7. Capitolo 7: Prima volta

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Capitolo 7
Prima volta (Pro Alec)

Oggi è sabato e c'è sciopero a scuola quindi siamo rimasti tutti a casa, per questo motivo mi sono appena alzato. Che bello dormire fino alle dieci di mattina! Ieri sera sono uscito con Mag, oggi è esattamente un mese che stiamo insieme e mi sento così bene! Se dovessi riassumere questo tempo in una parole direi senza dubbio libertà, non mi sono mai sentito più me stesso e felice. Poi lui è anche dolcissimo, simpatico e malizioso e io sto imparando a lasciarmi andare sempre di più. Di solito mi succede quando mi sta molto vicino, magari sopra di me ecco. Nonostante i numerosi succhiotti sul mio corpo non abbiamo ancora fatto nulla in quel senso, se vogliamo essere più precisi abbiamo sempre tenuto i pantaloni a dosso. È molto difficile per lui, lo vedo benissimo, ma neanche per me è una passeggiata. Insomma come si fa a rimanere indifferenti quando il tuo ragazzo dalla pelle ambrata, i muscoli definiti e un sorriso impertinente prende a sussurrare cose sconce all'orecchio con quella sua voce calda e sexy e ad accarezzarti tutto il corpo con quelle mani peccaminose. Non si può, ecco! Solo che non volevo affrettare le cose, per me è il primo ragazzo e volevo capire bene cosa si provava ad essere importante per qualcuno al di fuori dai legami familiari ed essere sicuro di piacergli veramente da tutti i tutti di vista. Non che ne abbia mai dubitato, però ho sempre voluto andarci piano perché a lui ci tengo davvero moltissimo e non voglio commettere le mie solite figuracce, come ad esempio rifiutarlo per via del disagio che potrei provare. Sono sicuro che in ogni caso non me ne farebbe una colpa, ma c'è un limite a tutto e lui sopporta di continuo i miei cambi di atteggiamento nei suoi confronti, perciò non vorrei tirare troppo la corda. La cosa che più mi preoccupa, ma forse è ancora troppo presto, è che non ha mai detto che mi ama. Certo neanch'io l'ho fatto, ma...ecco questa cosa mi rende un po' insicuro. Vuol dire che i suoi sentimenti non si sono evoluti neanche un po'? so che forse sono io quello strano, ma mi è bastato meno di un mese per capire che è diventato parte di me, è così importante che è il primo a sapere cosa uccide nella mia vita e nella mia testa. È diventato il mio confidente, il mio migliore amico e il mio ragazzo. Sono dipendente da lui ed è vero la cosa mi mette una paura assurda, per questo mi sto facendo mille paranoie mentali. A distogliermi dai miei pensieri ci pensa la suoneria del mio cellulare, sorrido vedendo scritto "Glitter" sul display "Buongiorno" lo saluto dolcemente "Buongiorno a te pasticcino, come si sta a casa?" mi saluta con un tono felice che mi porta a sorridere "Benissimo sono ancora nel letto" mormoro sentendolo sospirare "Non dirmi queste cose o sarei capace di piombare a casa tua e tenerti lì dentro tutto il giorno" ridacchio arrossendo a dismisura, dannata la sua malizia inappropriata "Comunque sai che giorno è?" mi chiede con voce dolce facendomi sorridere "Certo, oggi è un mese che mi sopporti" mormoro scherzando mantenendo uno stupido sorriso sulle labbra per tutto il tempo "La cosa non mi dispiace affatto" ridacchia dolcemente "Mi fa molto piacere sentirlo" rido totalmente cotto della sua dolcezza "Mmh e sentiamo...questa sera mi faresti l'onore di venire a mangiare il sushi a casa mia? Ho una cosa per te" propone malizioso "Perché mi hai comprato qualcosa? Facciamo un mese mica è il mio compleanno" gli dico perplesso, perché mi compra dei regali? Io odio le sorprese! "Perché mi andava e perché ne hai estremo bisogno pasticcino" mi dice ovvio e me lo posso benissimo immaginare mentre altra gli occhi al cielo accompagnando le sue parole "Va bene, tanto anche io ho una cosa per te" gli dico vago sorridendo furbo "Eh no! Sai che sono ultra mega curioso" si lamenta lui con una voce alla pari di quella di un bambino "Mi dispiace, dovrai aspettare stasera" gli dico ridendo divertito "Uffa! Stupidissime prove, avremmo potuto stare tutt'oggi insieme" si lamenta ancora con lo stesso tono e immagino anche con un broncio irresistibile "Ci tieni molto alle prove, non saltarle per me. Ci vediamo stasera" lo rassicuro dolcemente "Ok, ma uffa!" sbuffa facendomi ridere "Mi vado a preparare, tu che farai oggi?" mi chiede prima di sbadigliare "Niente di che per ora, forse vado in palestra" gli dico svogliato "Mmmh va bene, ma non guardarti troppo in giro" scoppio a ridere "Non c'è pericolo, vatti a cambiare o farai tardi come al solito" gli dico con un sorriso "Si papà!" mormora sbuffando alimentando le mie risate "A stasera" mormoro abbassando il tono "A stasera pasticcino" mormora lui, mi manda qualche bacio e poi chiudiamo. Sbuffando decido che è ora di mangiare qualcosa quindi mi alzo dal letto con solo i boxer a dosso visto che si sta avvicinando l'estate e soffro maledettamente il caldo. Mi infilo i primi pantaloncini che trovo e una canottiera per poi scendere in cucina. È deserta, mamma deve essere andata fuori a fare la spesa, così mi preparo il caffè per poi sedermi al tavolo con una tazza fumante tra le mani. Prendo il cellulare e noto un paio di messaggi sul gruppo con i ragazzi
R: -Che fate oggi?
