Capitolo Trentotto.

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Cosa potrebbe dirmi? Ormai mi aspetto di tutto da lui, quindi non sono molto agitata. Tutte sciocchezze! Ho tantissima ansia.

"A Settembre partirò per Las Vegas, mi hanno chiamato per far parte di una squadra di calcio." afferma, guardando a terra.
"Da quando lo sai? Pensavi di dirmelo il giorno prima, eh? Dillo che se non ti avessi detto ciò, non ti saresti degnato di parlare!" quasi urlo.
"Calmati, anche perché tu me lo hai detto dopo due giorni. Io l'ho saputo quando tu eri a New York e poi non c'è stata occasione." risponde a tono.
Ma siamo seri? Che faccia da schiaffi!
Mi allontano da lui e rientro dentro, sedendomi accanto a Francesco.

21:54
"Ragazzi, io penso di voler andare a casa." dico, guardandoli dispiaciuta.
"Ti accompagno, ti va?" mi chiede Benjamin.
Annuisco e andiamo verso la sua auto.
"Te l'ha detto?"
"Cosa? Chi?" domando confusa.
"Lo sai benissimo." sussurra.
"Non mi importa, tanto sarei partita anche io quindi non vedo il motivo per cui me la dovrei prendere. L'unica cosa che mi ha urtata è esserne stata all'oscuro, quando tutti gli altri lo sapevano già. Capisci cosa intendo, giusto?" rispondo.
"Si, ti capisco. Stai tranquilla perché la vostra relazione durerà anche con la distanza." afferma tutto d'un fiato, ma sa anche lui che tutto ciò è solo frutto dell'immaginazione e non voglio illudermi.

Arrivo a casa e non trovo nessuno, tranne un post-it attaccato al frigorifero.
"Torneremo tra cinque giorni. Ci hanno chiamati per un affare a Firenze e siamo stati obbligati ad andare. Un bacio. Da mamma e papà."

Benissimo e ora cosa si fa?

Entro in cucina e inizio a preparare una cioccolata calda, così la berrò mentre guarderò un film. Okay si, ho appena finito di mangiare ma non riesco a guardare la tv senza qualcosa da mangiare o bere ahahah.

Mi siedo sul divano e inizio a skippare i canali, ma non trovo nessun programma o film decente. Possibile che nel 2018 non trasmettano qualcosa di guardabile? Che palle!
Mi alzo ed estraggo il dvd del mio battesimo.
Ogni volta che sono sola a casa mi piace guardare questi filmati, per poter ricordare le mie origini e le persone che ormai non ci sono più.
Inevitabilmente piango non appena vedo i miei nonni materni. Vorrei tornare indietro e non sprecare tempo, come purtroppo ho fatto.

Suonano al campanello, così mi affretto a chiudere la televisione e a nascondere il dvd.
"Chi è?" chiedo, urlando.
"Apri, sono io." risponde la persona.
Apro e mi trovo davanti Federico.
"Dobbiamo chiarire." sussurra, torturandosi le mani.
Ha paura? È ansioso?
Annuisco e lo faccio entrare.
"Mi dispiace di non avertelo detto, ma in ogni caso ci dobbiamo separare tra un mese. È questa la cosa importante, no?" domanda, guardandomi negli occhi come se volesse rubarmi l'anima.
"Già." sussurro, guardando in basso.

Odio quando tra due persone ci sono attimi di silenzio, cioè è molto imbarazzante.

"Senti, direi di non vederci più." butto lì, pentendomene subito dopo.
"Cosa?" sussurra.
"Sarà meno difficile." affermo insicura.
"Va bene, se è questo che vuoi."
Mi da un ultimo bacio sulla guancia ed esce.
È fatta! Come sono stupida.
L'ho perso.

14 agosto, ore 19:56
Vibra il mio cellulare, così lo accendo e noto 10 messaggi dai miei amici ma non li leggo.
Domani è Ferragosto e non ho assolutamente voglia di uscire perché ci sarà anche lui con loro.
Già, non lo vedo dall'ultima volta a casa mia quindi direi che va bene così. Non sto uscendo con gli altri, così da non poterlo incontrare.
Mio fratello mi obbliga a non stare chiusa in camera per tutto questo tempo, ma qui sto bene.

Il telefono mi squilla di nuovo, mostrandomi il nome di Natasha.
"Ehi Nat."
"Emma, vieni domani in spiaggia vero?"
"Certo che no! Ne abbiamo parlato e ti ho detto che preferisco stare a casa." rispondo.
"Dai, ma solo per lui?" chiede preoccupata.
"Solo? È banale per te? Non voglio, arrivederci."
Allontano il cellulare dall'orecchio e nel mentre la sento ribellarsi, ma oramai ho deciso.

Devo ammettere che sto diventando troppo antipatica, ma è come se avessi creato un muro intorno a me - soprattutto intorno al mio cuore.

Un'estate di Noi | Federico RossiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora