Capitolo 2

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Mi sveglio, vado al bagno a lavarmi e scendo al piano di sotto, saluto nonna, mamma e mia sorella Penny, così la chiamo io, con un bacio sulla guancia.

"Oggi che fai?" Mi chiede mamma.
"Penso proprio che resterò a casa a studiare" sorrido.
"Che nipote modello!" Esclama mia nonna intrecciando i lunghi capelli di mia sorella in una bella treccia.
"La fai anche a me?" Chiedo a nonna riferendomi alla treccia.
"Certo!"
Ferma quella di mia sorella con un elastico e fa sedere me al posto di Penny.
Mentre mia nonna mi fa la treccia mi arriva un messaggio.

X: Ehi pupa.

Giusto. Dovevo ricordarmi del grande favore fatto da Jessica, dando il mio numero a quello sconosciuto.
Visualizzo e non rispondo.
Poco dopo:

X: Dai, voglio conoscerti, non sono fatto te lo giuro.

Vabbè rispondo.

Cosa vorresti sentiamo?

X: Fare un giro, dai non ti mangio mica, e non ti fa bene stare tutto il giorno sui libri.

Cit. Quello che passa tutto il giorno a farsi le canne, immagino.

Bloccco il telefono e ringrazio nonna per la treccia e mi metto a sedere per fare colazione.

X: Dai piccola barbie non farmi alterare. Voglio solo conoscerti.
X: Un'uscita e niente più.
X: Dopo se ti sto sul cazzo non ci sentiamo più.

Ok

X: alle 19:30 nella piazza del centro.

Spero solo che poi la smetta di rompere le scatole.

Metto una felpa gialla e i leggings dell'adidas, oramai sono i miei preferiti.

"Mamma! Esco! Torno più tardi!"
"Va bene cara, divertiti."
La mia mamma è la migliore del mondo, posso dirle di tutto! E poi non è appiccicosa come molte.

Arrivo sempre in anticipo a tutti gli appuntamenti, voglio sempre essere puntuale. Però vedo che quel ragazzo mi ha preceduto. Lo vedo fumare insieme ad un gruppo di ragazzi, mi sembrano tutti poco di buono, resto per i fatti miei e caccio il telefono dalla borsa e giro su Tumblr, è diventato ufficialmente il mio social preferito.

"Che guardi?" Mi chiede il ragazzo alle mie spalle.
"Oh... ehi, nulla." Mi alzo.
Se non fosse stato per questa felpa gialla probabilmente non mi avrebbe vista. Uff.
"È presto, sei già qui?"
"Mi piace essere puntuale..." affermo a disagio.
"Io sono Pierfrancesco" allunga una mano.
"Maya, ma già lo sai." Accenno un sorriso e gli stringo la mano.
"Bene bene, dai vieni sono con degli amici ma tra poco vanno via." Mi prende per un braccio e mi trascina.
"Nono aspetto qui." Mi dimeno.
"Dai non fare la timida."
Non riesco né a dire ne a fare altro perché sono già in mezzo a quella gente.

"Piacere Davide" un ragazzo, l'unico ragazzo che si avvicina a presentarsi, sembra simpatico e accolgo il suo saluto con un sorriso.
"Maya, piacere tutto mio"
"Oh zì però scollati eh"
"Tranquilla piccolo Pier, sto buono" ride e continua a fumarsi la canna che ha tra le dita.
Mi sento troppo, ma troppo a disagio in mezzo a queste persone.

