Capitolo Trentasei.

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"Sicura che sia tutto okay?" mi chiede il biondino.
"Ehm, si." rispondo insicura.
Si gira per osservarmi ed io mi volto verso il finestrino, così da non far vedere il mio viso.

In tutto questo non ho capito dove stiamo andando, cerco allora di cambiare discorso.

"Dove mi stai portando?" domando.

"Non lo so, in realtà. Avevo voglia di stare con te e basta." risponde determinato, sorridendo.

Arriviamo in una casa, in periferia. È molto accogliente, ma non penso sia sua.

"E di chi sarebbe?" chiedo curiosa.
"Non lo so, è abbandonata. Vengo qui ogni volta che voglio restare solo, sai? L'ho scoperta circa quindici giorni fa. Ti piace?" dice, aprendo il cancello di legno.
Entriamo nel giardino e noto una piscina, un'altalena e una casetta sull'albero. Chissà come mai hanno lasciato questa casa.

Lui non mi fa entrare dentro, ma inizia ad avvicinarsi all'albero sul quale c'è la casetta di legno - non tanto piccola.

"Dammi la mano." dice, porgendomi la sua e salendo su una scaletta.
Annuisco e lo seguo, per poi entrare nel suo rifugio. Suppongo che qui prima abitassero dei bambini visto i notevoli giochi, come l'altalena o quest'ammasso di legno.

Ci sono due cuscini, una coperta e un materasso poggiati per terra. Mi giro e noto delle foto mie e di Federico, attaccate con una molletta ad un filo bianco. Le avrà fatte con una Polaroid, penso.

"Stasera ci sarà un'atmosfera fantastica, fidati." afferma, sedendosi sul materasso e indicando il posto vicino a lui per farmi sedere.
"Oh, grazie." rispondo con un sorriso da ebete stampato sul volto.
"Quasi dimenticavo.." sussurra per poi alzarsi, scendere dalla scaletta e dirigersi in auto.

Cosa sta facendo? Non vorrà lasciarmi qui da sola. Sarebbe inquietante, a parer mio.

Lo vedo tornare con un sacchetto del McDonald's in mano e una faccia divertita. Okay, forse avrà notato la mia espressione confusa e impaurita. Che figura!
A dire il vero, ho davvero tanta fame ed era da un sacco che non mangiavo queste schifezze. Con il tempo ho imparato a mangiare anche il panino del Mc, oltre alle patatine.

22:43
Siamo sdraiati sul materasso con la coperta sulle gambe; qui dentro fa freschetto la sera.
Prima Federico ha acceso delle piccole luci e finalmente ho capito cosa intendesse con "atmosfera fantastica". Le foto illuminate sono ancora più belle. L'unica cosa che vorrei sapere è come le ha scattate, visto che non ne ricordo neanche una.
Sono esattamente dodici:
-una al parco, mentre vado sull'altalena;
-una in cui dormo e lui sorride, guardandomi;
-un'altra nella quale sorrido;
-le nostre mani incrociate;
-una foto scattata al lago;
Quattro sono del falò fatto il 18 luglio e le altre del mio compleanno, ovvero il 19 luglio.
Sono davvero molto carine e, soprattutto, mi hanno fatto riaffiorare molti ricordi.

Inizio a guardare il soffitto mentre Federico si addormenta, con la testa poggiata sulla mia pancia. Che tenero!
Domani devo assolutamente chiamare il college dando loro una risposta, ma non so se accettare o meno. Sin da piccola, ho avuto un sogno: poter frequentare il college di New York, dopo le superiori. Ora come ora non so davvero cosa pensare, sono confusa. Avevo rifiutato a questo mio sogno per iniziare a lavorare, ma ripensandoci..
Qui a Napoli ho tutti i miei affetti: i miei genitori, Manuel, Natasha, Yuri, Benjamin e Federico.
Ovviamente in caso debba confermare tornerò qui ad ogni festività, altrimenti passare lì quattro anni consecutivi sarà troppo faticoso.
Devo parlarne con qualcuno, assolutamente!

Prendo il cellulare e apro WhatsApp, la chat di Natasha di preciso.

Emma:
È successa una cosa su cui sono molto indecisa. Mi hanno chiamata dal college di New York, ma non so se accettare. Te ne avevo parlato, ricordi?

Digito e invio subito. La risposta non tarda ad arrivare, come al solito.

Natasha:
ODDIO, MA COME? DEVI ACCETTARE.

Emma:
Ma come faccio? Sei a casa mia, vero?

In questo periodo passa più tempo lei lì che io, visto e considerato che mio fratello la sta frequentando: cosa che ho saputo per ultima, come sempre.

Natasha:
Si, l'ho appena detto ai tuoi e mi hanno detto che vogliono parlarne con te ma per loro sarebbe bello. Non puoi farti scappare un'occasione come questa, Emma. Non farlo!

Dovrei ricominciare la mia vita ancora, per la terza volta, e non so se ne ho il coraggio. Non sono un tipo molto socievole, quindi sarà dura. Accetto o rifiuto?

spazio autrice:
siete ansiose?

Un'estate di Noi | Federico RossiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora