12. Dite cheese

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***ATTENZIONE***

Contenuti forti


Emma sentì le dita premere contro le sue labbra. Il suo respiro riscaldava quella carne fredda e morta.

«Giurami che non urlerai, Emma.» ordinò la voce alle sue spalle. 

Emma, ammutolita dalla mano, fece di sì con la testa... la mano, che la stringeva come una museruola, si schiuse.

Emma si afflosciò sul suo letto, svuotata di ogni energia. Ora ce l'aveva di fronte: nel buio della stanza riusciva a distinguere appena una sagoma.

«Vuoi vedermi?» chiese Naomi, come se nonostante l'oscurità fosse riuscita a intercettare lo sguardo di Emma.

Una parte di lei voleva vederla. Quella parte era dominata dal bisogno di riabbracciare la sua amica, di riaverla in un modo o nell'altro, qualunque cosa lei fosse ora, di ricevere il suo perdono. Un'altra parte invece voleva solo che quell'incubo finisse, sperava di riaprire gli occhi e di accorgersi che era stato solo un sogno. Per pochi istanti, le due parti combatterono duramente e alla fine una delle due vinse. Ancora una volta, Emma non parlò, si limitò ad annuire in maniera quasi impercettibile. Ma nulla sfuggiva all'essere che aveva di fronte, era come se intorno a lei ogni filo d'aria fosse parte di una ragnatela sotto il suo controllo, che le dava l'opportunità di avvertire ogni minimo cambiamento, e di avvinghiare la sua preda. 

La luce della stanza si accese, senza che né Emma né Naomi si muovessero. Erano una di fronte all'altra. Naomi continuò a starsene in piedi, sorridente; Emma invece si era portata d'istinto le mani alla bocca per reprimere un conato di vomito... era nuda, era mostruosa.

La testa di Naomi era fracassata in un punto, all'altezza della tempia, lì dove aveva sbattuto cadendo dal dirupo, e quasi pendeva dal collo spezzato. Il corpo era gonfio, graffiato in ogni dove, la pelle nera per l'annegamento. Le dita scorticate e insanguinate, martoriate dalla corrente che le aveva spinte contro il fondale. E tra le labbra screpolate, non c'erano che pochi denti spezzati. 

«Ti faccio schifo?» chiese Naomi, senza muoversi da dov'era.

Emma tirò le ginocchia al petto. Fece di no con la testa, continuando a premere con le mani contro la propria bocca.

«Non mentirmi!» questa volta Naomi aveva urlato. I suoi occhi erano all'infuori, percorsi da venuzzole di sangue colme d'ira. Fece un passo in avanti, verso Emma, e la luce si spense e si riaccese, decine di volte in quel che era appena un secondo. Ripeté la sua domanda: «Ti faccio schifo?»

Questa volta, Emma si costrinse a muovere la testa su e giù, non voleva che si arrabbiasse. Ma Naomi non sembrava soddisfatta di quella silenziosa risposta: fece un altro passo in avanti e si chinò leggermente sul letto. 

«Sì, sì, mi fai schifo!» urlò Emma, perdendo il controllo.

E Naomi si fermò, sembrava quasi soddisfatta di quella verità. «È colpa tua, lo sai vero? È colpa tua se sono così»

«Perdonami» Emma era in lacrime. «Pe-perdonami, ti prego!»

«Torneresti indietro, Emma? Cambieresti il passato?»

«Sì! Sì, lo farei!»

Naomi sorrise. «Non puoi, Emma... ma puoi scegliere il futuro...»

E questa volta, Emma non riuscì più a trattenere il vomito: tossicchiò fuori una poltiglia verde che le macchiò il letto e i pantaloni che indossava... Naomi aveva sollevato la mano e se l'era ficcata in bocca, giù per la gola. Emma vide il collo deformarsi, mentre la mano scendeva più giù. Poi d'un tratto la tirò fuori con un movimento rapido e secco. Stringeva qualcosa tra le dita. Posò la cosa sul letto, a pochi centimetri dalla gamba di Emma. 

Emma dovette guardarla per un po' prima di capire di cosa si trattasse. Era un foto, stropicciata e bagnata di saliva. 

«Guardala»

Emma obbedì. Ricordava quella foto. Era stata scattata tre anni prima. C'erano lei, Naomi e Rita. Lei era al centro, con le braccia aperte come un gabbiano, per abbracciare entrambe le amiche: Rita era a destra nella foto, Naomi a sinistra. Aveva da poco conosciuto Rita e l'aveva presentata a Naomi. Quella foto l'aveva vista centinaia di volte, ma non si era mai accorta dell'espressione di Naomi, dell'ombra nei suoi occhi. Ma soprattutto, Emma sapeva bene dove fosse stata quella foto fino a quel momento: in camera di Rita, era lei l'unica ad averne una copia. Guardò con occhi terrorizzati Naomi, il cui volto incombeva oramai a soli pochi centimetri dal suo.

«Strappa la foto. In quella foto dovete esserci solo tu e la tua migliore amica.»

Emma calò lo sguardo sulla foto, la strinse e non esitò ulteriormente: strappò la parte destra.

Con la coda dell'occhio, Emma vide le braccia di Naomi scattare in avanti. Non fece in tempo a reagire, che le braccia la raggiunsero.

Era un abbraccio.

«Lo sapevo che ero io, lo sapevo!» disse Naomi, stringendola tra le sue braccia e ad Emma sembrò quasi che quel mostro singhiozzasse. 


***

Rieccoci qui! 

Alcuni di voi mi hanno scritto in questi giorni, chiedendomi che fine avesse fatto l'aggiornamento previsto per venerdì scorso. Sono contento che alcuni di voi si siano tanto affezionati a questa storia da notare quando un aggiornamento viene saltato! :D

Non vi preoccupate non c'è nulla che non va, Knock continuerà ad essere aggiornato due volte a settimana (il martedì e il venerdì). La settimana scorsa però, proprio quando stavo per aggiornare, su Wattpad è scoppiato il putiferio per via di questo bug di cui ci siamo accorti tutti. Io stesso sono stato sommerso da centinaia di fastidiose notifiche, molte vero e proprio spam, a causa delle quali ho rischiato di perdermi le notifiche che davvero mi interessavano. Temendo che potesse capitare lo stesso ad altri, ho preferito non aggiornare. Il problema c'è ancora ma, almeno da quel che vado sulla mia bacheca, la quantità di notifiche sembra essere diminuita.

Passiamo al capitolo: spero che vi sia piaciuto e messo un po' di paura. È probabilmente il capitolo più splatter scritto fino a d'ora, spero non vi abbia disturbato troppo... non è vero XD spero che stanotte abbiate gli incubi! XD

Come sempre, fatemi sapere se vi è piaciuto con un commento, una stella o un messaggio e grazie per aver letto anche questo capitolo!

La domanda di questo capitolo è:

"AVETE MAI AVUTO UN COMPORTAMENTO MORBOSO VERSO UN VOSTRO AMICO O UNA VOSTRA AMICA?"

Grazie ancora per aver letto e a presto! 

KnockDove le storie prendono vita. Scoprilo ora