"Vuoi?" Pier mi passa una canna.
Lo guardo malissimo.
"Non fumo." Rispondo secca.
"Azzo, te la sei presa pulita pulita eh" Dice Davide.
"Un po' troppo forse." Risponde Pier.
"Senti, penso che ora me ne vado eh? Non è il mio posto questo, non penso di poter frequentare uno come te... non per qualcosa eh... però..." meglio che non concludo la frase.
"Si hai ragione iniziamo seriamente, ciao ragà"
Saluta il suo gruppo e mi tiene sottobraccio. "Che ti va di fare?" Mi chiede.
"Sinceramente? Di tornare a casa." Sbuffo.
"Dai per favore, non fare l'antipatica, so che non lo sei."
"E cosa te lo fa pensare?" Chiedo.
"Istinto"

"Prendiamo una pizza?" Chiede interrompendo il silenzio.
"Non si dice mai no ad una pizza!" Esclamo.
"E neanche a Pier!" Continua lui.
"E neanche a Pier" ripeto dopo di lui ridendo.
Entriamo nel locale e ordiniamo due pizze, intanto chiacchieriamo. Ho scoperto che è da quattro anni che fa musica e che piano piano sta crescendo, sono felice per lui, ama quello che fa, e come dice la nonna 'se amiamo quello che facciamo, non uscirà mai nulla male'.
Una cosa del genere, non ricordo ahah.
Io gli ho raccontato del perché studio così tanto, di quello che vorrò fare nella mia vita.
Abbiamo entrambi grandi progetti, ma sono completamente diversi. Era interessato mentre parlavo ma aveva un'espressione un po' delusa.

Sono le 21:00. Paghiamo e andiamo a fare una passeggiata.
"Allora, sono così antipatico come credevi?" Mi chiede.
"Mhhhhhh nahh" Gli sorrido, effettivamente è simpatico, ma so dove vuole arrivare, e io non ci sto.
Mi guarda e gli si illuminano gli occhi, si gira e mi abbraccia prendendomi per i fianchi e alzandomi da terra.
"Ehiii mettimi giù!!!" Rido.
"Devi lasciarti un po' andare eh, sei così... boh, su con la vita!" Mi mette giù.
Faccio spallucce e continuiamo a camminare.
Entra in un vicolo buio, io rimango sulla strada, non ho nessuna intenzione di seguirlo lì.

"Dai barbie vieni, non c'è nessuno." Inizia a rollarsi una canna.
"No, col cavolo."
Però effettivamente, non c'è nessuno neanche per strada, ma sono più esposta di lui.
Entro nel vicolo e rimango in piedi davanti a lui, che è seduto su delle scalette ad accendersela.
"Hai visto un mostro e sei venuta qui a farti proteggere?" Dice ironico.
"Sì! Proteggimi mio padrone!" Dico con voce stridula e ridendo.
"Magari potessi essere il tuo padrone."
Mi guarda malizioso, mi prende per le cosce e mi avvicina a lui, tenendo la canna tra le labbra.
"Fermati! E poi stai attento! Stavi per bruciarmi la felpa." Sbuffo.
"E lasciati andare un po'!" Si alza e mi avvicina con un braccio dietro la schiena. Siamo completamente attaccati.
Si toglie la canna dalla bocca e la tiene in una mano.
Mi sento MOOLTO A DISAGIO OKAY.

POVs Pier

Sono troppo tentato dal baciarla, ma probabilmente lei non vorrebbe, ma insomma! Ho appena detto a lei di lasciarsi andare!

Passo il braccio con cui le tenevo la schiena dietro la nuca, e la bacio. Durò pochi secondi.
"Che fai!" Si allontana e si pulisce la bocca.
Quel gesto mi ha ferito un bel po'.
"Ti faccio così schifo da pulirti anche la bocca?!" La guardo deluso e mi allontano.
"Nonono! Aspetta non era per quello!"
Mentre cammino la guardo con la coda dell'occhio che mi segue.
"Per cosa allora." Dico freddo continuandone camminare.
"Per l'erba... sapevi di questo e.... solo per questo." Mi ferma per un braccio e abbassa lo sguardo.
"Quindi non ti faccio schifo?" Cerco di chiederlo con un minimo di entusiasmo ma non ci riesco.
"No." Continua a guardare per terra.
"Baciami se non ti faccio schifo." Dico freddo buttando la canna per terra.
"Eh?" Mi guarda.
"Baciami se non ti faccio schifo." Ripeto.
Come immaginavo.
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Ehilà! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto! Vi consiglio di leggere il prossimo :)

Il mio veleno - MadManDove le storie prendono vita. Scoprilo ora