19. Capitolo 18: Aiutoo! (Parte due)

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Capitolo 18
Aiutoo! Parte 2

Pro Magnus
Oh mio dio! Sono una testa di cazzo! Alle otto dovevo essere lì!
Sono quasi le otto e quaranta! Che idiota! Vado a conoscere i genitori del mio ragazzo e faccio tardi, tutta colpa dell'eyeliner nero glitterato che non trovavo.
Senza quello non potevo mica uscire!
Suono il citofono e mentre aspetto che mi aprano vedo un ragazzino in scoter fermarsi al mio fianco.
Abbasso il finestrino "Sono le pizze?" chiedo in tono pratico attirando la sua attenzione
"Si, Lightwood?" mi chiede annoiato "Lascia pure a me, quanto ti devo?" lui scende dalla sella, apre il mio sportello sistemando i cartoni di pizza "Trenta dollari" mi riferisce in tono pratico.
Glieli allungo e lui svogliatamente torna sul suo mezzo e riparte, intanto il cancello si è aperto
e mi affretto ad entrare notando Alec sulla porta e
il piccolo Axel che abbaia e scodinzola al suo fianco.
Mi affretto a parcheggiare e scendere con le pizze tra le mani, mi avvicino a lui con la faccia contrita "Mi dispiace" mormoro subito pronto a una sua sfuriata

"Oh tranquillo, l'appuntamento era alle otto e mezza" mi mette al corrente con un sorrisino divertito prendendo i cartoni che gli stavo porgendo.
Rimango un attimo interdetto per poi guardarlo male
"Vuol dire che ho fatto di corsa per niente?" sbotto incredulo e oltraggiato dal suo comportamento, lui scoppia a ridere scrollando le spalle "Sono le otto e quaranta" risponde solamente.
Sorrido più tranquillo "Va bene per questa volta passi" gli lascio un bacio, non ho combinato disastri! Grazie al cielo e alla sua buona provvidenza! "Dai entra, mamma è completamente impazzita" mi comunica a voce bassa mentre sento tantissime voci chiacchierare dall'interno della casa "Ti prego non scappare" mi supplica provocandomi delle risate "Tranquillo, ce la posso fare" lo rassicuro aggiungendo un occhiolino impertinente "Questo è quello che dici adesso!"
borbotta lui. Qualcosa mi si aggrappa alla gamba, abbasso il viso e sorrido "Orang kecil!"
esclamo rivolto al bel cagnolone a cui prendo a fare dei grattini sulla testa. Lui scodinzola e abbaia per poi correre dentro "Ah Cat è con Mark" mi avvisa Alec a bassa voce, scuoto la testa inorridito "Quell'idiota?!" esclamo a voce bassa, lui annuisce alzando gli occhi al cielo.
Mi fa cenno di incamminarmi e io sorrido leggermente nervoso, lui mi segue e quando entriamo nel suo salotto un uragano dai capelli scuri e tacchi alti mi si getta a dosso abbracciandomi.
Rimango interdetto un attimo per poi capire che si tratta di sua madre, alzo lo sguardo verso Alec che mi mima con le labbra "Te l'avevo detto" e poi scompare in cucina per sistemare le pizze.

Ricambio l'abbraccio goffamente inebriandomi di quel odore fantastico che emana "Oh come sei bello!" esclama accarezzandomi la guancia alzando il viso verso il mio "Grazie" rispondo con un sorriso divertito "Che sbadata! Io sono Maryse" si presenta lei dopo un attimo di silenzio imbarazzante "Sono contentissima di conoscerti Magnus!" continua non perdendo il sorriso, sembra davvero esaltata da conoscermi "Piacere mio" le prendendo una mano e le lasciando un bacio sul dorso "Ohh" esclama colpita con un sorriso sempre più accennato. In quel momento dalle scale scende un piccolo tornado che mi corre incontro e mi saluta "Dopo mi canti una canzone?" mi chiede Max "Certo!" acconsento contagiato dalla sua allegria "Maryse andiamo?" sento la voce di un uomo e immediatamente intuisco. Questo raggiunge il salotto e mi guarda un attimo per poi parlare con voce sorpresa "Ehi ma tu sei Magnus Bane! Il più giovane imprenditore di successo di New York" esclama allungandomi la mano "è quello che si dice" scrollo le spalle stringendola "Come mai qui?" mi chiede più serio "Suo figlio ha ottimi gusti" rispondo ovvio rivolgendogli un'espressione divertita "Oh" mormora rimanendo sorpreso "Beh ragazzi divertitevi" interviene Maryse alleggerendo la tensione appena creata "Andiamo caro?" chiede al marito avvicinandosi a lui "Si, andiamo" acconsente Robert, la madre di Alec mi rivolge un sorriso incantevole e mi lancia un bacio volante prima di scomparire nel piccolo corridoietto all'entrata.

Tutti si alzano dai divani per andare in cucina a mangiare, mi avvicino ad Alec che intanto aveva osservato la scena appoggiato alla parete e mi sorride "Simpatica tua madre" ridacchio totalmente divertito "è matta" mi corregge lui "Potevi evitare di dire che ho ottimi gusti, soprattutto a mio padre" sospira preoccupato "E perché? È la verità" ribatto tranquillo scrollando le spalle. Gli lascio un bacio a stampo "Dai che ho fame" lo prendo per mano e lo trascino in cucina insieme a tutti gli altri.

Noi e nessun altro || MalecDove le storie prendono vita. Scoprilo ora