamo tra cinque minuti"

Roberto richiamò davvero dicendo che suo fratello per fortuna era ancora sveglio e che li avrebbe raggiunti a breve. Così fu: andò, riparò il guasto che per fortuna non era grave e si congedò, augurando buon viaggio alla band. Nonostante il ritardo e le fermate necessarie per cambiare i turni di guida così che tutti si riposassero almeno un pochino, arrivarono a Perugia in tempo. Il concerto di quella notte fu bellissimo, così come quelli dei giorni successivi a Urbino, Macerata, Grosseto, Firenze, Pescara, Termoli, Roma, e altri piccoli paesi in province, tutti concerti in club o eventi musicali estivi, con un pubblico leggermente più sostanzioso di quello del tour precedente. Non tornarono a Bari, quindi, che tre settimane più tardi. Naturalmente Ermal e Silvia si erano sentiti ogni giorno, ma quando si videro si sentirono sollevati, erano di nuovo insieme. Era ormai giugno inoltrato e decisero quindi di andare al mare. Durante tutto il breve tragitto nella panda bianca di Ermal, Silvia raccontò nel dettaglio cose che al telefono aveva solo accennato: come sua sorella fosse andata a trovarla la settimana prima, dispiacendosi di non aver conosciuto il tanto nominato Ermal, come adesso avesse anche un contratto con radio Norba, come Nicola si era fatto risentire. Su quest'ultimo argomento Ermal commentò, erano ormai in spiaggia, sdraiati sull'asciugamano a prendere il sole. "Sai cosa mi viene in mente ora che mi dici così? Questo che si sveglia adesso e capisce quanto gli manchi, quanto sei bella, come non riesca più a vivere senza di te?". Ermal fece delle smorfie buffe per prendere in giro il suo rivale amoroso e i suoi patemi. "Una cosa che mi ha detto Roberto qualche giorno fa: l'amore è una cosa seria, ma d'estate mai. Cioè in estate, sarà il caldo che ti dà alla testa, sarà che esci di più e vedi tutte le coppiette che in inverno se ne stanno in casa sul divano, sembra che si innamorino sempre tutti. E poi tante volte in settembre puf! si spezza l'incantesimo. Se questo Nicola avesse detto delle cose del genere in ottobre, o in febbraio, sarebbe stato molto più credibile." Silvia si strinse nelle spalle e chiese: "Sei geloso?" Ermal la guardò, schermando il sole con la mano. "Sarei un bugiardo se ti dicessi di no, ma sono geloso il giusto"

9 PrimavereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora