Capitolo Otto.

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"Bimba, andiamo al parco che c'è qui vicino?" domanda.
Annuisco subito perché è da molto tempo che non ci vado.
Usciamo dalla stanza d'hotel e ci incamminiamo verso il parco. Federico mi mette un braccio intorno al collo e mi prende la mano destra. Sembriamo due fidanzati hahahah.
Si okay, dopo quello che abbiamo fatto bisognerebbe chiarirsi, ma non abbiamo mai parlato di questo argomento. È meglio godersi quest'ultimo giorno.
Siamo arrivati e io inizio a correre, mentre urlo "Federico dai, vieni!"
Sono già sull'altalena e inizio a dondolarmi come una bambina. Mi osserva e inizia a spingerla.
Sono davvero felice.
Si mette in ginocchio davanti a me e io lo guardo stranita. Cosa vuole fare? Ogni volta che arrivo davanti a lui, mi bacia. E lui sarebbe il poco di buono che ci prova con tutte?
No, non ci credo!
Tutti ci guardano, così mi blocco dal disagio e Federico, così, mi prende in braccio e mi bacia.
Mi posa e dice "Vieni con me.", prendendomi la mano e iniziando a camminare.
Mi porta in un piccolo negozio in cui vendono peluche e si avvicina ad un orso enorme. Lo prende e dice "Quando sarai a Napoli e lo guarderai, ti verrò in mente io."
Paghiamo il mio nuovo peluche e ci dirigiamo fuori dal negozio.
Cammino con l'orso in mano e sembro una bimba che ha appena ottenuto ciò che voleva.
Ma realmente cosa voglio? Fino a 5 giorni fa ero ufficialmente single e spensierata, mentre ora non so esattamente se questi sentimenti siano cambiati. Beh, tra di noi c'è stato qualcosa e questo è sicuro, ma se avessi sbagliato qualcosa? In pochi giorni, la sua figura ha cambiato colore: da nera a bianca. Ha fatto gesti che mi sono arrivati al cuore, hanno eliminato tutti i pregiudizi.

20:30
Siamo in hotel e Federico non mi sta calcolando proprio. Sta tutto il tempo al telefono e questa cosa mi dà fastidio. Io sono sdraiata sul letto, vicino la finestra e lui, dall'altra parte, con il cellulare nelle mani a digitare non so cosa. Sbuffo ogni due per tre, ma lui sembra non sentirmi.
Ad un certo punto, gli tolgo il telefono dalle mani e vedo dei messaggi che non riesco a leggere. Lui si alza, in modo da rimanere seduto sul letto, e mi urla "Perché non te ne stai ferma, eh?" riprendendo ciò che è suo.
È arrabbiato, preferisco lasciarlo solo, così me ne vado sbattendo la porta. Corro giù e mi siedo sul bordo piscina.
È normale trattarsi così dopo ciò che è successo? Insomma, non sono affatto esperta in questo, ma sicuramente non ci si può urlare contro.

"Emma, ci rivediamo!" esclama un ragazzo. Non mi giro neanche, non voglio vedere chi è. Si avvicina a me e si siede anche lui sul bordo piscina.

Un'estate di Noi | Federico RossiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora