Capitolo 19

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"Maya dove sei stata?" Urla mia mamma, non l'ho mai vista così...

Pier ha gli occhi lucidi, e sembra nervoso... ignoro la domanda di mia mamma e vado ad abbracciarlo.
Mi stringe a se e per quei pochi secondi tutti i miei pensieri svaniscono.

"Dove sei stata... mi hai fatto spaventare così tanto..." sospira tenendomi il viso tra le mani.

"Non voglio mentirvi" metto le mani su quelle di Pier e lo stacco mettendomi davanti a loro.
"Ieri sera mentre uscivo dallo studio ho incontrato Fabiano che mi ha intrattenuto.. gli ho chiesto di accompagnarmi a casa solo che mi sono addormentata i macchina e lui non ha ritrovato la strada di casa... e quando mi sono svegliata era tardi e lui..."

"E lui cosa?" Chiede mia mamma.

Come glielo dico che era fatto senza farlo passare per un drogato?
"Lui era stanco allora abbiamo dormito in macchina e questa mattina mi ha accompagnato... scusate se vi ho fatto preoccupare..."
Vedo Pier che si massaggia le palpebre con la testa bassa e in silenzio.

"Potevi avvisare almeno" sbuffa mia mamma andando in cucina.

Oltrepasso Pier e vado in camera mia.

"Maya..." entra nella stanza poco dopo di me.
"Che cosa è successo ieri sera..." Chiede con tutta la calma del mondo. Sono sicura che sta facendo a botte con il suo istinto.

"Te l'ho detto Pier... niente di più..." abbasso lo guardo sedendomi sulla scrivania.
"E devo dirti un'altra cosa..."

"Cosa?" Fa un respiro profondo e si avvicina piazzandosi tra le mie gambe,  e poggiando le mani sulle mie cosce.

"Fabiano mi ha detto che gli piaccio..." lo guardo.

Mi stringe le cosce e chiude gli occhi.

"Gli ho detto che sto con te.. tranquillo... però a me fa pena... mi sta simpatico, non voglio farlo stare male" sposto le mani sulle sue guance.
"E tu non puoi dirmi di non stare con lui, siamo amici."

Toglie la testa dalla mia presa bruscamente.
"Maya ti stai sentendo?" si allontana.

Lo guardo confuso.

"Lui non può avere, non può toccare, e non può guardare, quello che è mio. Non me ne frega un cazzo della vostra amicizia, tu con quello non devi perderci tempo." Sbotta.

Scendo dalla scrivania e mi trattengo, non voglio tirargli uno schiaffo. Preferisco fare la persona intelligente.
"Vattene." Dico secca.

"Eh?!"

"Vattene via" abbasso lo sguardo. Non voglio neanche guardarlo in faccia.

"Ma che cazzo stai dicendo? Che puttanate stai sparando oggi Maya?!" Alza la voce.

"Pier non urlare, ti sto chiedendo di andartene." Alzo lo sguardo.

"E se io non volessi?" Sbuffa e incrocia le braccia piazzandosi davanti a me.

Prendo la felpa e il telefono dalla scrivania e vado verso la porta della mia camera.
Mi blocca.

"Cristo Maya smettila" mi attacca al muro.

"Sei un coglione" gli sputo in faccia questa frase guardandolo negli occhi.

"Stai dicendo veramente tutte queste cose per quello?" Dice serio.

"No Pier. Apparte che non mi stai dando una motivazione valida per stargli lontano. E poi perché devi scegliere tu le persone che devo frequentare? Le mie amicizie me le scelgo da sola."

Il mio veleno - MadManDove le storie prendono vita. Scoprilo ora