C: -Io faccio il turno di notte perciò ci sono! Usciamo?
A: -Io ci sono
C: -E il tuo ragazzo?
A: -Ha le prove tutt'oggi
Rag: -Amore oggi siamo a pranzo da tua sorella
C: -Siete patetici! Vivete nella stessa casa e parlate via messaggio
Scoppio a ridere leggendo il messaggio di Cat, quella ragazza è inopportuna come Magnus e in poco tempo siamo diventati molto affini.
R: -Zitta finta albina, sono fuori a buttare la spazzatura
C: -Babbuino non darmi dell'albina!
R: -Albinaaaaa
M: -Siete peggio dei bambini! Comunque come ha detto il mio bellissimo ragazzo non ci sono e stasera al locale non contate su di me. Oggi facciamo un mese <3
Arrossisco leggendo il messaggio di Magnus e sorrido intenerito dalle sue dolcissime parole
C: -Oooohhh che carini! Auguri!
R: -Auguri!! Certo che anche tu Mag che te ne vai a ballare proprio oggi!
M: -Non l'ho scelto io e poi mi farò perdonare
Rag: - Oh finalmente! Un altro po' e mi facevi la muffa!
A: -Piantatela non sono cosa da dire queste
Scrivo velocemente rosso come un peperone in faccia, voglio sotterrarmi e non farmi più vedere da quei maniaci! Sono così pessimi e inopportuni, l'ho già forse detto mille volte!
M: -Pasticcino mi manchi già! Ci vediamo stasera <3
Ovviamente al suo messaggio mi sciolgo subito non riuscendo a rimanere arrabbiato con lui nonostante le sue pessime uscite vergognose.
A: -<3 <3 Manchi anche tu
C: -Che dolci! Ma quindi oggi non combiniamo nulla?
R: -No sorry, lo sapete che sono smemorato
A: -Cat puoi venire a casa mia, magari poi facciamo un giro. Anch'io non ho voglia di annoiarmi
Le propongo avendo voglia di svagarmi un po' e chiacchierare in totale relax con la mia migliore amica, magari andiamo anche a prenderci qualcosa al bar, così prendiamo un po' d'aria.
C: -Perfetto mio futuro sposo! Dopo pranzo sono da te!
A: -A dopo!
Metto via il cellulare finendo la mia tazza velocemente, speriamo che Cat non abbia una delle sue idee stravaganti e che non dica cose imbarazzanti davanti agli altri! Sospiro pentendomi un po' di averla invitata a casa, sarei potuto andare io da lei così nessuno avrebbe fatto domande scomode. Ormai rassegnato e nono volendo rimangiarmi la parola decido di vedere se Jace ha voglia di andare in palestra. Torno quindi al piano superiore e mi fermo davanti alla porta affianco alla mia, busso diverse volte per poi sentire un 'Avanti' appena sussurrato "Jace dormi?" gli chiedo aprendo la porta "No faccio finta di essere morto! Certo che dormo" mi dice con sarcasmo soffocando la voce contro il cuscino "Ti va di andare in palestra?" gli chiedo ignorando la sua pessima battuta "Va bene, dammi dieci minuti" mi dice stropicciandosi la faccia mettendosi seduto tra le lenzuola "Perfetto" acconsento prima di uscire dalla stanza chiudendo la porta alle spalle. M avvicino a quella successiva e busso "Si?" chiede mia sorella, mi affaccio solamente "Buongiorno" mi saluta "Giorno sorellina, che fai?" le chiedo vedendola trafficare nell'armadio "Sistemo i miei vestiti" dice prima di avvicinarsi alla porta, prendermi per mano e sedersi sul letto trascinandomi con sé "Io e Jace andiamo in palestra, vuoi venire?" le chiedo mettendomi comodo "In realtà tra meno di un'ora viene Simon" esclama entusiasta. Sorrido divertito "Vedo che tra voi va sempre meglio eh" sorride anche lei "Si! È dolcissimo, ormai è quasi un mese che stiamo insieme. Non avrei mai pensato che fosse il mio tipo. Avevi ragione te, come sempre" scrolla le spalle mentre io rido "Ovvio!" lei scuote la testa "Non tirartela però!" mi sgrida con una linguaccia incrementando le mie risate, mi sporgo verso di lei lasciandole un bacio sulla fronte "Vado a prepararmi" le dico tranquillamente alzandomi. Mi avvicino quindi alla porta, ma prima di uscire e chiudermela alle spalle le dico "Ah e mi raccomando le precauzioni" ridacchio mentre lei rimane sgomenta guardandomi con gli occhi sgranati. Chiudo la porta e mi avvicino a camera mia