Capitolo 22
I giorni passano ( Pro Robert)Cammino lento per i corridoi di questo ospedale, ormai li conosco bene, li percorro da quasi tre settimane. Alec è rimasto in coma per quasi quindici giorni, poi ci hanno confermato che l'ematoma al cervello si era perfettamente riassorbito e che, per questo motivo, lo avrebbero spostato al reparto di degenza dove avrebbero interrotto la somministrazione dei farmaci per agevolare il suo risveglio. L'emozione si è però presto affievolita a mano a mano che i giorni passavano. È appena passata una settimana e ancora non ha dato segni di risveglio. Siamo tutti preoccupati perché Cat ci ha spiegato che più il tempo passa e più le possibilità si riducono portando i medici a pensare a una morte celebrale che purtroppo non è subito diagnosticabile. Sono terrorizzato da questa possibilità. Mi fermo davanti alla sua porta, prendo un profondo respiro prima di farmi forza mentalmente per entrare, noto subito che non è solo come pensavo, ma Magnus ha la testa appoggiata al letto e dorme scomposto. Quel ragazzo si è allontanato sì e no un paio di ore da quando tutto questo è iniziato, solo per qualche doccia e cambiare i vestiti. Anche quando l'orario di visite finisce rimane qui fermo nonostante tutte le infermiere lo abbiano sgridato più volte data la politica dell'ospedale, ma lui è del tutto irremovibile. Mi avvicino e piano lo scrollo da una spalle fino a quando non apre gli occhi "Ciao" mormoro a bassa voce con un sorriso tirato "Salve" mormora appena strofinandosi un occhio "Tieni, è del caffè" gli porgo il mio bicchiere colmo di liquido scuro e fumante, lui lo accetta ringraziando "Va a prendere un po' d'aria, sto io qui" lo invito sinceramente preoccupato per la sua salute, lui annuisce solamente prima di stringere la mano di Alec e alzarsi dalla sedia ed uscire dalla stanza richiudendosi piano la porta alle spalle. Mi sto sentendo un grandissimo coglione per come mi sono comportato con loro, con Alec. Non volevo che fosse felice e ho cercato di rovinargli la vita, di imporgli cosa fare per rendere felice me e non lui. Ho detto tantissime cattiverie e ho anche provato a colpirlo come il peggior uomo, ogni sera non faccio altro che sognare quei momenti e logorarmi per il rimpianto di tutte quello che mi sono perso in questi ultimi mesi per colpa della mia stupidità. In verità il pensiero che non riesco proprio a tenere a bada è quello che il mio Alec potrebbe andarsene adesso, convinto di non essere il figlio che ho sempre voluto, convinto di avermi deluso e la cosa mi distrugge perché lui è e sarà sempre il mio ometto. Lui è quello che la sera correva da me appena rientravo dal lavoro e si faceva raccontare tutto quello che avevo svolto nell'arco della giornata, era quello che mi pregava di portarlo con me per giocare nel mio studio con i fogli dei contratti, era lui che voleva salire sulle mie spalle e che ogni sera mi diceva che ero il suo eroe ed io l'ho trattato così. Ho permesso che la mia paura e la mia ignoranza prendessero il sopravvento, ho permesso che le mie ultime parole con lui siano state 'Non ti cacceremo da casa ' come se un padre potrebbe cacciare un figlio solo perché è felice con un ragazzo invece che con una ragazza. Certo non faccio i salti di gioia, ma è pur sempre sangue del mio sangue e per me sarà sempre il mio ragazzo che seguirà le mie orme. Prendo posto sulla sedia e predo una sua mano nella mia, non so quando è successo che le sue mani siano diventate così grandi e quando abbia smesso di misurarle con le mie per farmi vedere quanto stava crescendo "Alec, ti voglio bene. Svegliati, torna da noi, mamma soffre molto, i tuoi fratelli soffrono, i tuoi amici e il tuo ragazzo soffrono e io non riesco più ad aspettare per poterti chiede scusa e per dirti che sei il miglior figlio del mondo. Torna da noi" sussurro piano travolto dalle emozioni forti, i dottori ci hanno spiegato che in questo momento potrebbe non svegliarsi, ma potrebbe sentire qualcosa e questo potrebbe aiutarlo molto. La porta si apre dietro di me e velocemente cancello l'unica lacrima alla quale ho permesso di solcare la mia guancia, non mi sono mai mostrato debole e ora meno che mai posso farlo perché la mia famiglia ha bisogno di essere consolata e solo io posso farlo. Mi volto verso la persona che è appena entrata nella stanza e sorrido a mia moglie, le lascio il posto davanti al letto appoggiando le mie mani sulle sue spalle in segno di conforto, lei assume la mia precedente posizione prima di sorridere al ragazzo inerme e incominciare a parlare dolcemente "Tesoro mio" mormora accarezzandogli piano i capelli "Hai proprio bisogno di raderti" sorride accarezzandogli una guancia ispida "Mi manchi tanto piccolo" alza la sua mano per portarsela alle labbra e gli lascia un bacio. Nuovamente però veniamo interrotti da qualcuno che bussa alla porta, aprendosi questa rivela un'infermiera "Dovremmo visitarlo, vi devo chiedere di lasciare la stanza" ci informa cordialmente. Maryse si alza, lascia un bacio sulla fronte di nostro figlio prima di catturare una mano con la sua e incamminarsi lentamente verso il corridoio permettendo così ai medici di svolgere il loro lavoro. Nel corridoio incontriamo Simon e Izzy "Ciao, come sta?" chiede quest'ultima appena ci nota uscire dalla camera "Ancora nulla" rispondo io semplicemente, lei annuisce appena abbassando il viso "Max è a casa con Jace e Clary" mormora dopo lunghi attimi. In queste settimane la mia principessa è dimagrita molto, non si trucca e ha iniziato a indossare la sia montatura spessa di occhiali al posto delle lenti a contatto. È molto preoccupata per tutto quello che sta succedendo e sta soffrendo molto, ma fortunatamente Simon le sta accanto e, ogni tanto, li trovo a ridere e a mangiare qualcosa. Grazie al cielo posso contare su un ragazzo che tiene davvero a mia figlia e quindi che mi permetta di rimanere più concentrato verso Alec. Noto Magnus seduto su una sedia a braccia incrociate che guarda la porta della stanza aspettando l'uscita delle infermiere. Per quanto non sia entusiasta del fatto che Alec sia gay sono felice che abbia lui, è un ragazzo davvero bravo e so che gli vuole davvero molto bene, con Max poi è stato fantastico! Un paio di volte lo abbiamo portato qui, ma vedere Alec inerme lo portava sempre a scoppiare a piangere, ma Magnus lo prendeva con sé, se lo appoggiava sulle ginocchia e stavano ore e ore a compiere giochi stupidi con le mani e cantare canzoncine da bambini. Non so come avremmo fatto io e Maryse senza di lui visto che eravamo entrambi nel panico più totale, è stato fondamentale in quei momenti. Quando le infermiere escono Izzy chiede a bassa voce "Posso entrare?" guarda noi e poi Magnus che le sorride con tenerezza "Vai tesoro" la incita mia moglie che prende posto affianco al ragazzo di mio figlio. Quando Isabelle e Simon entrano nella stanza lei prende parola "Vuoi qualcosa da mangiare?" chiede al ragazzo al suo fianco che scuote semplicemente la testa "Sono a posto grazie" lei gli sorride materna e gli passa una mano tra i capelli in segno di conforto. Pochi minuti dopo sentiamo delle voci alte e concitate propagarsi nel corridoio anticipando due persone che noto procedere a passo spedito verso di noi, riconosco subito i miei genitori "Oh Robert caro! Come sta Alec?" chiede mia madre notandomi e correndo quasi verso di me "Ciao mamma, stiamo aspettando che si risvegli" rispondo lasciando che mi baci le guance con il suo solito modo esuberante "Bene, bene e quando avverrà?" interviene mio padre in modo pratico e distaccato "Speriamo presto" rispondo semplicemente scrollando le spalle. Senza bussare procedono diretti nella stanza di Alec e sento mia moglie sbuffare, la guardo e ridacchio della sua espressione "Odiosi come sempre" borbotta a braccia incrociate "Amore ormai dovresti esserne abituata" le ricordo, non c'è mai stato un buon rapporto tra di loro "No, sono degli stronzi! Vent'anni di matrimonio e mai che mi abbiano salutato! Te pensa Magnus che per il matrimonio suo padre lo voleva convincere a lasciarmi sull'altare" borbotta lei voltandosi verso il ragazzo che ridacchia appena divertito dalla scena, sono felice del fatto che si stia distraendo un po' "Ma non l'ho fatto e poi abitano a Los Angeles e li vedi due volte all'anno perciò abbi pazienza" cerco di calmare mia moglie che davanti ai miei genitori sfodera sempre la sua arma da guerra. Izzy esce scazzata sbattendo quasi i piedi "Non potevano rimanere a casa vero!?" sbotta infastidita portandomi a sbuffare e alzare gli occhi al cielo "Neanche io sapevo di questa visita, sono preoccupati per Alec" spiego con calma "Ci hanno cacciati! E ovviamente non si sono risparmiati i loro mille giudizi su Simon" sbotta lei stringendo forte la mano al suo ragazzo che abbassa appena il capo "Lo sai come sono fatti, non posso cacciarli hanno tutto il diritto di stare qui. Ad Alec farebbe piacere" sospiro non sapendo bene come comportarmi in questa situazione "Probabilmente quando si sveglierà borbotterà qualcosa sul fatto che siamo stati degli stupidi a perdere tempo dietro a lui" mormora Magnus a mezza voce, probabilmente doveva rimanere solamente un pensiero "Tipico di Alec, soprattutto quando gli dirò che non hai dormito per tre settimane" una voce femminile mi fa voltare alla mia sinistra sorpreso "Oh ma tu non lo farai" risponde il diretto interessato verso Catarina che incrocia le braccia "E perché no?" chiede lei semplicemente avvicinandosi all'amico "Perché vorrà sapere tutto su Andie" il ragazzo alza un sopracciglio con aria di sfida ricevendo un'occhiataccia dall'amica "Stupido ingrato dei miei stivali, belli amici che ho" borbotta lei dopo aver superato l'attimo di sorpresa, gli rivolge una linguaccia indispettita prima di avvicinarsi alla porta ancora aperta, lanciare un'occhiata ad Alec, e allontanarsi bottando cose incomprensibili. "Andie? Il dottore?" si informa Izzy sorpresa "Già, non sai quante cose si scoprono a rimanere qui la notte" le risponde Magnus scrollando le spalle. Questo leggero scambio di battute che ha rilassato un po' tutti allontanando un attimo i pensieri tristi viene interrotto dai miei genitori che escono dalla camera a passo di marcia "Cos'è successo a nostro nipote?" chiede mamma rivolta a me "Un'incidente, un camion non ha rispettato un semaforo" spiego velocemente, cosa che avevo già fatto, ma hanno il brutto vizio di non ascoltare mai. "Lui chi è?" mi chiede invece papà indicando Magnus con superficialità "Lui è il ragazzo di Alec" rimango sorpreso anch'io della semplicità con cui lo dico a voce alta. C'è un attimo di silenzio, poi mio padre mi guarda, guarda mia madre e poi Magnus "COSA?" esclama poi del tutto stralunato "è uno scherzo vero?" non ottenendo risposta continua più inviperito di prima "Mio nipote non è un frocio!" esclama scuotendo la testa. Mia moglie scatta in piedi parandosi davanti a mio padre "Lavati la bocca quando parli di mio figlio!" lo affronta dando vita a uno scambio d'occhiatacce "Solo una donna come te poteva rovinare mio nipote!" lui mormora a bruciapelo queste cattive parole alle quali mi irrigidisco "Non sei mai stata la donna per mio figlio, ti ho sempre detto che dovevi sposarti con Jia" interviene mia madre rivolgendosi prima a Maryse e poi a me. "ORA BASTA! Smettetela tutti e due! Dovete imparare a rispettare mia moglie e guai a voi se vi riferite un'altra volta ad Alec in questo modo! Se siete qui per giudicare tutti quanti potete benissimo tornare da dove siete venuti, non abbiamo bisogno di voi!" esclamo fremente di rabbia bloccando tutte le inutili litigate, nessuno fiata, qualche persona sconosciuta si è anche fermata per ascoltare i fatti nostri, ma ad una mia occhiata riprendono a camminare in fretta. "Come osi rivolgerti così a noi Robert? Questa donna ti ha fatto il lavaggio del cervello" alzo gli occhi al cielo alle parole di mia madre che si finge oltraggiata "Oh ma smettetela! Sono anni che mi ripetete che Maryse non è la donna per me, che avrei dovuto sposare Jia eccetera eccetera, ma non me ne frega niente. Io amo mia moglie, con lei ho i miei splendidi figli e uno di loro sta rischiando di non svegliarsi più perciò smettetela! Ci sono cose più importanti a cui pensare!" sbotto guardando male i miei genitori prima di superarli con stizza ed entrare in camera da mio figlio chiudendomi la porta alle spalle. Attraverso la stanza fino ad arrivare alla finestra enorme che inonda l'ambiente di luce chiara, sospiro frustrato e amareggiato. Delle braccia mi circondano la vita, il suo profumo mi calma in un attimo "Sono un padre orribile" mormoro a fatica abbassando lo sguardo mentre la voce trema "Non è vero, non lo sei. Hai solo avuto paura, capita a tutti" mi tranquillizza Maryse accarezzandomi piano il ventre. Mi volto tra le sue braccia portando i nostri sguardi a incontrarsi "Mi chiedo come tu faccia a essere sempre così saggia e capace di relazionarti ad ogni situazione" ammetto stanco e provato da tutta questa assurda situazione "Beh...di solito quando sono presa alla sprovvista non mi metto a straparlare, ma ci rimugino su fino a quando non prendo una decisione" mormora lei dolcemente "Già...sono io quello che straparla" mormoro sempre più contrariato nei mie confronti per come mi sono comportato, l'attiro a me e appoggio la testa sul suo collo "Si sveglierà vero?" sussurro spaventato cercando di trattenere le lacrime "Si, lo farà" sussurra lei sicura appoggiando una guancia sulla mia testa cullandomi appena.
![](https://img.wattpad.com/cover/160278048-288-k632759.jpg)
STAI LEGGENDO
Noi e nessun altro || Malec
FanfictionLa FanFiction nasce su EFP, l'autrice originale si chiama Kiki_love, tutti i diritti sono riservati a lei, mi ha permesso di trascrivere questa storia qui su wattpad. No shadowhunters sono tutti umani ** Alexander è sempre stato un ragazzo tremenda...