La scrittrice vuole specificare che non è esperta in ambito medico e tutto ciò che potete trovare è stato frutto di veloci ricerche su internete e immaginazione, ovviamente se volete correggere a riguardo sarà ben disposta a imparare cose nuove per il futuro. Buona lettura ❤️
Capitolo 27
tutto okay?Distrattamente mi stringo contro qualcosa di caldo davvero comodo mentre la mia mente continua a partorire immagini del sogno che sta svanendo. Mi crogiolo nel mio dormi-veglia rilassante e probabilmente mi addormento di nuovo per qualche minuto perché quando un peso totalmente estraneo piomba sul letto, creando un forte trambusto, scatto a sedere spaventato "Axel!" mi lamento recuperando la coperta per nascondermi sotto, ma quel cagnolone non vuole sentire storie e inizia a spingere col muso contro il mio viso nascosto mentre rilascia dei versi per attirare la mia attenzione "Axel giù!" lo sgrida una voce roca al mio fianco e istintivamente sorrido avvicinandomi a lui. "Axel vieni fuori! Che ci fai lì!" la voce di mamma lo sgrida a tono basso probabilmente pensando che siamo ancora addormentati. Non accenna a spostarsi di un millimetro e sento mamma entrare in stanza per convincerlo a scendere dal letto. In quel momento la voce di Max risuona nel corridoio "Ax!" urla divertito mentre sento i suoi passi pesanti "Shh Max!" lo sgrida mamma subito "Qualcun altro?" chiedo sarcastico tirando fuori la testa dalle coperte "Oh sei sveglio. Scusa ora usciamo" mormora subito mia madre mortificata per avermi disturbato. Il mio fratellino si butta sul letto per prendere il cane, ma cade sulla mia gamba e rilascio un suono strozzato "Scusa, scusa, scusa!" esclama subito lui guardandomi terrorizzato "Tutto ok" lo tranquillizzo e noto Mag al mio fianco richiudere gli occhi e rilassarsi. Mio fratello mi guarda tutto dispiaciuto quasi sul punto di piangere "Vieni qui" lo chiamo prendendolo poi tra le braccia infilandolo sotto le coperte al mio fianco. "Buongiorno" lo saluto solleticandogli la pancia per stuzzicargli delle risate spensierate "Buongiorno" mi saluta lui ridacchiando dolcemente, poi gira la testa e guarda Magnus "Dorme?" sussurra verso di me "No, è solo svogliato" gli mormoro in risposta mentre una mano del mio ragazzo sbuca da sotto le coperte e gli scompiglia i capelli affettuosamente "Non è vero" borbotta il diretto interessato non accennando ad aprire gli occhi. Sento un rumore strano e mi volto trovando mamma con il suo cellulare in mano "Ci stai facendo delle foto? Sul serio?" le chiedo borbottando in imbarazzo "Siete così carini! Se volete c'è la colazione pronta in cucina" ci avvisa lei ridacchiando "Biscotti!" urla Max fiondandosi fuori dal letto seguito da Ax che scodinzola felice. Anche mamma esce incitando il figlio minore a non correre sulle scale, in attimo torna il silenzio e due braccia mi attirano al suo corpo mentre le sue labbra si appoggiano piano alle mie "Giorno pasticcino" sussurra lui assonnato non accennando a voler smettere di sonnecchiare "Giorno" mormoro prima di infilare una mano tra i suoi capelli e far combaciare le nostre labbra in un bacio dolce, ma passionale. "Dormito bene?" mi chiede subito dopo "Benissimo, grazie per essere rimasto" sussurro con un sorriso che lui non può notare "Il piacere è tutto mio fidati" ride lasciandomi un altro bacio a stampo "Hai fame?" gli chiedo poi continuando a giocare con alcune ciocche dei suoi capelli "Non tanta" mormora richiedendo un altro bacio. Finalmente apre gli occhi e posso perdermi in quei smeraldi bellissimi "Ciao" sussurro divertito portandolo a ridacchiare "Ciao" biascica appena non del tutto convinto di svegliarsi "Come stai?" mi chiede subito dopo mentre le sue mani, ancora sui miei fianchi, iniziano a disegnare qualche tenera carezza sulla mia pelle "Benissimo" mormoro per poi sbadigliare coprendomi la bocca con la mano. Lo vedo alzare il viso verso il mio comodino svogliatamente "Cavolo sono quasi le undici" sospira mettendosi a sedere mentre io sbuffo contrariato "Ci dobbiamo alzare?" metto il broncio decisamente contrario a questa idea "Io amore devo andare via, tra poco dovrebbe passare Ragnor che dobbiamo discutere di alcune cose per il locale poi devo dare da mangiare al Presidente e devo pranzare" mi spiega dolcemente "Non puoi rimandare? Passiamo dopo da casa a dar da mangiare al Presidente" mi imbroncio ancora di più cerando di convincerlo. Mi morde il labbro inferiore abbassandosi alla mia altezza "Amore i tuoi sono stati anche fin troppo gentili" mi fa notare lui con un sussurro, scrollo le spalle rassegnato "Come vuoi, ma la doccia la fai con me perché mi devi aiutare" lui ride annuendo alla mia richiesta "Se la metti così non posso dire di no". Si alza togliendomi le coperte di dosso scatenandomi un altro sbuffo contrariato e mi porge la mano che mi affretto a prendere intrecciando le mie dita con le sue e mi lascio aiutare a sollevarmi. Una volta in piedi mi stiracchio un po' mentre lui apre l'armadio prendendo dei vestiti per me e raccoglie i suoi dalla sedia della scrivania "Puoi prendere qualcosa se ti serve" gli propongo perché so che odia indossare gli stessi indumenti due giorni di fila. Ci pensa un attimo poi recupera una maglia dal mio armadio e mi circonda la vita con un braccio per sostenermi mentre camminiamo verso il bagno "Che palle questo gesso" sbuffo infastidito sentendo la gamba pesante "Non puoi incominciare a lamentarti ora che tra poche ore lo togli" mi sfotte lui alzando gli occhi al cielo "è troppo tardi" scuoto la testa divertito. Si chiude la porta alle spalle e apre il getto della doccia "So già che mi farai congelare dentro questa trappola" borbotta guardandomi male "Sono io qui quello malato" gli ricordo ridacchiando appena per la sua espressione contrariata "Certo, solo quando ti fa comodo" ride forte contagiandomi. Mi aiuta a spogliarmi e a fasciare il gesso in modo da non bagnarlo e dopo si spoglia anche lui, entriamo nella doccia e subito si china per prendere lo shampoo. Ci laviamo velocemente i capelli mentre, a turno, ci risciacquiamo per poi insaponarci il corpo a vicenda, ma quando le sue labbra si appoggiano sulle mie trasformando i teneri bacini in qualcosa di più cerco di fermarlo "Amore..." lui grugnisce qualcosa di non definito "Ti prego promettimi che ti riprenderai presto o impazzisco!" mugugna con un adorabile broncio "Spero presto anche io amore" sussurro appoggiandomi a lui "Mi manchi" ammetto nascondendo il volto arrossato dall'imbarazzo nel suo collo. Le sue braccia mi stringono forte "Ti amo" sussurra estremamente dolce "Anch'io" gli lascio un bacio dolce sulla sua pelle profumata "Però dovremmo parlarne Mag" ho in coraggio di sussurrare. So che abbiamo lasciato tutto in sospeso, ma non ho dimenticato nulla di quello che è successo tra noi. Semplicemente al momento non credo di poter sopportare una discussione con lui, voglio solo essere presente al cento per cento per poter parlare con lui e risolvere al meglio la situazione senza che le incomprensioni si accumulino. In risposta ottengo un suo accenno d'annesso "Ok, quando?" mi chiede solamente, data la mia posizione riesco a percepire i battiti del suo cuore accelerare appena, sospiro solamente "Domani?" propongo con una mezza scrollata di spalle "Ok" acconsente semplicemente. Mi appoggio meglio contro di lui gravando col peso sul suo corpo per poter alleggerire la gamba che ha iniziato a far male. Le sue mani mi accarezzano per un po' i capelli poi ride spensierato "Dillo che hai voluto fare la doccia con me solo per poterti appoggiare su qualcosa di comodo" sorrido più rilassato grazie alla sua battuta che ha smorzato la tensione "Mi hai beccato" ridacchio spensierato alzando la testa dal mio rifugio. Decido di darmi un'ultima sciacquata per poi uscire e lui mi copia abbandonando per primo il box per avvolgendomi in un telo appena spengo l'acqua. Mi siedo stanco sulla tavoletta dal wc chiusa e sospiro, mi asciugo sfregando la spugna sulla pelle e levo l'ingombrante nylon dal gesso. Lui mi passa i vestiti e a fatica li indosso mentre lui fa lo stesso, mi aiuta ad alzarmi e mi sistemo meglio i pantaloncini della tuta. Mi avvicino al lavandino lavandomi i denti nonostante debba ancora mangiare, ma sento un brutto sapore in bocca per via dello shampoo. Mag mi aspetta sistemandosi i capelli alla meglio e poi mi frega lo spazzolino copiando i miei gesti. Si sciacqua la bocca e mi sorride asciugandosi la faccia, un suo braccio mi avvolge la vita ed usciamo insieme dal bagno. "Sicuro di voler andare?" gli chiedo assumendo l'espressione più dolce che riesco a fare "Amore non guardarmi così" borbotta lui mentre entriamo in camera mia. Mi siedo sul letto assumendo un vero e proprio il broncio "Ma io voglio le coccole" mormoro fingendomi indispettito, lo vedo mordersi un labbro indeciso, poi si avvicina a me "Non mi tentare pasticcino, vorrei che le cose con i tuoi procedano bene e quindi non mi voglio approfittare della loro gentilezza ok? Prometto che oggi pomeriggio ti coccolo tutto" sussurra a un passo dalle mie labbra "Ok" sbuffo appena prima che lui mi baci dolcemente. Appena si allontana raccoglie i suoi vestiti "Lasciali qui, te li faccio lavare da mamma" dico con tono sicuro, non lo lascio protestare "E ora accompagnami di sotto che ho fame" concludo allungando le mani verso di lui che subito mi aiuta. Raccoglie il suo cellulare e indossa le scarpe, lentamente poi scendiamo le scale "Ti fa male la gamba?" mi chiede dolcemente seriamente preoccupato questa volta "Un po', ma è il gesso che è pesante più che altro" lo rassicuro mentre, a fatica, arrivo alla fine della rampa e sospiro. Con un po' d'altra fatica arrivo in cucina dove la mia famiglia sta chiacchierando tranquillamente attorno al tavolo mentre si concede un'intensa colazione "Buongiorno" salutiamo insieme io e Mag. Mi aiuta a sedermi sulla sedia e mi sorride "Caro non ti siedi?" gli chiede mamma "Scusami Maryse, ma non posso rimanere. Il dovere chiama" scherza lui con una scrollata di spalle "Neanche un caffè?" insiste lei apprensiva, ma proprio in quel momento il cellulare del mio ragazzo vibra "Ehm no grazie mille, Ragnor mi sta aspettando qui fuori" si congeda in fretta. "Appena finisco ti scrivo" si rivolge a me dolcemente "Ok, a dopo" lo saluto con un sorriso mentre pesco nel pacchetto qualche biscotto da inzuppare nel mio caffè "Vieni Magnus ti accompagno" si offre mamma alzandosi dal suo posto "Buona giornata" lui saluta tutti gli altri che subito ricambiano. Li sento parlare sul pianerottolo mentre mi allungo per recuperare anche la tazza di caffè "Alle tre ti accompagna lui oggi?" mi chiede papà smettendo per un attimo di leggere il giornale "Dovrebbe, se non lo bloccano al locale" rispondo semplicemente scrollando le spalle. Chiacchiero con Jace che mi aggiorna sulle ultime novità calcistiche mentre mangio di gusto, poi lui mi aiuta a spostarmi in salotto giusto per poter stendere la gamba comodamente sul divano. Passiamo in resto della mattina così semplicemente a chiacchierare e dopo pranzo decidiamo di giocare a fifa per un bel po'. Quando mi squilla il cellulare in automatico sorrido "Ehi!" rispondo impaziente di sentire la sua voce "Ciao pasticcino tutto ok?" mi chiede mentre lo sento masticare qualcosa "Si tutto ok, ma stai mangiando ora?" gli chiedo guardando di sfuggita l'orologio "Si ho fatto tardi, è successo un casino al locale" lo sento sbuffare mentre io aggrotto la fronte "Oh, tutto ok?" gli chiedo preoccupato "Dovremmo restare chiusi due settimane , è scoppiata una tubatura nel bagno e stamattina ci siamo trovati con l'acqua alle caviglie e quindi dobbiamo far cambiare anche il pavimento" grugnisce sicuramente frustato per via di questo imprevisto "Oh cavolo! Ma tutto?" chiedo in pensiero per il locale e loro che lo devono sistemare al più presto "No, per fortuna solo nel bagno e nel corridoio. Ci inventeremo qualcosa" mormora lui, sento quanto sia esausto nonostante sia appena primo pomeriggio "Mh va bene, se vuoi mi faccio accompagnare da mamma" propongo non volendo sovraccaricarlo ulteriormente "No, no! Il tempo di una doccia e sono da te" mi dice subito senza pensarci un solo secondo "Ok allora mi vado a cambiare" sospiro massaggiandomi la gamba indolenzita "Perfetto! A dopo amore" mi saluta lui mandandomi un bacio "A dopo". Chiudo la chiamata e mi stiracchio la schiena "Problemi?" mi chiede Jace ancora concentrato a giocare guardando la tv "Si, al locale" sospiro in pensiero "Mi aiuti a salire?" gli chiedo poi attirando la sua attenzione. Ora come ora per aiutare Magnus a liberarsi di qualche tensione posso solo rassicurarlo del mio stato di salute e quindi impegnarmi nella riabilitazione. Subito Jace lascia il controller e mi aiuta ad alzarmi e poi a salire le scale "Dio! Pesi sai!" si lamenta a metà scalinata sbuffando "Ehi! Porta rispetto!" scherzo mentre mi trascino la gamba a fatica. Una volta in camera mi siedo sul letto e sospiro stanco "Vuoi che ti prendo io qualcosa da mettere?" mi chiede lui marciando verso l'armadio "Si grazie" accetto subito. Mentre Jace fruga tra i miei vestiti noto Izzy superare la mia camera fischiettando diretta al piano di sotto, ma poi torna in dietro lanciando un'occhiata nella stanza "Ehi che fate?" chiede curiosa avvicinandosi a me. "Cerco qualcosa che Alec può indossare" borbotta concentrato mio fratello "Ti aiuto aspetta" si offre lei spostandosi al suo fianco. Chiacchieriamo un po' anche quando mi passano un paio di pantaloncini della tuta neri adatti per lo stretching e una canottiera, mi cambio rimanendo seduto e aiutandomi con la gamba buona per far salire i pantaloni fino alla vita. A noi si aggiunge anche Axel che corre e si rotola come un matto sul letto mentre giochiamo con lui. Quando sento il campanello suonare mi allungo per prendere le scarpe a lato del letto "Vado ad aprire" ci informa Izzy scendendo velocemente le scale "Dici che devo portare anche l'altra?" chiedo a mio fratello mentre guardo la scarpa che ho in mano che ovviamente non posso infilare dato il gesso. "Non lo so, oggi te lo devono togliere no?" mi chiede perplesso anche lui "Si, in teoria" mormoro pensieroso "Dai passami quello zaino, me la porto dietro" concludo indicandogli uno zaino sulla mia scrivania. Ci metto dentro la scarpa e una bottiglia d'acqua, il cellulare e le chiavi di casa. Jace mi aiuta ad alzarmi e a scendere al piano di sotto dove noto mamma e Mag parlare e ridere tranquillamente. Appena Mag mi nota mi sorride dolcemente avvicinandosi alle scale e allungando una mano per aiutarmi, mi sorreggo a lui per scendere l'ultimo gradino e ringrazio mio fratello. "Sei pronto?" mi chiede il mio ragazzo con un sorriso "Si, possiamo andare" sorrido anch'io appoggiando una mia mano sulla sua posta sul mio fianco sinistro. "Allora a stasera e tu caro sei invitato a cena" si raccomanda mamma aprendo la porta e scuotendo un dito in direzione di Magnus "Grazie mille Maryse" la ringrazia lui aiutandomi ad uscire. Come al solito Axel corre fuori scodinzolando "Ehi cucciolone oggi niente passeggiata" gli dice Mag ridendo mentre lo allontana dolcemente dalle sue gambe "Ax stai fermo qui" gli ordino e lui, molto intelligente, si siede continuando a scodinzolare. A fatica entro in macchina e, quando anche lui sale, partiamo diretti in ospedale. Per la durata del viaggio mi faccio raccontare cosa è successo al locale e mi spiega come lui e Ragnor hanno intenzione di procedere. Una volta arrivati mi aiuta a scendere e ci incamminiamo verso l'ingresso, alla hall troviamo una simpatica infermiera "Salve avrei un appuntamento col dottor Karay" dico gentilmente "Certo, il suo nome?" mi chiede prendendo a digitare al computer "Alexander Lightwood". Fa una veloce chiamata dopo aver controllato qualcosa nel database e poi mi sorride gentilmente "Arriverà a momenti potete sedervi nel frattempo". Seguiamo le sue istruzioni accomodandoci su delle sedie poste vicino all'ingresso ricominciando a chiacchierare. Passano davvero pochi minuti prima che sento "Alec! Pronto per togliere questo gesso?" Andie ci si avvicina solare e sorridente "Non vedo l'ora, con questo caldo è davvero faticoso portarlo" sospiro alzandomi "Dai allora, venite con me" ci incita il dottore illustrandoci la strada tra molti corridoi. Attraversiamo vari reparti prima che lui apra una porta "Ecco entrate pure, arrivo tra un momento" ci informa invitandoci ad entrare in una stanza molto spoglia con solo un lettino e qualche macchinario. Mag mi aiuta a sedermi sul letto "Come pensi che vada tra lui e Cat?" chiedo curioso cercando di rilassarmi "Non lo so, ma sono piuttosto sicuro che anche a lei piaccia e anche parecchio" ridacchia lui malizioso "Già, lo penso anch'io. Dovremmo fare qualcosa?" chiedo ancora prendendo già a pensare a qualche modo per aiutare la mia amica "Magari...una serata tutti insieme giusto per dare una spintarella?" propone lui con una scrollata di spalle "Oh sì, buona idea" esclamo contento annuendo a questa sua illuminazione "Modestamente sono fantastico" ridacchia mentre si abbassa per lasciarmi un bacio "Presuntuoso" mormoro divertito a un centimetro dalle sue labbra. Poco dopo la porta si apre rivelando Andie con un'infermiera "Eccoci!" esclama lui prendendo posto su una sedia e avvicinandosi al mio lettino "Come va? Ti fa male?" mi chiede tastando per un po' la mia coscia "Un po' soprattutto quando sto in piedi per lunghi periodi, ma credo sia causa, almeno per la maggior parte, della pesantezza del gesso" racconto scrollando le spalle "Beh il lato positivo è che per il primo mese hai dovuto portare tutta la gamba ingessata e non te ne sei neanche accorto no? Ora togliamo anche questo, ma ti dico subito che dovrai portare un tutore" scherza avvisandomi poi sulle procedure mentre si alza e inizia a preparare delle macchine "Il trauma che hai riportato è stato piuttosto difficile da sistemare e non possiamo permetterci che tu assuma posizioni sbagliate, in questo modo col tutore potrai guarire al cento per cento e in tempi rapidi" mi spiega in modo pratico "Per quanto tempo dovrò portarlo?" chiedo io curioso di scoprire quanto tempo durerà questo supplizio "Dipende tutto da come reagisce la gamba, ora ti toglierò il gesso, ti farò vedere vari esercizi che dovrai fare a casa e poi in base alle sedute pomeridiane ti saprò dire di più. Ovviamente più sarai costante meno tempo dovrai tenerlo" mi spiega pazientemente mentre torna al suo posto con un sorriso e una piccola sega circolare nella mano destra. "Bene, iniziamo ok? Non sentirai assolutamente nulla tranquillo" mi rassicura per poi azionare il macchinario. Appoggio la testa contro il lettino e alzo un poco gli occhi incontrando quelli di Mag che mi sorride portando una mano tra i miei capelli. Un rumore fastidioso tipico di quando si taglia qualcosa con una lama in acciaio riempie l'aria, ma non dura molto. Infatti in neanche cinque minuti mi libera dal gesso aiutato dall'infermiera. "Fatto" mi avvisa Andie mentre si alza, lancio quindi uno sguardo alla mia gamba e assumo una smorfia schifata per quanto sia più "secca" rispetto all'altra. Mag ride della mia espressione lasciandomi poi un bacio sullo zigomo. "Ok ora mettiti comodo perché potrebbe farti molto male visto che è la prima volta ed è un mese che i tuoi muscoli non si muovono" mi avvisa Andie mettendosi al lato del lettino e prendendo delicatamente la mia gamba. Serro la mia mano con quella di Magnus e cerco di rilassarmi il più possibile "Ora inizio ok?" mi avvisa e annuisco solamente, un attimo dopo inizia a piegare la mia gamba e a muovere la mia caviglia in movimenti circolari. Stringo forte gli occhi mentre i miei denti affondano nelle mie labbra per trattenere gli urli di dolore. "Respira Alec, so che fa male ok? Ma non devi mollare" mi incita lui serio mentre continua a compiere diversi esercizi, annuisco prendendo a respirare dal naso e stringendo forte la mano di Mag che mi accarezza con l'altra la fronte e il braccio. La tortura dura per quelle che mi sembrano ore prima che lui dica "Ok, un po' di pausa" riappoggia la mia gamba sul letto e si avvicina a me "Non odiarmi, è necessario. Sei andato benissimo, ora Mary ti farà un massaggio per rilassare i tuoi muscoli e poi torno e insegno a Magnus alcuni esercizi che ti possono aiutare" mi spiega cordiale "Ok, grazie" mormoro stanco morto e stremato dal dolore. Sospiro chiudendo gli occhi per un momento mentre Mag mi accarezza piano la mano che ho ancora ancorata alla sua anche se non più in una morsa ferrea "Vuoi dell'acqua?" mi chiede dolcemente "Si, per favore" mormoro appena sentendomi troppo stanco anche solo per parlare "Signor Lightwood posso iniziare o vuole un momento per riprendersi?" chiede gentilmente l'infermiera Mary "No prego inizi pure, le chiedo scusa" mi affretto a dire non volendo intralciare il suo lavoro. "Nessun problema, la prima volta è quella che mette a k.o. la maggior parte dei pazienti" mi rassicura sorridente mentre si spalma un po' d'olio sulle mani e inizia a massaggiare la gamba dolorante. Prendo la bottiglietta che mi porge Mag e bevo generosi sorsi d'acqua per riprendermi. Una volta fatto lui la risistema nel mio zaino e torna ad accarezzarmi la mano. È davvero molto rilassante come massaggio nonostante insista sulle zone doloranti "Certo che è proprio una bella cicatrice" mormora il mio ragazzo al mio fianco intento a fissare la gamba "Già, è orribile" concordo con una smorfia "Se vuole posso consigliarle un olio buonissimo che può applicare tutti i giorni così che la cicatrice si noti il meno possibile" mi suggerisce cordialmente l'infermiera "La ringrazio, sarebbe davvero utile" acconsento con un sorriso. Quando ormai il massaggio è quasi finito rientra Andie con un tutore tra le mani "Alec ti presento il tuo nuovo compagno di camminate! Come vedi prende dalla coscia fino al piede così saremo certi che tutta la gamba assuma la posizione corretta" mi spiega sorridente "Beh è nero non mi posso lamentare" ridacchio mentre Mag alza gli occhi al cielo "Oh tranquillo mentre dormi te lo ricopro di strass!" scherza lui portandomi a ridere più forte. "Dottore ho finito, i muscoli sono del tutto rilassati ora" Mary avvisa Andie con tono professionale "Perfetto! Magnus vieni qui" lo incita posizionandosi ai mei piedi e riprendendo la mia gamba tra le mani "Ora dovrai tenere la gamba sollevata e far ruotare molto lentamente la caviglia perciò prenderai il piede e con una lieve pressione compirai dei gesti rotatori" spiega lui facendogli vedere il movimento mentre stringo gli occhi per il dolore "Prova dai". Mag prende il suo posto e lentamente mi solleva la gamba e mi afferra il piede iniziando a muovere la mano, sibilo dal dolore "Lentamente" lo riprende Andie e lui rallenta "Scusa pasticcino" mormora dispiaciuto quando lo fulmino con lo sguardo. "Bene ora sempre tenendo la gamba sollevata compi una pressione sul retro della coscia aiutandoti col tutto il corpo. Il ginocchio si deve avvicinare il più possibile al viso" spiega il dottore mentre quasi si stende su di me "Oh cazzo!" esclamo per la fitta intensa per tutta la gamba "Lo so questo fa molto male, infatti dovrai farlo solo per cinque volte, non di più" ci informa in modo pratico "Cosa?! Cinque?! Oh morirò" esclamo stremato e col fiatone "Lo so Alec, ma è necessario per la circolazione" mi spiega Andie cercando di motivarmi a proseguire "Avanti Magnus prova" il mio ragazzo torna in posizione un po' titubante, ma fa come gli è stato detto mentre io m lamento con un grugnito. "Ok dai, l'ultima cosa sempre con la gamba sollevata la tieni piegata e la muovi verso la sua fronte così che si pieghi e poi l'allunghi tenendola sempre in angolo retto" mostra come fare e ormai non ci faccio neanche caso al dolore dopo quello acuto dell'esercizio precedente. Dopo che anche Magnus ha provato ed Andie l'ha corretto nella posizione da tenere mi lasciano in pace per qualche secondo. "Ultima cosa per oggi, mettiamo il tutore" conclude Andie e con l'aiuto dell'infermiera e di quelle poche forze che mi rimangono lo fissano alla gamba. Mi aiuta a compiere qualche passo permettendo alla gamba di riadattarsi al mio peso, non riesco proprio a camminare da solo dato che applicando troppo peso essa non mi regge, ma sono soddisfatto dei progressi fatti in una sola seduta. "Puoi toglierlo solo per la doccia e per gli esercizi ok? So che quando dormi può dare fastidio, ma per i primi tempi è meglio così" mi avvisa. "Va bene, grazie Andie" lui mi sorride cortese "Di nulla, mi dispiace solo che dovrai tornare anche domani per questa tortura" ride lasciandomi una pacca, non troppo forte, sulla spalle "Penso che mi farò sedare domani" scherzo alzandomi lentamente dal lettino aiutato da Mag che mi sorregge. Tutti ridiamo mentre usciamo in corridoio "Per oggi basta esercizi, ma è meglio se inizi da domani mattina appena sveglio così verrai qui con i muscoli già preparati" mi raccomanda lui "Certo, a domani" lo saluto con un sorriso amichevole "Ciao ragazzi a domani" anche Magnus lo saluta e ci incamminiamo verso l'uscita "Ce la fai?" mi chiede il mio dolcissimo ragazzo "Si, si è tutto ok" mormoro stanco mentre usciamo a passo lento. Per salire in macchina mi faccio aiutare visto che non credo i miei muscoli possano sopportare ancora. Inutile dire che una volta partiti crollo addormentato senza neanche accorgermene. Forse, e soltanto forse, la fisioterapia mi ha giusto un po' spossato.
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Noi e nessun altro || Malec
FanfictionLa FanFiction nasce su EFP, l'autrice originale si chiama Kiki_love, tutti i diritti sono riservati a lei, mi ha permesso di trascrivere questa storia qui su wattpad. No shadowhunters sono tutti umani ** Alexander è sempre stato un ragazzo tremenda...