3. Knock

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Ma Emma, ignorando i consigli di Rita, trascorse il primo pomeriggio di quelle vacanze estive sdraiata sul divano, tormentata dalla malinconia. Guardava video su YouTube alla ricerca di qualcosa che la facesse ridere, e non trovava nulla. Guardava centinaia di foto su Instagram, provando solo invidia, e quasi disprezzo, per tutte quelle facce felici, perfette e spensierate che le scorrevano davanti agli occhi. Avrebbe voluto anche lei sorridere e non pensare più a nulla,ma tra un tentativo e un altro di distrarsi finiva sempre lì, nello stesso posto, su WhatsApp, ad ascoltare vecchi messaggi.

"Ehi,Emma. Senti, stasera ci sei per andare al cinema? Per stare un po'insieme e poi... magari... niente... starcene un po' insieme e basta... è da un sacco che non ci vediamo."

Quello era l'ultimo messaggio che Naomi le avesse mandato. Nove mesi prima. Poi, sei mesi fa, Naomi era sparita. Emma continuò a fissare lo schermo del suo telefono, rapita dai suoi pensieri: accanto al messaggio vocale, Naomi continuava a fissarla speranzosa dall'icona tonda con la sua foto, che da tempo non era più cambiata.Continuava ad attendere una risposta. Già, perché Emma non l'aveva mai degnata di una risposta e ora quella risposta che non le aveva mai dato le pendeva in gola, tanto simile a un pianto che prima o poi sarebbe scoppiato. Lei e Naomi erano state amiche a lungo. Naomi era venuta anche prima di Rita e insieme avevano condiviso tutto, i primi amori, le gioie, le passioni e anche i dolori. Era sulla spalla di Naomi che Emma aveva pianto, quando da bambina suo padre era andato via con un'altra donna, lasciando sole lei e sua madre. Poi avevano cominciato a crescere, a diventare diverse. Emma aveva trovato in Rita una nuova amica e Naomi si era rifugiata sempre più in se stessa, nelle sue passioni, nella sua solitudine. Si erano separate,un po' alla volta, senza che ci fosse mai una vera rottura, ma tante piccole crepe che si erano andate accumulando nel loro rapporto, con silenzi sempre più lunghi, fino a quel giorno in cui Naomi l'aveva invitata al cinema e lei, Emma, dopo aver ascoltato quel messaggio aveva semplicemente dimenticato di averlo fatto, dimenticando anche di rimandarle una risposta che fosse anche solo un semplice "no". Da quel giorno non si erano più sentite. Di tanto in tanto, Emma aveva pensato di chiamarla e puntualmente aveva dimenticato di farlo pochi minuti dopo. E così il tempo era passato. E Naomi era sparita. Nel nulla. Nessuno sapeva dove. Nessuno aveva avuto più contatti con lei, né Emma, né i genitori: nessuno.

Le ore del pomeriggio trascorsero lente e noiose e, senza nemmeno accorgersene, Emma si addormentò sul divano, col telefono ancora stretto in mano. Si risvegliò che era sera, con una lacrima che le rigava la guancia. Intontita dal sonno interrotto, col collo indolenzito dal duro bracciolo del divano, Emma si alzò solo per infilarsi il pigiama e trasferirsi nel letto della sua cameretta.Voleva tornare a dormire alla svelta, prima che i pensieri dolorosi della scomparsa di Naomi tornassero a tormentarla. Con la testa annebbiata dalla sonnolenza si trascinò nel letto. Il mondo intorno le sembrava ovattato, i suoi sensi e la sua percezione rallentati. Era nel dormiveglia, ad un passo dai sogni – o dagli incubi – in quello stato in cui i pensieri più strani affollano la mente e la coscienza è nuda, senza scuse, colta alla sprovvista dalla verità. Emma era circondata dai rimorsi, pronta a rifugiarsi nel sonno, pur di fuggire a loro. E fu allora che li sentì... due sordi rumori: 

KNOCK 

KNOCK 

Come se qualcuno avesse battuto sul muro della sua cameretta, dall'altro lato... ma la sua stanza era l'ultima in fondo al corridoio, non c'era nulla dall'altro lato del muro... ma Emma non fece in tempo a chiedersi altro sulla natura di quel rumore: il sonno l'abbracciò e la trascinò giù, nelle profondità del suo mondo oscuro.

Così profondamente addormentata, che non sentì nemmeno il suo telefono vibrare.

Era un messaggio di Rita:

"L'hanno trovata!"


***

Ed eccoci qui, alla fine della terza parte di questa storia, che porta lo stesso titolo dell'intero romanzo. 

Questa parte è particolarmente importante: se fino ad ora l'obiettivo era incuriosirvi, dal prossimo capitolo in poi, un po' alla volta e sempre di più, il mio obiettivo sarà farvi venire un po' di brividi (anche perché con questo caldo ci vogliono!)

Spero che questo nuovo capitolo vi sia quindi piaciuto e come sempre GRAZIE GRAZIE GRAZIE per aver letto fin qui! Sono su wattpad da pochissimo e l'idea che qualcuno legga le mie storie, si appassioni e mi dica la sua opinione è qualcosa di bellissimo! 

Un commento, una stella o un messaggio per dirmi se vi è piaciuto, darmi dei consigli o qualsiasi altra cosa è sempre molto gradito! :)

Il "gioco" di questo capitolo è diverso da quelli precedenti, questa volta è una domanda:

AVETE MAI PERSO UN AMICO O UN'AMICA SENZA UNA VERA RAGIONE, SENZA UN VERO LITIGIO?

Vi ricordo che Knock verrà aggiornato ogni martedì e venerdì!

Grazie ancora e a presto!

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