mentre sento che urla il mio nome, rido ancora più forte entrando per preparare il mio borsone. Ci metto un asciugamano, pantaloncini e una t-shirt, le mie scarpe da ginnastica, i miei guantoni usurati, un cambio pulito di boxer e due bottiglie d'acqua. Recupero il cellulare che avevo lanciato sul letto per avere le mani libere e scendo ad aspettare Jace che arriva dieci minuti dopo "Andiamo con la mia" mi dice mostrandomi le chiavi, io annuisco indifferente e usciamo di casa. Entriamo in garage e saliamo sulla sua BMW i8 nera, non la usa quasi mai perciò è sempre lucida e tirata. Appena mette in moto, il motore romba e lui parte al massimo lanciando il suo borsone sui sedili posteriori. È uno spericolato alla guida! Meno di dieci minuti, infatti, e siamo già davanti alla palestra. Entriamo nell'atrio accogliente e ci dirigiamo verso gli spogliatoi per andarci a cambiare. Cerco di vestirmi il più velocemente possibile per evitare che Jace noti certi segni sulla mia pelle e perché non vedo l'ora di scaricare un po' di stress dato dall'esame e dalle mie inutili paranoie. Una volta nella grande sala attrezzata e piena di gente trovo un posto per riscaldarmi un po' i muscoli con dei pesi sia per gli arti superiori che quelli inferiori. Quando mi sto quasi annoiando decido di rovinare ancora un po' i miei guantoni a forza di pugni, non ci vuole poi molto prima che senta il sudore scorrere sulla mia pelle ormai fradicia. Il tempo passa in un lampo mentre sono racchiuso nel mio mondo di relax, è Jace che mi avvisa che sono già passate due ore, quindi decidiamo di tornare a casa perché si è fatta ora di pranzo e mamma lo ha chiamato per spronarci a rincasare velocemente. Lasciamo quindi perdere la doccia e ci fiondiamo in macchina diretti a casa, Jace infrange il codice stradale almeno un paio di volte scatenando le mie imprecazioni "Smettile di correre così idiota! Ho fame anch'io, ma ci terrei ad arrivare sano a casa!" gli urlo contro mentre lui scoppia a ridere come un cretino. Stiamo morendo di fame, ma questo non vuol dire che può cercare di uccidermi per mangiare un paio di minuti prima! Quando parcheggia la macchina nel vialetto corriamo velocemente in casa e troviamo tutti già a tavola, ci affrettiamo a prendere posto mentre mamma ci riempie i piatti. Chiacchieriamo tranquillamente, Izzy ci parla di Simon e Jace di Clary con la quale le cose hanno iniziato ad andare molto bene dopo la prima volta che è stata qui, pare che Jace le abbia chiesto di uscire il giorno successivo e lei abbia accettato senza esitazione, da quel momento si vedono quasi tutti i giorni. "Alec tu non ci devi dire nulla?" mi chiede mamma con espressione speranzosa "No?" mormoro circospetto evitando il suo sguardo "Nessuna ragazza?" chiede ancora lei con un sorriso furbo. Per carità! Le sue parole per un attimo mi feriscono, si dice che la mamme queste cose le sentano, che le capiscano prima degli altri, ma evidentemente non la mia. È evidente che creda che il suo primo figlio sia etero, ma non è esattamente così. "Dovresti vedere mamma quante ragazze ci provano a scuola" se la ride Jace al seguito di Izzy "Cosa? Non è vero" dico subito sorpreso. Ma quando mai?! Nessuna ragazza ci ha mai provato con me a scuola, sono tutte concentrate su mio fratello. "Oh dai Alec si vede lontano un chilometro! Certe ti si buttano a dosso quasi" arrossisco confuso alle parole di mio fratello "Se lo dite voi" mormoro facendoli ridere. Sono piuttosto scettico su questa cosa, il fatto che ogni tanto qualche ragazza rischi di cadere è dato solo dall'utilizzo delle scarpe alte che si ostinano a mettere ai piedi. Finiamo di mangiare e aiutiamo mamma e sparecchiare, resto in silenzio un po' turbato dalle parole scambiate. "Alec giochi con me?" mi chiede Max con gli occhioni speranzosi attaccandosi alla mia gamba "Va bene, ma una perché devo andare a fare la doccia" gli dico prendendolo in braccio e