Capitolo 21

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Pov's Maya

"Buongiorno Barbie" vedo Pier che mi sorride accarezzandomi il viso. Da quanto non mi chiamava così?

"Dove sono?" Mi guardo intorno cercando di mettere a fuoco.
"Che ore sono?"

"Sono le 12:00 e sei a casa mia" ride.

"Cosa?!" Esclamo saltando a sedere.
"Avevo un compito oggi..." sbadiglio.

"Lo recupererai" sorride alzandosi e raggiungendo Davide in cucina.

Lo seguo e lascio un bacio sulla guancia di Davide, che è concentrato a rollarsi una canna.
Lo guardo, sembra avere difficoltà.

"Cristo è la quarta volta che la rifaccio!" Sbuffa.

Rido.
"Dovresti esserne capace"

"Appunto..." sospira.

Pier mi da una brioche presa da non so dove, dato che in questa casa non c'è mai nulla di sfizioso da mangiare. Lo ringrazio e la finisco in due secondi.
"Cosa è successo ieri?" Chiedo mente mi tolgo le briciole dalla bocca.

"Ti sei solo ubriacata, tranquilla" ride Pier accarezzandomi la schiena.

"Non sei più arrabbiato con me?" Mi alzo mettendomi davanti a lui e poggiandogli le mani sul petto.

"Devo imparare a fidarmi"
Mi lascia un piccolo bacio a stampo e mi oltrepassa per andare da Davide.
"Brò che cazzo ti prende oggi?" Rolla frettolosamente la canna al suo amico e gliela lascia.

"Porca puttana mi ha fatto partire le bestemmie sta canna del cazzo, fumatela tu." Sbotta e va a buttarsi sul divano.

Lo guardo confusa per poi fare un rosolino.

"Pier accompagnami a casa, santo cielo devo veramente mettermi sotto a studiare!" Sbuffo massaggiandomi le tempie e tenendo gli occhi chiusi.

"Come vuoi, io devo andare in studio a scrivere un pezzo speciale" mi guarda con un'espressione maliziosa e lancia uno sguardo d'intesa a Davide che risponde ridendo.

"Cosa state tramando?" Li guardo turbata.

"Lo vedrai. Il piccolo Pier ti sta facendo una 'sorpresa'" mima le virgolette sull'ultima parola.

Continuo a guardare male Davide che intanto si accende una semplice sigaretta. Avvenimento più unico che raro.

"Okok ora andiamo a casa" sospiro alzandomi dalla sedia e riposizionandola sotto il tavolo.

Per tutto il viaggio, come al solito, Pier tiene la mano sulla mia coscia, e ogni tanto canta qualche pezzo di qualche sua canzone, che ovviamente non conosco. Forse dovrei iniziare ad ascoltarne qualcuna.
Rido.

"Cosa ti ridi?" Chiede lui avendo la stessa reazione.

"Pensavo che... da quando ti conosco, l'unica canzone che ho sentito 'attentamente' è stata quella in discoteca, la prima volta..."

"Provvedi." Mi tira uno schiaffetto sulla gamba e riporta la mano sul volante per sterzare davanti al cancello di casa mia.

"Buono studio" mi mette una mano dietro la nuca e mi avvicina a se per baciarmi.

"Grazie" sorrido ed esco dalla macchina.

Pov's Pier

Appena arrivo in studio Davide è buttato sul divano a fumarsi una canna, e Flavio è seduto davanti al computer, come sempre.

Il mio veleno - MadManDove le storie prendono vita. Scoprilo ora