15. Capitolo 15: Prima sbronza

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Capitolo 15
Prima sbronza (Pro alec)

"È per questo che mi devi ascoltare tesoro" cerca di convincermi Mag con un tono di voce ovvio "Ho l'esame tra meno di un mese, non mi sembra il caso di saltare le lezioni inutilmente" gli ripeto steso sul letto con un sospiro stanco "Ma non è inutilmente! Ne hai bisogno ed è inutile che fai finta di niente, perché lo so" ribatte per la millesima volta con tono dolce "Ascolta pasticcino hai la media del dieci, la tesina è pronta e tu non sorridi più. Ti vengo a prendere davanti a casa tua se non sei da me entro le otto domani sera" mi minaccia bonariamente cercando di convincermi. Alzo gli occhi al cielo consapevole del fatto che ha pienamente ragione. È passata una settimana dalla famosa chiacchierata, ma i miei genitori ancora non mi hanno fatto sapere nulla a riguardo e inizio ad avere davvero molta paura. È straziante questa lunga attesa "Sai questo cosa vuol dire? Dovrei andare dai miei, chiedere di poter uscire, inoltre di non andare a scuola mercoledì e loro ancora non hanno preso una decisione. Potrebbero non essere d'accordo, quindi litigare nuovamente. Non possiamo organizzarci per sabato?" gli spiego tristemente cercando di fargli capire il mio punto di vista, vorrei tanto passare una serata con lui per non pensare a niente e svagarmi un po', ma i rischi sono davvero troppi. "Farei anche sabato, ma i ragazzi vogliono stare con te e il martedì è l'unico giorno" mi mette al corrente dolcemente, spronandomi a sostenere un dialogo coni miei genitori "Facciamo così, pensaci e poi mi fai sapere, ok? Ma sappi che vorrei tanto passare una serata con te e con gli altri" mormora con la sua voce bassa e roca, istintivamente chiudo gli occhi rabbrividendo. "Ok, ci penso" sussurro acconsentendo a questa mezza follia "Va bene. Ora mi dispiace, ma devo chiudere pasticcino" mi saluta con tono dispiaciuto "Non preoccuparti, ciao amore" lo saluto dolcemente mandandogli un bacio. Ci vediamo tutti i giorni da quando ha parlato con i suoi amici tranne il lunedì e il giovedì dove deve presenziare alle prove, per questo motivo oggi è impegnato. Domani, essendo giorno di chiusura vuole portarmi fuori per tirarmi su il morale e ne avrei un disperato bisogno, ma dover affrontare i miei genitori che, dopo la scorsa settimana, non mi hanno detto nulla, è davvero molto dura. Sbuffando mi alzo dal letto e scendo in salotto con l'obiettivo di scaricare un po' la mente, prendo un joystick e accendo la consolle. Come gioco scelgo FIFA visto che mi aiuta a sfogarmi e prendo subito a giocare. Potrei andare in palestra, ma oggi Jace non c'è e non ho molta voglia di andare da solo, per questo motivo passo parecchio tempo davanti alla tv, tanto che mamma mi trova ancora intento a giocare quando torna a casa con Max, il quale era a lezione di musica "Ciao tesoro" mi saluta lei con le buste della spesa sotto braccio, mi alzo abbandonando il mio joystick e la libero dal peso portando il tutto in cucina "Grazie" mi sorride dolcemente scompigliandomi i capelli. Dischiudo le labbra pronto a chiederle il permesso d'uscire domani e saltare la scuola, ma le parole mi muoiono sulle labbra a causa del poco coraggio che mi circola in corpo. Nessun suono viene emesso. Ho troppa paura delle conseguenze, quando ho provato a ribellarmi scappando da casa ho combinato un disastro, non voglio commettere lo stesso errore. Lascio perdere tornando in salotto con un sospiro sconfitto, con sorpresa noto che sono quasi le sette di sera quindi spengo la consolle e mi lascio cadere sul divano portando un braccio a coprire gli occhi rilassandomi grazie al silenzio dell'ambiente che mi circonda. Quando sento il cellulare vibrare nella mia tasca, mi sforzo di prenderlo per aprire la chat del mio meraviglioso ragazzo
M: -Sono appena arrivato a casa, tu come stai?
Sorrido intenerito, si preoccupa così tanto di me che quasi mi commuove. Mi fa sentire così amato! Nonostante il mio umore sotto i piedi riesce sempre a strapparmi un sorriso o una risata.
A: -Sono stato tutto il pomeriggio a giocare a fifa, tutto molto tranquillo
M: -Brutto segno, hai deciso qualcosa?
Sospiro, mi conosce davvero troppo bene.
A: -Ho provato a parlare con mamma, ma proprio non ce la faccio. Mi sembra inappropriato
M: -Allora lasciamo perdere, usciamo solo noi due sabato. Con i ragazzi ci parlo io, non preoccuparti
A: -Grazie amore <3
M: -Mi hai chiamato amore *-*
Rimango perplesso nel leggere il suo messaggio, non è poi così strano che mi riferisca a lui con questo appellativo.
A: -Lo faccio spesso amore, perché sei così esaltato?
M: -Era da un po' d giorni che non lo facevi, mi è mancato sentirmi dire che sono il tuo amore come tu sei il mio <3
Sono davvero un fidanzato orribile! Lo sto trascurando troppo e presto si stuferà di avermi accanto e cercherà qualcuno con molti meno problemi a cui far fronte.
A: - Oh mi dispiace! Sono un pessimo ragazzo, ma ovviamente sei il mio amore
M: -Non sei pessimo pasticcino! Non dirlo neanche per scherzo! Hai soltanto cose molto più importanti a cui pensare e lo capisco
Come potrei non essere follemente innamorato di una persona così speciale e comprensiva?!
M: -Ah! A proposito, Cat questa sera ha un appuntamento col famoso Mark ho dovuto farle da guru della moda a distanza
A: -A distanza? Sul serio? Speriamo che vada bene
M: -Ho molte doti, conosco il suo armadio a memoria
A: -Avrei dovuto intuirlo, tipico da te
M: -Ovvio <3 vado a fare la doccia ti scrivo dopo
A: -A dopo <3
Mi infilo il telefono in tasca un attimo prima che la porta si apra ed entrino i miei fratelli con le rispettive metà "Ehi Alec!" mi saluta Jace, faccio un gesto a tutti quanti mentre si siedono sull'altro divano disponibile "Che facevi?" mi chiede Izzy curiosa "Messaggiavo" rispondo mettendomi a sedere stancamente "Come sta?" mi chiede ancora più premurosa "Bene, perché?" rispondo atono mentre lei scrolla le spalle "Curiosità" mi sorride dolcemente per poi riprendere con a parlare con uno sguardo furbo "A proposito del tuo lui... vorremmo proporti una cosa" mi mette al corrente lei mentre gli altri ragazzi alle sue spalle annuiscono concordando "Pensavamo di fare una festa dopo il vostro diploma" scuoto la testa "Manca ancora un mese sorellina" le ricordo bonariamente. Lei ride divertita "Beh non è poi così tanto, comunque pensavamo di organizzare qualcosa qui a casa e avremmo piacere che tu chiedessi anche ai tuoi amici e a lui" conclude esaltata con un bellissimo sorriso "Ok" mormoro semplicemente "Davvero?" chiede Jace sorpreso, scrollo le spalle indifferente "Se volete, per me va bene" ribatto solamente "Perfetto!" esclama Izzy battendo le mani già impaziente di organizzare il tutto. Decido di lasciarli da soli, ci manca solo che mi ritrovi un mezzo a due coppiette, salgo in camera mia per buttarmi sul letto, sembro così patetico! Me ne rendo conto, ma non ho la forza di stare con loro. Ho ancora questo peso opprimente sul petto. Potrei aver rovinato ogni cosa e loro ne soffriranno. Passo il tempo a messaggiare ancora con Mag che mi manda addirittura una foto dei suoi calzini orripilanti per tirarmi su di morale riuscendo a farmi ridere stupidamente. È per questo che lo amo. Alle otto mamma chiama per la cena, così raggiungo la cucina prendendo posto al tavolo dove ascolto i discorsi di tutti gli altri mentre mangio qualcosa dal mio piatto pieno, va avanti così da una settimana. Mentre aiuto mamma a sparecchiare sento il campanello suonare, mi volto incuriosito, dalla mia posizione riesco a vedere la porta che viene aperta e una figura minuta e dalla chioma bianca attira la mia attenzione. "C-C'è Alec?" sento singhiozzare, in un attimo lascio tutto e corro da Catarina che, disperata, mi abbraccia forte e inizia a piangere nascondendo il viso sul mio collo, rimango del tutto spiazzato. Cosa cavolo è successo?! Le passo una mano tra i capelli prima di sollevarla, in modo che leghi le sue gambe attorno ai miei fianchi, e muovermi verso le scale per salire in camera mia. Mi chiudo la porta alle spalle prima di mettermi a sedere sul letto con lei ancora sulle mie gambe. Le accarezzo la schiena piano cercando di tranquillizzarla mentre le sussurro piano all'orecchio che va tutto bene e che ora ci penserò io a lei, quando sento che smette piano piano di singhiozzare le faccio alzare il viso completamente nero di mascara "Cos'è successo?" le chiedo dolcemente accarezzandole piano una guancia per eliminare quelle strisce nere "Non si è presentato, sono stata un'ora come una cretina ad aspettarlo e lui...non è venuto" mormora sconfortata ricominciando a piangere forte "Oh Cat!" l'abbraccio forte lasciandogli un bacio tra i capelli "Sai cosa ci vuole? Una bella doccia" mormoro dopo averla lasciata sfogare un altro po', lei annuisce stancamente asciugandosi una guancia e sporcandosi ancora di più di mascara "La fai con me? Per favore" singhiozza col fiato corto. La guardo interdetto, è la prima volta che mi chiede ciò e mi sento in imbarazzo, ma vederla così distrutta mi fa male, farei di tutto per farle tornare il sorriso "Ok" acconsento alzandomi da letto, la prendo per mano e la guido verso il bagno. Apro l'acqua nel box doccia, per poi voltarmi verso di lei, la vedo con lo sguardo perso nel vuoto. Sospiro avvicinandomi "Ce la fai a spogliarti?" le chiedo dolcemente, lei alza i suoi occhioni lucidi su di me e prova a slacciarsi la zip del vestito bianco, l'aiuto leggermente, ma quando noto che riesce da sola prendo a fare lo stesso con un po' d'imbarazzo, non perché provo qualcosa per lei, ma perché mi fa sentire a disagio essere nudo davanti a qualcuno che non sia Magnus. Certo Cat ha la brutta abitudine di piombare in camera anche quando mi cambio, ma la doccia insieme non l'abbiamo mai fatta. Lei entra nella doccia senza spiaccicare parola e io la seguo un attimo dopo. Lei mette il viso sotto l'acqua e io l'aiuto e cancellare il trucco dalle sue guance con i pollici. Lei sospira aprendo gli occhi, si avvicina a me e mi abbraccia forte, io ricambio immediatamente. La situazione dall'esterno potrebbe sembrare compromettente, me la verità è che avere i suoi seni appoggiati a me non mi provoca nulla. Niente di niente! Mio padre sarebbe scandalizzato e morirebbe d'infarto. "Mi sento così stupida Alec, non mi era mai successo. Anche quando sono arrivata qui e ho pensato di non poter realizzare il mio più grande sogno ero più che altro delusa. È una sensazione orribile" si confida con un tono di voce sconsolato, l'abbraccio ancora più forte "è un idiota Cat, tu sei splendida fuori, ma soprattutto dentro e se lui non si è presentato per passare una serata fantastica con te allora dovrebbe essere rinchiuso in un manicomio" cerco di rassicurarla il più possibile. Lei è una persona meravigliosa e di certo non si merita un simile idiota al suo fianco. Mi guarda per lunghi istanti "Pensi davvero che sono bella?" mi chiede poi con un piccolo sorriso imbarazzato "Tesoro sono gay, non cieco. Te l'ho già detto che in un'altra vita saresti il mio tipo di ragazza ideale, senza ombra di dubbio. Solo che in questa di vita preferisco un altro genere" scherzo provocandogli una risata cristallina. Sorrido soddisfatto di me stesso per averle sollevato un po' il morale. "Non ti dà fastidio fare la doccia con me vero? Io l'ho chiesto senza pensarci" mi chiede all'improvviso staccandosi da me "è tutto ok, non è la prima volta che mi vedi nudo" le ricordo ridendo e lei si unisce a me ancora una volta "Già, sono un'impicciona" scrolla le spalle soddisfatta di sé "Senza dubbio" scherzo alzando gli occhi al cielo. Chiacchieriamo ancora un po', lei mi racconta di come sia stato lui a invitarla fuori a cena e io le confido le mie paure riguardo le situazione con i miei genitori e della serata che voleva organizzare Magnus. Dopo che le ho passato lo shampoo sui capelli per rilassarla, usciamo dal box doccia e ci avvolgiamo in degli asciugamani puliti e profumati "Chiedo a Izzy se ha dei vestiti da prestarti" le dico avviandomi verso la porta "Non ce n'è bisogno, ieri sera ho dormito da una mia collega e quando sono passata da casa per prendere il vestito ero così di fretta che ho dimenticato di svuotare la borsa" mi rassicura appoggiando una mano sul mio braccio "Allora rimani a dormire qui, poi domani mattina ti porto a casa" le propongo aprendo la porta del bagno per tornare in camera "Non ce n'è bisogno, sto meglio" cerca di convincermi lei mentre mi segue "Non si discute, ora lo vado a dire a mamma" blocco le sue lamentele recuperando dalla cassettiera dei boxer puliti e un paio di pantaloni della tuta, indossandoli subito dopo. Le porgo il phon prima di scendere le scale diretto in salotto. Trovo tutti a vedere un film tranquillamente spaparanzati sui divani "Che guardate?" chiedo avvicinandomi "Oh un film nerd di Simon, fa schifo" mi risponde Jace alzando lo sguardo verso di me "Non è vero!" si lamentano Izzy e Clary portandomi a ridere "Mamma Cat può rimanere a dormire qui?" chiedo poi voltandomi verso di lei che mi sorride "Certo tesoro, come sta?" mi chiede apprensiva "Meglio" rispondo solamente, provo un'altra volta a chiedergli per domani, ma non ci riesco. Stupido! Me ne torno di sopra buttandomi sul letto sconfitto e deluso da me stesso "Che c'è?" mi chiede Cat spegnendo l'asciugacapelli "Ho riprovato a chiedere a mia madre per domani sera" mugugno contro il cuscino "E?" mi sprona lei a parlare "Non ce la faccio, non riesco a non pensare che potrebbero litigare di nuovo e decidere sul serio di divorziare, quindi rovinare la mia intera famiglia" lei sospira stendendosi al mio fianco col suo pigiama composto da dei pantaloncini che la coprono a malapena color carta da zucchero con ricami in pizzo bianco ai bordi del quale è composto anche il misero top mentre sopra porta una giacchettina dello stesso colore dei pantaloni a maniche lunghe. "Andrà tutto bene Alec" mormora a bassa voce tremendamente seria per poi sorridere e lasciarmi un bacio sulla guancia, in quel momento prende a squillare il mio cellulare. "Ok, vado a prendere un bicchiere d'acqua così potete dirvi tutte le cose sporche che volete e le mie orecchie saranno salve" ridacchia lei mentre io arrossisco in imbarazzo. Prendo il cellulare dal comodino e accetto la chiamata "Tutto bene?" mi chiede subito lui con tono preoccupato "Si, scusa se non ti ho più scritto, ma Cat è piombata qui in lacrime" lo metto al corrente con un sospiro "Oh, cos'è successo? Sta bene?" mi chiede preoccupato "Quell'idiota le ha dato buca e lei era devastata, quindi quando è arrivata qui piangeva e ci ho messo un po' a calmarla poi abbiamo fatto una doccia. Ti avrei scritto ora, si è ripresa abbastanza" gli racconto velocemente "Avete fatto la doccia?" mi chiede lui lascivo con tono un po' geloso "Amore ti prego! è la mia migliore amica dovresti sapere che faccio certe cose solo con te e tu hai già fatto lo stesso con lei" dico ovvio alzando gli occhi al cielo, lui scoppia a ridere "Vedi che hai bisogno d'uscire?! Una cosa così non l'avresti mai detta fino a due giorni fa!" io arrossisco violentemente "Si decisamente, ma non riesco a chiederlo ai miei. Il fatto che non mi abbiano ancora dato una risposta mi fa capire che stanno valutando l'idea di farmi andare via di casa" rivelo a bassa voce con un sospiro sconfitto "Amore ma che dici!? Non è facile mettere d'accordo due persone, soprattutto se una delle due è testarda come tuo padre, come dici sempre tu, perciò ci vuole tempo" mi rassicura lui dolcemente "Forse" sussurro poco convinto "Devo ricordarti che ti sei annullato per loro per parecchio tempo? Vuoi ricominciare a farlo?" mi chiede lui un po' tristemente "No, no, ma che dici! Io voglio te, sempre! Solo che mi è difficile essere positivo, è una sensazione orribile sperare che i tuoi stessi genitori ti permettano di essere come sei davvero" sospiro rammaricato e lui fa lo stesso "Lo so, ma ci sono io" mormora a bassa voce, quasi timidamente, sorrido innamorato "Lo so, è per questo che ti amo" rispondo allo stesso tono e lo sento ridere felice "Ti amo anch'io pasticcino" mi rivela con un tono zuccheroso che mi scioglie in un attimo. Dio! Se andiamo avanti così mi verranno delle carie!

Noi e nessun altro || MalecDove le storie prendono vita. Scoprilo ora