2 PRIMAVERE

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"Ermal! Da quanto! Come va?"

"Benissimo, non hai idea di cosa è successo settimana scorsa!"

"Wow! Come hai fatto a capire che non ne ho idea? Sei un genio!"

"Hahaha Gioia, sei sempre la solita. A parte gli scherzi, indovina chi ha telefonato al mio produttore che poi ha chiamato me?"

"Maurizio Costanzo?"

"Ma va ma perché?"

"Ho cercato di indovinare" 

"Hahaha no. Okay te lo dico io. Fabrizio Barbacci."

"Ah certo, e chi non lo conosce!"

"Dai è un grandissimo produttore!"

"Non si chiamava Fabrizio anche il tuo? Non mi sembrava così grandissimo"

"Sì sì ma è una coincidenza. Barbacci è il produttore dei Negrita, ha lavorato con Ligabue, insomma un pezzo grosso"

"Wow! E lui vuole produrvi?"

"No no non farti troppi viaggi mentali. Mi ha solo chiamato, dicendo che ci hanno sentiti e ci vogliono alle selezioni dei supporters per il prossimo tour dei Negrita"

"Roba importante! Cacchio, complimenti! E quando sono?"

"Boh, ha detto in estate, il tour sarà a febbraio prossimo a quanto ho capito."

"Fammi sapere come va eh!"

"Certo. Ma dimmi un po', con Roberto?"

"Ah tu vuoi sapere troppo"

"Dai Gioia, non fare la misteriosa che non sei capace."

"Niente, sai quello che c'è da sapere, non ci sono novità. Io sono tornata alla vita di prima e lui pure. Piuttosto, tu e Silvia?"

"Proprio di questo volevo parlarti in realtà."

"Sputa il rospo"

"Io sono da lei praticamente sempre. Il weekend, ogni pomeriggio quando lei finisce di lavorare, e sempre più di frequente anche la notte. Non so, secondo te è presto per chiederle se ha voglia di vivere insieme?"

"Perché dovrebbe?"

"Non so, siamo insieme da appena un anno.. anzi, sarà un anno tra un paio di mesi.. Non vorrei forzare i tempi"

"Da quando ti interessa del tempo?"

Ermal restò in silenzio, guardando fuori dalla finestra della camera che condivideva con Rinald. Era già buio, si vedevano solo i lampioni. Gli tornarono alla mente quelle parole che erano scaturite proprio con Silvia. "Il tempo è un inganno". Gioia riprese:

"Se hai voglia di vivere con lei parlane, mal che vada ti dice che non se la sente ancora. I sentimenti non hanno l'orologio."

"Ma dimmi una cosa, glielo chiedo seriamente o gliela butto là in modo informale?"

"Sei tu che la conosci, dipende da cosa preferisce lei. E da quanto vuoi esporti tu. Se gliela butti là mal che vada dici che era tanto per dire e te la cavi. Se le dici "Silvia, vorrei chiederti una cosa importante", colpo di tosse, ti schiarisci la voce, sistemi il farfallino dello smoking eccetera allora rischi un po' di più. Dipende da te, qui l'unica regola è seguire il tuo istinto"

"Mi sa che hai ragione. Ti terrò aggiornata anche su questo. Adesso ti lascio che vado al cinema con Silvia. Ciao!"

Quella sera dopo cinema, pizza e birra, Ermal e Silvia passeggiarono verso casa. Avevano parlato del film per tutta la cena e questo era il momento per parlare di loro. Silvia stava cercando di convincere Ermal a rinunciare alla barba. Lui ci teneva a farsela crescere, avrebbe compiuto trent'anni nel giro di poco tempo e voleva darsi un tono. Secondo Silvia era semplicemente ridicolo. "Anche Dino dice così" disse Ermal cercando di cambiare discorso. "Tu dovevi vedere la sua faccia quando gli ho detto di Barbacci. Sarebbe una cosa troppo bella suonare sui palchi dei Negrita! Era così contento che ha parlato in barese tutta la mattina! E poi invece c'è Giovanni che ha l'ansia di non riuscire a fare colpo su di lui e perdere questa occasione."

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