dirigendomi in salotto. Mi siedo sul tappeto, lascio mio fratello sedere al mio fianco mentre prendo un joystick e iniziamo una partita di lotta libera con i personaggi del suo cartone animato preferito. Max adora questo gioco, nonostante sia molto vecchio, gli piace scegliere il suo personaggio preferito di Goku e sfidare gli altri con le mosse speciali. La partita dura un bel po', ma alla fine lo batto utilizzando una combinazione di tasti particolare e lui sbuffa imbronciandosi "Uffa, ma tu usi le mosse che io non conosco!" si lamenta guardandomi malissimo "Pulce uso le tue stesse mosse, solo che sono più forte" gli dico facendogli la linguaccia "Non è vero!" urla arrabbiato saltandomi a dosso. Lo prendo al volo prima che mi spappoli lo stomaco e prendo a fargli il solletico sui fianchi. Inizia a ridere a crepapelle mentre scalcia come un matto rischiando di prendermi anche in faccia. "Ciao!" ci richiama la voce di papà che saluta uscendo di casa diretto in ufficio, io gli faccio un cenno mentre tengo stretto il mio fratellino che continua a dimenarsi urlando contro di me. Lo lascio andare solo quando è ormai senza forze e mi lascio cadere sul divano dove scopro esserci Izzy che messaggia con Simon, da quanto è qui lei? Jace scende velocemente le scale e noto che ha già fatto la doccia e si è cambiato "Viene Clary tra un po'" ci avvisa lui prendendo Max sulle spalle e sedendosi al mio fianco "Allora pulce, non mi devi dire nulla?" gli chiede guardandolo serio "No" dice velocemente il moccioso, troppo velocemente per essere la verità. "Ah no eh! E allora cosa ci facevano queste sulla mia scrivania?" il biondo estrae due figurine dalla tasca dei jeans e gliele sventola davanti al viso "Le avevo perse" dice semplicemente la pulce con un faccia seria e quasi credibile, peccato che lo conosciamo tutti troppo bene. "Eh certo! E il computer casualmente era acceso" continua Jace a bisticciare, la cosa procede per molto intrattenendomi, curiosi di sapere cosa si inventerà la pulce per discolparsi, ovviamente non posso che ridere come un matto dopo le sue stravaganti uscite. Suonano alla porta quindi sono costretto ad alzarmi per aprire visto che Jace sembra non essere intenzionato e lasciar stare Max e Izzy è tornata al piano superiore da diverso tempo. "Ciao Clary" saluto la ragazza sulla porta spostandomi di lato per permetterle di entrare "Ciao Alec" mi saluta con un largo sorriso per poi voltarsi verso la voce di mio fratello. Si vede lontano un chilometro che le piace parecchio, ma ancora lo tiene un po' in bilico. "Che ore sono?" chiedo perplesso avendo perso completamente la cognizione del tempo "Quasi le tre" mi risponde Clary educatamente "Oh cazzo" mormoro correndo di sopra. Cat sarà qui a momenti e io ancora devo fare la doccia, come ho fatto a non rendermi conto che fosse tardi?! Dal mio borsone recupero velocemente il cambio che avevo preparato e mi chiudo in bagno aprendo subito l'acqua nel box doccia. Quando questa si fa tiepida entro velocemente dopo essermi svestito in un lampo e inizio a lavarmi con foga iniziando dai capelli che ormai dovrei tagliare data la lunghezza del ciuffo e poi passo a insaponarmi con forza per eliminare l'odore stantio della palestra e del conseguente sudore. Ci metto davvero molto poco e quando esco non perdo tempo asciugandomi in un lampo, infilo i boxer che avevo appoggiato sul tavolino in legno affianco alla doccia. Con l'asciugamano prendo ad asciugarmi un po' i capelli per evitare che continuino a gocciolare. Esco così dal bagno già pensando a cosa posso indossare, tanto metterò sempre le prime cose che troverò nell'armadio. Prima che possa effettivamente entrare in camera sento qualcuno trascinarmi con forza all'interno procurandomi un forte colpo al cuore a causa dello spavento derivato dall'assalto di un corpo contro il mio. Ma che cazzo?!

Noi e nessun altro || MalecDove le storie prendono vita. Scoprilo ora