Capitolo Dieci.

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Mi ha presa in giro per tutto questo tempo. E poi con chi l'avrebbe fatta questa scommessa? Sono davvero curiosa, ma ovviamente non torno indietro e non gli scriverò per prima. È lui che deve scusarsi con me e fare il primo passo, anche se ho dei dubbi che lo farà.

Sto camminando da ormai 2 ore e sono arrivata in centro. Le lacrime si sono fermate e sto andando dal tabaccaio per prendere i biglietti del pullman. Si, mi porterà alla stazione e finalmente tornerò a casa. Non vedo l'ora di allontanarmi da questa città, davvero.
Il mio telefono sta squillando, ma non ho la minima intenzione di rispondere. Guardo solo lo schermo del mio iPhone 7 e noto che è Benjamin.
Cosa vuole da me?
Si, sono arrabbiata anche con lui. Sapeva della scommessa e a me questo fatto puzza. Impossibile sapesse solo metà del fatto, sicuramente è complice e parte integrante del fatto.

Il pullman è tra un'ora e mi sono seduta su una panchina, difronte alla fermata. Entro in Galleria e inizio a scorrere tra le foto, riguardandole tutte. Ci sono anche quelle con Federico, così mi scende un'altra lacrima. Seleziono "Elimina" e la cartella soprannominata "Lui" è stata cancellata dalla mia memoria. Dovrei eliminare anche tutti i momenti passati con lui, ma non ci riesco. Sono sicura che questa è solo una cotta, diciamocelo tutta, non posso innamorarmi in così poco tempo.
A tratti non mi sembra reale ciò che sto vivendo, quello che ho vissuto con lui. Era la felicità e non esiste, cosa dimostrata qualche ora fa.

22:00
Sono nel pullman da qualche minuto e, a dire il vero, non ha ritardato. I miei non sanno della mia partenza, quindi sarà una sorpresa. Non lo sa neanche Natasha, che ora sarà a casa mia, quindi lo sarà per tutti. Amo fare le sorprese, quelle di buon gusto però.

Sono arrivata in stazione e fra 5 minuti parte il treno. Il viaggio durerà un'ora e qualcosina perché ho preso la freccia rossa, così impiego molto meno.
Sta piovendo e io vedo le gocce scorrere velocemente sul vetro del finestrino. Sembra che vogliano fare una gara a chi arriva prima giù. È talmente rilassante guardare fuori, mentre piove, che mi addormento fino a casa.

23:05
Sono appena arrivata, ma ora dovrò camminare un pó per raggiungere la mia dolce casa. Mi squilla il cellulare, guardo e noto il nome "Natasha". Rispondo o no? Ma si, dai.

inizio chiamata
N: we pandina, come stai? dove sei? con chi?
E: ehi ehi, calma con le domande hahahah.
N: dai, parlaaa
E: sono sola, ti va bene?
N: mh, diciamo
E: devo andare ora, ci sentiamo pandina
N: ciao, a presto!
fine chiamata

spazio autrice:
sto scrivendo e sono arrivata al capitolo dodici, penso di scriverne altri due o tre solo oggi. preparatevi! ❤️

Un'estate di Noi | Federico RossiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora