17. Capitolo 17: Nuovo arrivato

1.2K 23 2
                                    

Capitolo 17 Nuovo arrivato

Le ore passano davvero lente oggi, Magnus non mi ha ancora risposto quindi molto fortunatamente starà dormendo. Io intanto prendo appunti sulle spiegazione della prof di italiano che sta riassumendo le opere dei più grandi letterati inglesi in vista dell'esame. Tre settimane e le lezioni saranno finite, ma inizieranno gli scritti e poi gli orali. Che ansia! Mag ci scherza sempre su perché dice che ormai la conosce a memoria pure lui la mia tesi, ma io continuo a ripeterla in qualsiasi momento libero. Un giorno mi sono addirittura messo a ripeterla a voce alta dopo che avevamo appena finito di fare l'amore e lui è scoppiato a ridere dicendo "No, ti prego non ce la posso fare! Non dopo un orgasmo!" si è alzato ed è andato a farsi la doccia. Lo so che non è affatto romantico parlare del confronto di retribuzione del reddito tra Europa e Stati Uniti, ma ho paura di dimenticare qualcosa e andare male. Per fortuna lui lo capisce bene e ci scherza su. La campanella mi distoglie dai miei pensieri "Arrivederci" dice la prof uscendo dall'aula, mi alzo e raccolgo i miei libri per poi dirigermi insieme a Jace in palestra "Ho bisogno di un consiglio" mi dice ad un certo punto "Dimmi" dico incuriosito "Io e Clary stiamo insieme da ormai due mesi, ma ancora non mi permette di fare nulla. Si è no una toccatina svelta da sopra i vestiti" dice lui e io scoppio a ridere "Hai detto che eri pronto per una relazione seria? Eccola" dico "Si ma..." lo blocco "Jace se fosse stata come tutte le altre che te la danno subito, non l'avresti neanche notata. Mi hai detto che ti piace il fatto che è diversa perciò non dovresti lamentarti" gli dico. Lui sospira "Lo so, ma mi sento andare fuori di testa!" io rido più forte "Le ragazze ci tengono molto a queste cose perciò più la fai sentire sicura più si fiderà" suggerisco. Lui annuisce abbastanza convinto mentre varchiamo la porta dello spogliatoio e incontriamo i nostri compagni. Vado nel mio solito posto e mi cambio in fretta per poi uscire e raggiungere il professore. Il resto delle ore passano a rilento fino alla campanella per andare a mangiare. L'ora libera passa in un lampo riportandomi alle noiose lezioni fino alle quattro del pomeriggio.
Quando finalmente anche l'ultima campanella suona raccolgo tutto e mi dirigo al mio armadietto. Prendo ciò che mi serve e aspetto Jace che intanto tiene il cellulare con una mano. Prendo il mio e trovo un suo messaggio
M: -Giorno pasticcino <3
A: -Mi stavo iniziando a preoccupare
M: -Ho rinviato la sveglia almeno venti volte fino all'una del pomeriggio xD ieri sera c'era così tanta gente! Ho dovuto aiutare al bar perché non riuscivano a stare dietro a tutti e una ragazza si è pure sentita male
A: -Oh cielo! Sta bene ora?
M: -Si è solo svenuta per il caldo, non aveva mangiato nulla. Vieni da me?
A: -Meno male. Accompagno i miei fratelli a casa e poi vengo
M: -Ok, ti aspetto amore <3
A: -A dopo <3
Intanto anche Jace è riuscito a fare due cose contemporaneamente e riusciamo ad uscire, Izzy è già affianco alla macchina che sbuffa "Alla buon ora!" dice aprendo lo sportello visto che ho tolto la sicura. Entriamo anche noi e io accendo il motore partendo "Izzy tu e Simon siete stati già insieme?" le chiedo, lei mi guarda perplessa e stupita "No perché?" chiede titubante. Mi volto verso mio fratello che sbuffa e rido "Mi spieghi perché no?" gli chiede lui "Perché è una cosa seria" dice ovvia lei "Perciò è una cosa positiva?" chiede lui perplesso "Certo! Cos'è sei in astinenza?" ride lei intuendo "No" borbotta. Io rido guardandola dallo specchietto e annuisco appena aumentando le sue risate. Parcheggio poco dopo in garage con le guance che fanno male a causa delle battutine di Izzy rivolte a Jace il quale era anche più esilarante! Entriamo in casa che ancora ridiamo, tranne lui che ha messo il muso. Mamma è sul divano che legge un libro "Ehi di buon umore?" ci chiede lei con un sorriso "Mi prendono in giro!" si lamenta Jace andandosi a sedere al suo fianco "Oh povero tesoro" dice lei scompigliandogli i capelli "Proprio un poveretto" ride Izzy. Io lascio lo zaino all'entrata "Io esco" dico riaprendo la porta "Di già?" mi chiede mamma "Sono già le quattro e mezza mamma" dico ovvio prima di chiudermi la porta alle spalle. Decido di andare a piedi così da prendere un po' d'aria. È una giornata così afosa! Sarà lo smog, sarà il bel tempo, ma in macchina si muore e spesso i taxi non hanno l'aria condizionata. Arrivo dopo un quarto d'ora e suono al campanello, lui apre il portone e io salgo le scale fino al secondo piano "Ciao pasticcino" mi saluta appena varco la porta "Ciao amore" lo saluto avvinandomi a lui per lasciargli un bacio a stampo. Lui è a dorso nudo sul divano che coccola il presidente, velocemente mi levo la maglietta sospirando sentendomi un po' meglio. Lui alza un sopracciglio "Ho un caldo assurdo" spiego lasciando la maglia su l'altro divano per poi sedermi dove ha i piedi allungando le mie gambe verso di lui. "Com'è andata a scuola?" mi chiede mentre il presidente si alza e si sposta verso di me per poi accoccolarsi sul mio petto "No ma con comodo! Non ho già abbastanza caldo" gli dico, ma lui niente. Piano lo prendo e lo appoggio sul tessuto del divano "è andata bene, abbiamo praticamente ripassato tutto per l'esame. Mi sono annoiato" gli rispondo "Oh certo! Perché tu sei un genio e sai già tutto" ride lui facendomi il solletico sulla pancia con un suo piede. Rido prima di bloccarlo "Sono in ansia per l'esame, lo sai" gli dico ovvio "Si amore, ma tu sei estremamente ansioso!" ride lui mettendosi a sedere "Se continui così non ci arrivi mica all'esame" dice buttandosi su di me. Rilascio un suono strozzato visto che mi è atterrato sullo stomaco "Valeva anche per te il fatto che ho caldo" ribadisco e lui mette il broncio prima di provare a spostarsi, ma non glielo permetto prendendogli un braccio e tirandolo verso di me. Incollo le mie labbra alle sue in un lento bacio dolce e passionale allo stesso tempo. Sorride mentre lo bacio lasciandosi coccolare un po', gli accarezzo piano la schiena e sento che si ricopre di brividi, poi salgo fino ad appoggiare le mani sulle sue guance e poi sui capelli incrostati di gel. Passo le dita tra alcune ciocche dritte, ci stacchiamo a debito d'ossigeno "Sai pensavo di farmi i capelli blu" mi dice guardandomi negli occhi "Tutti blu?" chiedo assumendo un'espressione corrucciata, lui annuisce "è un peccato, mi piacciono molto i tuoi capelli" dico "Allora niente" acconsente, ma noto subito nei suoi occhi un velo di tristezza "Magari puoi fare un ciuffo" propongo per trovare un compromesso "Mh ci può stare, buona idea" dice lasciandomi un bacio. Chiacchieriamo per un bel po', mi racconta bene cosa è successo ieri sera al locale e per fortuna si è risolto tutto. "Cosa ci devi fare con quella?" chiedo poi notando un barattolo di tempera nera appoggiato al tavolino "Oh volevo fare un disegno qui in salotto" mi dice lui mettendosi seduto per prenderlo. "Forte, che disegno?" chiedo mentre lui lo apre "Non lo so ancora" dice immergendo la punta di un dito nel nero per poi strisciarmelo velocemente sulla guancia. Rimango interdetto un attimo poi realizzo e lo guardo malissimo facendolo scoppiare a ridere. "Mi è venuta un'idea!" esclama poi lasciando il barattolo da parte un attimo per prendere il bottone dei miei jeans e slacciarlo "Che fai?" chiedo perplesso vedendolo sorridere "Arrivo subito!" dice alzandosi e sparendo nella sua stanza. Alzo gli occhi al cielo per la sua incontrollata iperattività, ma non faccio in tempo a dire nulla che torna. Ha indossato anche lui un paio di jeans bassi che lasciano intravedere l'elastico dei boxer uguali ai miei "Alzati" mi dice, sospirando lo faccio mentre lui immerge un pennello non troppo spesso nella tinta "Mi vuoi dire cosa vuoi fare?" richiedo "Una foto bellissima e poi voglio imbrattare un po' questi bei addominali" dice malizioso avvicinandosi a me. Si siede sul divano così da essere all'altezza del ventre e appoggia la punta. Rido istericamente facendo un passo in dietro "Mi fai il solletico" mi lamento "Dai amore sopporta! Faccio veloce" mi dice riportandomi davanti a lui. Inizia a scrivere delle lettere dai miei pettorali per poi proseguire in giù fino al bordo dei jeans che abbassa un po' prima di riallacciarli e conclude con un cuore sul fianco, cerco per tutto il tempo di trattenermi dall'allontanarmi visto il fastidio. Sorride allontanandosi "Ecco fatto!" esclama, abbasso il viso cercando di leggere "My present, my future and my all life. I love him" sorrido dolcemente avvicinandomi per lasciargli un bacio a stampo "Ora tocca a me!" dico poi fregandogli il pennello, ci penso un attimo prima di immergere il pennello e poggiarlo sui suoi pettorali per tracciare linee. Anche lui ride "Fa davvero il solletico" dice, alzo il viso e gli sorrido furbo lasciandogli un morso sul fianco prima di disegnarci sopra un cuore "Fatto?" mi chiede quando mi alzo, annuisco e lui si guarda "Love is love, anything is wrong. I love him" sorride tenero "Senz'altro adatta" mormora complice. Mi prende per mano e mi trascina davanti ad una parete bianca, l'unica della casa, e lo vedo prendere una macchina fotografica di quelle professionali "Qui vuoi fare il disegno?" chiedo "Si esatto" vedo che l'appoggia su un mobile basso e si avvicina a me. Si mette al mio fianco così da far vedere le scritte e mi guarda intensamente voltando la testa di lato e io mi ritrovo a fare lo stesso perché i suoi occhi sono ipnotici e splendidi. Scatta il flash e lui esclama "Un'altra!" corre a reimpostare la macchina e poi torna da me con la stessa posa, ma questa volta ci baciamo con calma e amore. Anche quando scatta non ci allontaniamo subito, ma finiamo di goderci il bacio. "Voglio farne una col cellulare" dice prendendolo e impostandolo, ridacchio della sua esuberanza e lui torna con me con un bellissimo sorriso. Questa la facciamo con le fronti appoggiate e le labbra ad un passo tra loro e un'altra con un bacio. "Ora si toglie questo vero?" chiedo quando va a prendere il cellulare "Lo vedremo" dice con un sorriso prima di trascinami in bagno "Lo vedremo?! Vuol dire che potrebbe rimanere il segno!" esclamo sconvolto "Forse" dice aprendo l'acqua. Lo guardo male mentre mi spoglio, entro nel box enorme e mi metto subito sotto l'acqua sfregando con le mani, lui mi raggiunge un attimo dopo e fa lo stesso. Sotto il suo soffione d'acqua ci possono stare comodamente cinque persone! Lui ride per tutto il tempo vedendo che mi sto quasi togliendo la pelle per levare il segno mentre io continuo a guardalo male, anche se mi è piaciuto fare le foto. Quando usciamo il segno si vede poco, ma c'è. Ci rivestiamo "Andiamo a fare un giro?" mi chiede lui "Va bene" acconsento "Magari possiamo andare da Rag e lo spagnolo, però bisogna chiamarli per renderli presentabili" ride lui contagiandomi. Lo blocco quando vedo che prende i trucchi "Non farlo" mormoro piano circondandolo con le mie braccia da dietro "Ma così..." lo blocco "Sei bellissimo, mi piaci tanto" dico lasciandogli un bacio sul collo "Ok, ma solo per oggi e perché me lo chiedi tu" acconsente prendendo il gel. Sorrido vittorioso fregandogli il cellulare dalla tasca dei jeans "Mi passo le foto" dico prima di uscire. Cerco di sbloccare il cellulare, ma non va "Ho cambiato pass!" urla lui, alzo gli occhi al cielo visto che la cambia in continuo e appoggio il pollice sul tasto centrale, questo si sblocca. Guardo le foto notando che sono venute proprio bene e me le mando. Col mio cellulare le apro e modifico quella del bacio facendola in bianco e nero così che le scritte risaltino ancora di più. Quando mi raggiunge gliela mostro "Che bella! Mandamela" dice mentre si mette le scarpe, lo faccio e la imposto come screen-saver. Infilo la maglia e anche lui, prende le chiavi della macchina e scendiamo. "Li chiamo io" dico riferendomi ai due, usciamo dal portone e attraversiamo la strada, intanto compongo il numero di Raphael, ma un rumore strano mi giunge all'orecchio. Sembra un guaito, lascio perdere la chiamata che neanche avevo fatto partire e mi incammino verso il vicolo affianco al garage "Che fai amore?" mi chiede Mag che ha già aperto la saracinesca, sento lo stesso rumore ancora e proviene da dei sacchi dell'immondizia. "C'è qualcosa qui" dico avvicinandomi e chinando, sposto un sacco e sento lo stesso suono, ne sposto un altro e scopro un piccolo musetto.

Noi e nessun altro || MalecDove le storie prendono vita. Scoprilo ora