IL VERDETTO

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"Che disastro!", mormorò Lele mentre facevano slalom tra i cavi dietro le quinte. "Direi che è nella top 3 dopo la sagra della frisella senza amplificatore e quella volta in cui Ermal aveva la tosse!" scherzò Dino. Gli altri, però, non risero. Si sedettero su un divano lungo il corridoio. Ermal fece un respiro profondo e cominciò: "è vero, non è stata una delle nostre esibizioni migliori." Sospirò, e appoggiò i gomiti alle ginocchia, piegandosi in avanti. "Però noi non siamo venuti qui per vincere, lo abbiamo sempre detto. Certo che sarebbe bello... " Giunse le mani e vi appoggiò il mento, alzando quindi lo sguardo "Ma noi siamo qui per un altro motivo, lo sapete bene. Parlo per quel che mi riguarda, non scrivo canzoni per scalare le classifiche. Scrivo canzoni fondamentalmente perché spero che grazie ad esse la vita di anche una sola persona per un piccolissimo istante possa cambiare. E' quella la nostra vittoria, ragazzi. Il fatto di aver cantato qui oggi, per quanto male, è già la nostra vittoria perché ci ha ascoltato un pubblico più vasto del solito. Questo non è che uno di una serie di passi, sia se vinceremo sia se perderemo. Non disperiamo, mai mollare!" Concluse con un sorriso rilassandosi sullo schienale e accavallando le gambe. Gli altri, rincuorati, si rilassarono.

Una ragazza era sul divano, sotto una coperta blu, con la tv accesa su Rai 1. Era confusa, molto. Non riusciva a calmarsi per dormire. Decise di fare una passeggiata per schiarirsi le idee: indossò le scarpe e il giubbotto e uscì, sotto il cielo stellato. Aveva una canzone nella testa, che ripeteva in loop queste parole: "Tu non vuoi credere che la ragione debba dire a questo cuore come guarire. " Per troppo tempo si era illusa di poter mettere insieme i cocci del suo cuore con fior fior di ragionamenti accuratamente elaborati dal suo infaticabile e soprattutto intatto cervello. Gli effetti però non erano stati quelli sperati. Anche io, pensò, come questa voce nella mia testa, sono qui che cerco pace nel cuore ma so soltanto come evitare l'amore. Avevo talmente tanta paura di ferirmi ancora che ho proprio spento il cuore... e che vita vuota! Quanta solitudine! Che pretesa assurda quella di emozionarmi razionalmente! Buio e luce sono figli del sole, non posso aver paura del buio ma volere la luce. Il bel risultato è che è sempre il crepuscolo. Sempre tutto grigio. Sono diventata matta a cercare una soluzione a questo dolore, e invece questo cuore per non soffrire deve solo sognare! Man mano che questi pensieri prendevano forma dentro di lei, qualcosa dentro inziò a sciogliersi. Il calore delle lacrime sul suo viso creava contrasto con il freddo pungente di febbraio. Si sentì rinascere. Aveva ricominciato a respirare, dopo mesi con l'anima in apnea. E proprio come accade ai bambini, all'inizio della sua nuova vita anche lei stava piangendo. Si diresse verso casa respirando quante più stelle poteva. Era curiosa di vedere se quei ragazzi che le avevano finalmente detto le parole che cercava avrebbero vinto o no. Accese di nuovo la tv, ma c'era pubblicità. Allora prese il telefono e digitò un numero che non digitava da tanto, troppo tempo. Non aveva più tempo da perdere, ora che il suo cuore aveva ripreso a battere.

Dall'altra parte dello schermo, Ermal (sempre sul divano di prima) si battè la mano sulla fronte esclamando: "Silvia!". Gli altri si girarono nella sua direzione, perplessi. Lui rise e disse: "La speaker di TeleBari! è appena passata e mi è venuto in mente il nome! ... Silvia..." . Ermal aveva un nodo allo stomaco e non sapeva se fosse l'agitazione per il verdetto della gara o se invece fosse l'effetto di quegli occhi di cielo che avevano incrociato per un attimo i suoi di terra. Non ebbe troppo tempo per pensarci, comunque. Una voce risuonò alle sue spalle: "La Fame di Camilla, giusto?" Si girarono e ... no, non poteva essere... non ci potevano credere... era lui! "Mi siete piaciuti molto, ragazzi, siete forti! Continuate così! Chissà che un giorno non ci troveremo di nuovo su questo palco insieme, ma tra i big! Avete talento da vendere, ma non svendetelo! Continuate a lavorare come state facendo ora, avete tutte le carte in regola." Non lasciò loro neanche il tempo di ringraziare e se ne andò. I quattro ragazzi si guardarono esterrefatti. Quelle parole erano state pronunciate da Enrico Ruggeri. Ermal disse: "Beh a questo punto abbiamo proprio vinto!" e sfoderò un sorriso contagiosissimo.

Li raggiunse un assistente al palco dicendo loro che era il momento del verdetto. Salirono sul palco e si trovarono al fianco degli altri quattro concorrenti. Antonella Clerici disse: "Sono arrivati i risultati...Il primo eliminato di stasera è... Romeus!". Un brivido di sollievo attraversò Ermal, subito seguito da uno di tensione. " Tony Meiello.... tu, invece, sei ammesso alla semifinale!" Restavano sul palco in tre. L'ansia scorreva nelle loro vene più del sangue. Ogni suono sembrava annullarsi a causa di quello prepotente del cuore impazzito. "La Fame di Camilla, Nicolas Bonazzi e Nina Zilli... Restate voi tre, ma solo uno ha accesso alla semifinale". Ermal era talmente agitato che nel tentativo di controllare la tensione assunse un'espressione quasi buffa. "L'artista che passa alla semifinale è ... Nina Zilli!" . Un applauso scrosciò tra il pubblico, potente come il peso che crollò sulle spalle della Fame di Camilla, che però sorrisero e ringraziarono prima di andarsene con un gusto amaro in bocca.

Raggiunsero il camerino a passo deciso e presero il cellulare per chiamare i loro cari. Quando Ermal accese il suo, trovò un messaggio. Era Camilla.

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