Capitolo Due.

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Sinceramente sono rimasta un pó delusa da Federico, ma d'altronde me lo dovevo aspettare da uno come lui, no? Ora sono in questo bar a bere un Bloody Mary. Si, è il mio preferito! Quando sono in ansia o sono "frustrata" ne bevo sempre uno. Poi dipende anche da quanto lo sia, da uno potrebbero diventare tre o quattro.
Mentre bevo noto un ragazzo dagli occhi color ghiaccio avvicinarsi a me. A dir la verità è davvero un gran bel ragazzo.
"Ehi, come ti chiami? Ti va di farci compagnia?" urla per farsi sentire e far sì che la musica non riesca a superare il suo tono.
Resto stupita, ma dico il mio nome e accetto la sua proposta. Lui è un ragazzo modenese ed è qui per una vacanza. Si chiama Benjamin ed è fantastico! Mi ispira molta simpatia e umiltà.
All'improvviso, mentre parlo con lui, sento una voce che grida il mio nome. Vado per girarmi, ma non vedo nessuno di conosciuto così lascio il mio nuovo amico e vado a cercare questo tizio. Dopo aver fatto due o tre passi vedo Federico che mi sorride e dice "Bambola, non sei venuta all'appuntamento, come mai?", mettendomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Io non voglio vederlo, per questo dico fredda "Chi ti dice che io voglia uscire con te?". Mi prende dolcemente per un braccio e mi porta fuori dal bar. Mi sbatte contro il muro e tenta di baciarmi. Si, tenta ma io non voglio.
"Piccola, lasciati andare. So che tu vuoi." dice baciandomi senza foga, ma delicatamente. Mi piace che le nostre labbra possano stare attaccate per un tempo indeterminato. Mi attrae molto, ma non voglio soffrire per uno come lui.
Dopo dei secondi mi stacco e dico di aver mal di testa, così inizio a passeggiare da sola. Sono sola e mi viene in mente il momento più brutto della mia infanzia, quello che mi segnó. Era da molto che non facevo incubi su di esso e non so il motivo per cui lo stia rivivendo proprio ora. Un dolore atroce mi fa cadere a terra.

domenica, ore 11:26
Mi sono appena svegliata, ma guardando la stanza non sembra proprio la mia. Forse sono ancora un pó ubriaca, aiuto. Decido di scendere al piano di sotto per fare colazione, ma oltrepassando la porta noto che questo non è il mio appartamento. Cosa? E dove mi trovo?
Scendo le scale e trovo Federico, senza maglietta, che prepara la colazione. Sgrano gli occhi incredula e subito dopo lui si accorge di me. Mi sorride e mi dà il buongiorno. Io non rispondo, ma chiedo solo cosa è successo la sera precedente. Non ricordo nulla. Mi dice che lui, tornando a casa, mi ha trovata svenuta e mi ha portata qui per farmi riprendere, non sapendo il mio indirizzo.
"Okay bene, ora torno a casa. Grazie" dico perplessa e, prendendo il mio cellulare, vado per aprire la porta.
"Piccola, hai ancora il pigiama." mi dice il biondo ridendo e avvicinandosi a me. Mi guardo da testa a piedi e si, ha ragione. Per fare un pó la ragazza fine e lecchina vado da lui e, toccandogli il ciuffo, gli chiedo una sua felpa per tornare a casa. Lui me ne dà una nera, abbastanza lunga, e dopo averla indossata mi dice "Sei fottutamente bella".
Oddio, mi piace detto da lui.

spazio autrice:
ehi, come state? vi sta piacendo la storia? se avete dei consigli da darmi, fate pure. 🤭❤️

Un'estate di Noi | Federico RossiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora