Questa casa è limpida, profumata, e messa in ordine, ovvero; non è la casa di Davide e Pierfrancesco.
"Senti, non me ne frega un cazzo, dammi un po' d'erba" si gira Pier guardando Davide.
"Nono frà, qua dentro non si fuma, basta, ho smesso" Davide spinge fuori Pier.
"Dà ma che cazzo stai a dì, smettila, dammi qualcosa" ride.
"Vattelo a cercare, e non venire qui a fumare!" Sbuffa.
Abbasso lo sguardo e rimango dietro Davide, questo Pier non mi piace per niente.
"Va bene!" Esclama incazzato.
"Maya! Andiamo" sbuffa.Faccio per oltrepassare Davide ma mi blocca.
"No, lei rimane qui""Eh? No." Torna indietro e mi prende per un braccio trascinandomi con lui.
"Pier non trascinarla in casini più grandi di lei..." sospira Davide.
Mi blocco.
"Pier si può sapere che cazzo ti prende!" Urlo."Andate fanculo tutti e due!" Sbotta entrando in macchina e sbattendo lo sportello.
"Maya andiamo dentro..." dice Davide, e seguo il suo ordine.
Mi siedo sul divano e scoppio in lacrime.
"Ehi.. no no, non piangere... che succede?"
Si siede affianco a me e mi abbraccia"Perché fa così?!" Cerco di fermare le lacrime con la manica della felpa.
"Evidentemente è da un po' che non fuma.. tranquilla Maya, è normale..."
Mi passa un fazzoletto."No! Non è normale Davide! Vuoi dirmi che il Pier che conosco è sempre sotto effetto di droghe o robe varie?!" Urlo alzandomi dal divano.
"No Maya! Assolutamente no! Pier non ha quel carattere quando è fatto, è solo che sta in astinenza, tutti quando ci manca qualcosa di cui abbiamo bisogno ci alterniamo... vedrai che quando torna starà meglio..." sospira.
"Gli fa male tutto ciò... e questo difetto mi fa capire che non potrà mai, neanche provare, a smettere?" Cambio tono, ora sono triste e mi butto sul divano.
"Non lo so... tutto è possibile, lui ci ha provato, ma era diventato ingestibile" sospira massaggiandosi la fronte.
"Tranquilla.." mi abbraccia e mi accoccolo su di lui addormentandomi.
***
Mi sveglio, è tutto buio.
Mi alzo e cerco Pier per tutta la casa, ma non lo trovo, mi affaccio in camera di Davide ed è lì che dorme.
Mi avvicino e mi siedo sul bordo del letto smuovendolo un po' cercando di svegliarlo.
Apre leggermente gli occhi e fa un verso come per chiedere cosa volessi."Pier non è tornato..." dico preoccupata.
Lui si sposta dall'altra parte del grande letto e batte la mano sul materasso.
"Maya dormi, non pensarci, tornerà da te" sospira.Mi allungo nel letto con lui e gli prendo il braccio abbracciandoglielo e facendolo ridacchiare.
Sono preoccupata, dove potrà essere? Domani mattina è lunedì.. devo andare a scuola.
***Mi sveglio a causa di svariate urla da parte di Davide.
"Sei una testa di cazzo! Ecco perché! Hai bisogno ancora della babysitter! Non colleghi mai quella cazzo di testa che ti ritrovi!"
Mi alzo per controllare cosa sta succedendo.
Mi appoggio alla parete poco più indietro dal punto dove si trovano loro e li guardo bisticciare."Smettila di fare il coglione, lei ci tiene" Davide prende la canna che stava fumando Pier e la spegne sul tavolino.
"Lei non mi capisce, cazzo, non riesco, non posso!" Sbotta e poi incrocia il mio sguardo.
Faccio una smorfia abbastanza schifata e corro in camera di Davide.
"Maya.. aspetta" mi segue ma gli sbatto la porta in faccia.
"Vedi, sei una testa di cazzo" aggiunge per la millesima volta Davide.
"Tu il cazzo me lo hai rotto" sbuffa Pier girandosi verso di lui.
"Attaccati Pier, vedi come riprendertela" sento la porta di casa sbattere, presumo che sia uscito.
"Maya apri ti prego" mi supplica provando ad aprire.
"Con quel 'lei non mi capisce' parlavo del fumo, ti prego..." batte la testa contro la porta.
Apro e rimango a guardarlo con gli occhi lucidi.
"Da quando ti ho incontrata tutto sta andando per il meglio, te lo giuro, ho bisogno di te, scusa se mi sono comportato io quel modo ieri... e se ti ho fatto preoccupare" sospira e fa un passo verso di me.
"Portami a scuola" mi limito a dire.
Lo oltrepasso e vado nell'armadio di Davide a prendere una felpa."Prendine una mia..." prova a dire Pier ma lo ignoro.
"Maya per favore." Mi blocca per un polso."Ti perdono Pier. Portami a scuola." Lo guardo con amarezza per poi andare verso la porta.
In macchina cala il silenzio.
La sua mano rimane sul volante, e non sulla mia coscia come fa di solito. Mi ha ferito, riuscirà a farsi perdonare, ne sono sicura, ma ho bisogno di tempo per pensare, se veramente ne vale la pena.Arrivati a scuola parcheggia e rimaniamo entrambi fermi sui sedili, senza dirci nulla e senza guardarci.
Apro lo sportello e mentre esco sento un 'ti amo' sibilato che mi fa uscire in sorrisino.
"Non aspettarmi all'uscita" dico tornando seria.
Chiudo lo sportello senza sbatterlo, non voglio che pensi che io sia arrabbiata. Sono solo rimasta male nel sentire le sue parole.~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
Il capitolo è corto e poco sostanzioso, lo so, ma volevo tenervi ancora un po' sulle spine💞
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Il mio veleno - MadMan
FanfictionMaya è una ragazza a cui non è mai mancato nulla, precisa e determinata nella sua vita. Ma qualcuno potrebbe abbattere tutti i suoi piani per il futuro