Capitolo Undici.

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23:20
Sono arrivata davanti alla porta di casa mia giusto in tempo perché ora sta diluviando. Prima di bussare voglio preparare un'entrata "magica".
Ah si, so come fare!
Suono il campanello e metto la valigia posizionata davanti alla porta.
Mio fratello, Manuel, apre e rimane stupito così chiama i miei. Io sono nascosta dietro un cespuglio, alla destra della porta, e loro non mi hanno ancora vista. Giungono all'entrata i miei genitori e Natasha, così esco dal mio nascondiglio e urlo "Sono tornataaa!" prolungando la "a" finale. I miei mi guardano sorpresi e si fiondano tutti su di me. Natasha resta lì, alla porta, e sembra si trovi a disagio. Mi era mancata tantissimo!
"Eh vabbè, se non lo fai tu, lo faccio io." dico, buttandomi addosso a lei e facendola cadere sotto di me per il poco equilibrio. Scoppiamo a ridere e nel mentre siamo lì, sul pavimento, che ci abbracciamo come dei koala.
Ci alziamo e tiro fuori dalla valigia due regali, uno per Manuel e l'altro per la mia migliore amica. Sono molto felici di questo mio gesto, glielo leggo dagli occhi.
Ci sediamo sul divano e iniziamo a guardare un film, intanto mia mamma prepara i popcorn e mio papà va a dormire, visto che domani deve lavorare.
Questo film è davvero bello, si chiama Resta Anche Domani. Poi vedere un film con le due persone a cui tengo di più, che non mi hanno mai tradita, è la cosa più bella che ci sia.
Non vedevo l'ora di tornare per passare del tempo con loro, persone vere e le uniche con cui mi sento realmente a casa.

01:58
Siamo ancora svegli e io sto parlando di Federico a Natasha. Lei lo sta già insultando in mille lingue, ma io la blocco subito.
"A me piace forse.." dico a bassa voce.
"Lo avevo capito. Dai, domani parliamo meglio perché devo capire meglio e ora non sono psicologicamente connessa" risponde ridendo, mettendosi sdraiata sul divano.
"Dai, vieni su. Mandiamo Manuel sul divano!" dico, così lei si alza e viene con me.

30 giugno, ore 10:42
Mi tranquillizza moltissimo il rumore del mare. Mi fa riflettere su ciò che di bello ho: la famiglia, gli amici e Natasha. Lei è l'unica persona che è sempre stata al mio fianco e di questo gliene sono grata.

Ora siamo sdraiate su un lettino, quello del lido, e sta ascoltando la musica.
"Natasha, io vado in acqua, tu vieni?" le domando mentre mi alzo dalla mia postazione.
Annuisce e mi segue. Appena arrivate con i piedi nell'acqua io sento che è calda, così mi tuffo. Lei, invece, resta lì. Esco e la raggiungo, con l'intento di schizzarla; ma se ne accorge e inizia a correre, cadendo e si riempiendosi di sabbia. Sto morendo dal ridere, ma le voglio fare compagnia quindi mi rotolo nella sabbia e mille occhi sono puntati su di noi.
Voglio vivere ogni attimo che la vita mi offre, fregandomene del giudizio degli altri.

13:30
Abbiamo appena mangiato un panino al lido e siamo sedute ad un tavolino. Vado al bancone e chiedo le carte Uno, per giocare, dato che come tradizione ogni giorno si fa una partita.
Stiamo giocando e sto vincendo io, come sempre hahahah. All'improvviso, arrivano due ragazzi, uno moro e l'altro biondo, e si siedono vicino a noi.
"Possiamo giocare a coppia?" domanda il biondino con un sorriso stampato sul volto.
La mia amica mi tira un calcio e accetta subito la proposta.
Non sono molto felice di condividere la mia sempre amata estate con un ragazzo, dato che quasi un mese fa ho commesso un grande errore (che non commetteró mai più).
Frase dell'anno:
Non fidarsi di un essere umano di sesso maschile.

Un'estate di Noi | Federico RossiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora